«Il matrimonio del figlio, ma il cuore della madre è intrappolato…»

«Il matrimonio del figlio, ma il cuore della madre non è libero…»

Federico e Giulia si sposavano. Gli ospiti erano arrivati fin dal mattino, abiti eleganti, spumante, musica. Tutto come si deve. La mamma di Federico, Rosanna De Luca, era arrivata due giorni prima del grande giorno per conoscere i genitori della sposa e dare una mano con i preparativi.

«Mamma, sei splendida» le disse Federico, accogliendola all’ingresso. «Sembri quasi innamorata» scherzò.

E all’improvviso notò che le sue guance si colorirono di rosa e lo sguardo si abbassò di colpo. Si stupì, ma non disse nulla.

Il giorno dopo, proprio il giorno del matrimonio, arrivò un vecchio amico del defunto padre: Marcello Rossi. Con lui c’era un uomo sconosciuto, sui quarantacinque anni, elegante, curato, con un abito costoso.

«Federico, ti presento mio cugino Alessandro» disse Marcello. «Lavora con me, è un genio con la tecnologia, ci capisce come il pesce nell’acqua.»

Federico gli strinse la mano e in quel momento notò lo strano sguardo fisso di sua madre. Guardava Alessandro con un’espressione che sembrava aspettare da tempo quel momento. Nei suoi occhi c’era una tenerezza inconfondibile. E per lui tutto diventò chiaro.

La mamma era innamorata. Di quell’Alessandro.

Si allontanò un attimo, turbato. Era il suo giorno di nozze, e sua madre aveva un flirt? Inoltre, con un uomo più giovane di lei di quasi dieci anni?

«Mamma» le chiese più tardi. «L’hai invitato tu, vero?»

«Sì. Scusami se è inopportuno, ma volevo che fosse qui.»

«Non ti rendi conto di come sembra? È passato meno di un anno dalla morte di papà, e tu già…»

«Non ho chiesto il tuo permesso, Federico. Voglio solo essere felice. Ho taciuto per anni. Tuo padre… era un brav’uomo, ma non il più fedele. Ho sopportato perché tu crescessi con un padre. Ora… lasciami vivere.»

Mentre digeriva quelle parole, si avvicinò Marcello.

«Non essere arrabbiato con tua madre. Io sapevo da anni quanto ha sofferto. Ha taciuto per te. Ora ha una possibilità. E credimi, Alessandro è una brava persona. La rispetta.»

Federico tacque. Era amaro. Ma aveva ventinove anni. Aveva scelto con chi camminare nella vita. Perché doveva vietarlo a sua madre?

Più tardi, Alessandro si avvicinò da solo.

«Capisco il tuo turbamento. Ma io amo tua madre. Davvero. Non è una questione di età. Non cerco un’eredità, né voglio i suoi beni. Lavoro con le mie mani, è così che ho sempre vissuto. Ma con lei… sto davvero bene.»

Federico lo guardò. Sguardo serio, viso aperto, voce calma. Un uomo, non un ragazzino.

«Va bene. Ma non fartela soffrire. Non te lo perdonerei» rispose piano, stringendogli la mano.

Il matrimonio fu magnifico. Gli ospiti festeggiarono fino a notte. Rosanna sembrava rinata: ballava, rideva, piena di luce. Due mesi dopo, Alessandro le chiese di sposarlo e Federico non si stupì.

Anzi, gli disse:
«Se la mamma è felice, allora ho fatto la scelta giusta a lasciarti restare quel giorno.»

E tutto andò per il meglio. Federico e Giulia ebbero un figlio, e la nonna con il “nuovo nonno” lo accolsero come uno di famiglia.

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