Il marito sconosciuto

**Marito di un’altra**

Stamattina mi sono svegliata con un nodo in gola. Federico mi ha detto: «Stella, scusami, devo andare».
«È tua moglie che ha chiamato? Va’, certo. Ormai ci sono abituata».

Mi fa male ogni volta che Federico torna da lei. Vorrei solo che restasse la notte. Potremmo andare al bar, poi guardare un film avvolti in una coperta calda. Gli preparerei un caffè buono… Ma sono solo sogni. Lui non ha mai nascosto di essere sposato, di avere un figlio. Non ama sua moglie, ma resta per il bambino. Dice che aspetterà finché finirà le superiori, e poi lascerà tutto per me.

A me di sua moglie non importa nulla. Perché dovrei pensare alla felicità di un’altra donna? Se il marito non la ama più, lo si capisce dal suo comportamento. Che lo lasci in pace! Federico è solo un bravo padre, non vuole ferire suo figlio.

Pazienza. Tra due anni il ragazzo andrà all’università, e allora… Ci saranno le serate sotto la coperta, i film, la felicità. Io sogno una bambina, una mia copia in miniatura.

Quei due anni sono volati. Io aspettavo che mantenesse la promessa, ma ogni volta una scusa.
«Capisci, la mamma di Lucia si è ammalata, l’abbiamo portata a casa nostra. Non posso lasciarla sola adesso…»
Io sospiravo e annuivo. Ma fino a quando avrei dovuto aspettare? Fino alla pensione?

Un ritardo. Sarà un errore? Ho comprato un test. Due linee. Forse è un bene… Devo andare dal dottore.

Ero seduta in ospedale, in fondo al corridoio. La porta si è aperta, è uscita una donna incinta con un pancione enorme. A tenerle il braccio c’era un uomo. Ma è… Federico? Che succede?

Sono usciti senza vedermi. Entro dal medico.
«Signorina, sta bene? È pallida».
«Sì, tutto a posto. Volevo solo un controllo».

Il dottore ha confermato la gravidanza e mi ha fatto gli auguri.
«Alla sua età, a 35 anni, il primo figlio è un po’ tardino. Ma tranquilla! C’era una paziente prima di lei, 40 anni, il figlio già grande, e lei e il marito aspettano una bimba. Bella coppia, unita… Perché no?»

Ho sorriso amaro senza rispondere. La testa mi girava. Come poteva mentirmi? Diceva che sarebbe andato via, e invece ha fatto un altro figlio con la moglie che «non amava»? Quanto tempo avrebbe ancora finto? E ora cosa faccio?

«Volpina, oggi non riesco a passare, scusami…»
«Tranquillo, ho da fare anch’io».
«Cosa?»
«Esco con Silvia. In discoteca. Sono stufa di stare chiusa in casa».
«Quale discoteca? Quanti anni hai? Non mi piace questa storia, Volpina…»
«Non ho una famiglia, ho il diritto di divertirmi. Tu sei il marito di un’altra, non puoi darmi ordini».

Ho spento il telefono. Non posso andare in discoteca, no? Devo stare qui come un cagnolino fedele ad aspettare il padrone. Lui intanto fa figli, li cresce, e ogni tanto viene da me per un po’ di emozioni. Finché non si stanca.

Finalmente ho capito che ruolo vergognoso ho avuto tutti questi anni. Il meglio va a moglie e figlio, io sono solo un aeroporto di riserva. E a lui non frega niente che il tempo passi, che io abbia bisogno di diventare madre prima che sia troppo tardi. Pazienza. Ora avrò un figlio mio.

Federico è arrivato senza avvisare. Piangeva. Mi ha detto che durante il parto la bambina è morta, anche se tutto sembrava andare bene. Sua moglie ha perso la ragione dal dolore, e lui non sa cosa fare.

«Cosa fare? Stare con tua moglie in un momento così difficile. Federico, è il vostro dolore. Non capisco perché venissi da me se tra voi andava tutto bene. Perché mi hai mentito?»
«Dio mi ha punito, mi ha portato via mia figlia per colpa tua…»
«Non dire sciocchezze. La colpa è solo tua. Hai mentito a tua moglie, a me, a te stesso… Sii un uomo, ora, e torna da lei».
«Non capisci, vi amo entrambe. Ognuna in modo diverso. Non posso scegliere…»
«Basta, Federico, vattene. E non tornare».

Ho chiuso la porta e ho pianto. Mi dispiaceva per me e per sua moglie, che aveva perso una figlia. Presto sarei madre anch’io, e immagino quanto possa far male.

Federico ha chiamato altre volte, è venuto ubriaco, ma l’ho cacciato via. Non ha mai saputo che ho avuto un figlio, suo figlio. L’ho registrato col mio cognome, e al posto del padre c’è una linea.

Mio figlio si chiama Matteo, ed è identico a Federico. Il marito di un’altra.

Dicono che il 10% degli uomini lascia la moglie per l’amante. E che la metà di loro torna indietro. Quante donne hanno aspettato invano che quell’uomo sposato divorziasse e le sposasse, come aveva promesso?

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