Il marito crede che non sia una brava moglie dopo un consiglio materno.

Mio marito ha deciso che sono una pessima casalinga – dopo aver consultato sua madre

Io e Matteo ci siamo sposati poco più di un anno fa. Prima ci siamo frequentati per quasi tre anni e sembrava ci conoscessimo in ogni dettaglio. Ma ho scoperto che la vera prova non sono le confessioni sotto la luna, bensì la convivenza. Vivevamo separati: io a Milano, lui con i genitori in provincia. Ero contraria a vivere insieme prima del matrimonio. Credevo che se una persona ama, aspetterà. Matteo ha aspettato. Ma purtroppo, la sua pazienza non è durata a lungo.

Appena abbiamo iniziato a vivere insieme, la magia è svanita. Sono rimaste solo le bollette, le pulizie e le critiche infinite. E la cosa più dolorosa? Non solo da parte di mio marito, ma anche di sua madre.

Matteo è irascibile, testardo e, a quanto pare, molto tradizionalista. Per lui, una donna non deve solo lavorare, ma essere l’incarnazione di una dea: cucinare la pasta al dente, lucidare i pavimenti, stirare la biancheria e sorridere come in una pubblicità.

Ho cercato di spiegargli che viviamo nel ventunesimo secolo, che anch’io ho un lavoro, la stanchezza, i malesseri. Non posso trasformarmi in una governante dopo otto ore al computer. Lui non mi ascolta. Per lui è ovvio: pulire è un dovere femminile, come cucinare.

I primi mesi ho cercato di tacere. Sopportavo, sperando fosse solo un periodo di assestamento. Pulivo come potevo, cucinavo, a volte ordinavo cibo se non facevo in tempo. Ma un giorno Matteo è tornato dal lavoro, cupo come una notte senza luna, si è seduto in cucina e, senza neanche guardarmi negli occhi, ha detto:

«Io e mamma abbiamo parlato… e siamo arrivati alla conclusione che come casalinga non vali niente. Non ti impegni. Dovresti pulire di più e cucinare decentemente. Come fa lei.»

Sono rimasta di sasso. Non solo era insoddisfatto, ma aveva pure discusso di me con sua madre, emettendo insieme un verdetto. Sembra che io non sia all’altezza. Non corrispondo alle aspettative. Non sono capace.

E che importa se contribuisco per metà al bilancio familiare? Se lavoro fino allo sfinimento e vorrei anch’io tornare in una casa pulita, dove nessuno mi critica ma mi aspetta con una cena calda – non preparata da me, ma per me?

Si lamenta che niente è «come lo fa mamma». Certo che no. Sua madre è in pensione, ha tutta la giornata libera, niente scadenze né riunioni di lavoro. Io invece vivo di corsa. Ma mi impegno. Ieri, per esempio, ho passato due ore ai fornelli e lui ha detto che le cotolette «non sono dorate come dovrebbero».

Lui, tra l’altro, non si sbriga a fare le sue parti. La lampadina nel corridoio è fulminata da tre settimane. Il water perde – e nessuno lo ripara. Ma nella sua logica, sono «cose da nulla». Mentre se c’è polvere in salotto, è un dramma.

Una volta non ce l’ho fatta più e gli ho proposto un compromesso: lascio il lavoro e divento la casalinga perfetta. Cucino, pulisco, stiro le camicie. A patto che lui si occupi di tutte le spese.

E lui ha risposto:
«E perché dovrei mantenerti senza motivo?»

Quindi vuole la moglie perfetta, ma senza sborsare un euro. Che lavori, pulisca, cucini, sorrida e pure che sia grata di vivere accanto a lui. Altrimenti, divorzio. A quanto pare, non vede alternative.

Io invece non vedo motivo per continuare questa relazione. L’amore non è schiavitù. Sono disposta a compromessi, ma non all’annullamento. Non sono la sua domestica, né la cuoca a gratis, e tantomeno un argomento di discussione con sua madre. Sono una donna. E merito rispetto. Non rimproveri da un marito che non è ancora cresciuto.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

one × 2 =

Il marito crede che non sia una brava moglie dopo un consiglio materno.