Il Parente Inaspettato e Intrigante

Come immagini, mamma? sbuffa Ilaria. Devo vivere due settimane con uno sconosciuto?

Perché lo chiami sconosciuto? È Giorgio, figlio di mia cugina Lidia, è nostro parente!

Ti ricordi quando giocavate da piccoli? Allora ospitavamo loro! ribatte la mamma.

Mamma, ho quasi trentanni! Dove è finita la mia adolescenza? insiste Ilaria. Vuoi di nuovo che mi sposi?

Non dire sciocchezze: è famiglia! Aspetta il suo arrivo, non ti succederà nulla conclude la donna, poi riattacca.

La mamma onora sempre i legami di sangue: la famiglia è sacra! Proprio ora insiste perché Ilaria accolga il cugino più grande, che ha deciso di trasferirsi nella capitale, la città delle opportunità.

Accoglilo come si deve: non è da rimandare a Milano, dove tutti i parenti trovano ospitalità!

Ilaria, professoressa di italiano e letteratura nelle scuole superiori, ricorda bene come il modo come si deve fosse il motto di un famoso personaggio di una vecchia commedia.

Propone alla mamma di ospitare il cugino, perché è così dolce. Altrimenti, chiunque può piombare nella tua casa!

Ma la mamma vive con il papà in una minuscola casetta dei quartieri con una cucina da quattro soldi, talmente piccola che nemmeno un tavolino pieghevole ci entra. Come fare a sistemare Giorgio? Davvero, Ilaria?

Lumore di Ilaria scende: da tempo vive da sola, e un matrimonio lampo non è più sul tavolo.

Il suo primo matrimonio è finito dopo sei mesi: è passato, e non è rimasto nulla, nemmeno un bambino.

Per fortuna non ha avuto figli con il primo marito, che si è rivelato un completo disastro. Alletà quasi trentanni, ancora senza compagno, Ilaria non sente la mancanza, anzi.

Possiede una vecchia duevani di famiglia, ereditata dalla nonna. È piena di mobili datati ma funzionanti: la lavatrice lava, il frigorifero raffredda, il televisore trasmette. Cosa altro potrebbe volere?

Al lavoro ha una buona posizione e uno stipendio discreto; i colleghi la stimano. Non le mancano amiche, e la solitudine è spezzata dal gatto Micio, un felino dal nome simpatico come quello di un famoso cane da caccia.

Ilaria prepara una stanza per lospite e, con un po di apprensione, attende il suo arrivo. Sua madre la rassicura: ti piacerà!

Giorgio arriva e, dopo un giro per lappartamento, osserva ogni angolo comune.

Che cerchi, scusa? Diamanti? Hai pensato di regalarmi una toilette doro per il mio arrivo? chiede Ilaria, curiosa.

Voglio solo sapere dove dormirò risponde il giovane.

Se non ti piacerà, non starai qui? incalza Ilaria, sempre più interessata.

Starò, ma

Ma cosa?

Niente, è tutto a posto!

Si siedono a bere un tè e a conoscersi. Giorgio porta una torta di mele, ricetta di Lidia, e compra un piccolo dolcetto al bar: non è un approfittatore.

In casa, si comporta impeccabilmente: lava i piatti senza che gli ricordino, cucina decente e non lascia pozzanghere in bagno. È davvero educato al water.

Grazie a zia Lidia e alla prima moglie di Giorgio, si scopre che anche lui è divorziato.

Davvero? esclama lamica di Ilaria, Lara, quando sente del nuovo ospite. Un uomo pronto a sposarsi, da prendere subito!

Lara conosce la storia: si è separata dal marito Lev perché non riusciva a stare con lui.

Ma noi siamo parenti! E poi non mi piace! ribatte Ilaria.

Che parentela è? Una settima acqua al gelato! Come può non piacerti? È un?

Sembra di sì! Giorgio è carino, ma non è il mio tipo.

Non cè chimica: i loro ritmi non coincidono. Ilaria è unincrociata notturna, lui unallodola mattutina. Lei ama uno stile di vita lento, ispirato al detto sbrigati lentamente. Lui è iperattivo, creativo, sempre in movimento, con un motore invece di un cuore.

Il primo giorno la porta al teatro, avendo già prenotato i biglietti online. Ilaria, poco attratta dal teatro, accetta per cortesia.

Le vecchie rappresentazioni che segue online le piacciono, ma lo spettacolo moderno la delude: manca il sipario, i costumi sono stravaganti e il dialogo non ha senso. Il regista, però, sostiene che è innovazione. Ilaria resta irritata, mentre Giorgio difende la novità con fervore.

Il discorso sul progresso la porta a parlare della città delle opportunità, Milano, e dei suoi grandi progetti. Ilaria pensa al suo gatto Micio, che si rifugia sotto il letto ogni volta che qualcosa non lo soddisfa, proprio come ora.

Il nuovo ospite comincia a partecipare attivamente alla vita familiare. Il secondo giorno compra un tappeto nuovo, gettando via quello vecchio sul pianerottolo, e Ilaria lo accetta senza protestare. Poi porta una pentola più grande perché la vecchia faceva attaccare la polenta al fondo.

Nessuna obiezione da parte sua: beve il caffè con una brioche al mattino, e la nuova pentola sembra servire più a Giorgio che a lei.

Propone di pagare le bollette: Uso acqua e luce, pago io. Ilaria rifiuta, temendo unintrusione nel suo spazio.

Da dove nasce questa idea di pagare laffitto? chiede. Non voglio mettere le mani nella tua casa, ribatte la madre al telefono.

Nel frattempo Giorgio cerca lavoro: invia curriculum, partecipa a colloqui, spera in una risposta.

Quando la sua duesettimane di permanenza sta per finire, comincia a starnutire, il naso cola e la pelle si irrita. È unallergia improvvisa.

Il suo stato di salute lo rende irritato; comincia a rimproverare Ilaria: Perché hai indossato gli stivali in cucina? È difficile toglierseli! o Perché hai comprato quel detersivo? Non si risciacqua bene!

Ilaria si sente una stupida, mentre Micio continua a ignorare Giorgio, uscendo dal suo nascondiglio solo quando il ragazzo non è presente.

Il diciottesimo giorno, Giorgio riceve una telefonata: è stato assunto! Il lavoro è buono per Milano e ne è felice, ma non dice a Ilaria che se ne andrà.

Ilaria, esasperata, chiede a Giorgio: Non ti stanco più, caro? Lui ha in programma un esame medico per il giorno successivo, indispensabile per il nuovo impiego.

Il giorno dopo, Ilaria torna dal lavoro e trova la tavola apparecchiata per una cena festosa.

È davvero un addio? pensa, Grazie a Dio, non devo affrontare una conversazione scomoda! Si sente meglio.

Giorgio versa del vino nei calici e inizia a parlare.

Allimprovviso, Ilaria scopre che lui vuole farle una proposta: non è un affare di lavoro, ma la proposta di matrimonio! Nonostante la parentela, lui crede siano una buona coppia.

Credo potremmo fare una bella coppia dice, con entusiasmo. Non ti trovo antipatica, e a questa età il matrimonio dovrebbe essere una scelta consapevole. Abbiamo già casa e lavoro stabile; lamore dovrebbe basarsi sul rispetto, e noi lo abbiamo!

Ilaria ascolta, a bocca aperta, quando Micio saltò fuori dal letto. Il gatto sembra infine accettare Giorgio.

Hai un gatto? chiede Giorgio, sorpreso.

Sì! Lo conosci per la prima volta?

Prima volta! Accidenti, sono allergico ai peli di gatto! Oggi al medico mi hanno diagnosticato lallergia! Come è possibile?

Il water ha la lettiera, non lhai notato? Noti tutto!

Non ci ho pensato! Dobbiamo fare qualcosa!

Il medico ha detto di eliminare la causa, non solo i sintomi! Non posso vivere con un gatto in casa!

E chi ti obbliga? Non vivere!

Come non vivere? Con il matrimonio?

Quale matrimonio, Giorgio? Lallergia è entrata nel tuo cervello?

È tutta colpa tua! Il gatto lo ostacolerà!

Vuoi che lo uccida! sgrida Ilaria, infuriata.

È unopzione, e potrei pagarti! propone lui.

Meglio ti uccido io! risponde Ilaria dopo un attimo di silenzio. E non guardarmi così, vattene! Lo dico a te, non a Micio!

Giorgio beve il vino, si alza e, al congedo, lancia: Non pensavo fossi così primitiva!

Addio! risponde Ilaria, sollevata.

Dopo che se ne è andato, la pentola scompare dalla cucina. Il nuovo tappeto resta, forse più comodo da trasportare.

Il telefono squilla: è la mamma. Come hai potuto cacciarlo? Il cugino si è già lamentato!

Voleva che mi sposassi! Se sei così buona, sposati tu stessa! Lui mi fa schifo! dice Ilaria, poi riattacca.

Nessuno richiama. Forse la questione è chiusa.

E forse è giusto: la prossima volta un parente potrebbe essere allergico a lei. Storie di mariti allergici alla pelliccia della moglie esistono e non finiscono bene.

Mamma, la prossima volta che vuoi aiutare, ospita i parenti a casa tua: chi semina, raccoglie. Ilaria e Micio, comunque, se la cavano bene.

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