Ecco la storia adattata alla cultura italiana:
*”La prima frittata è sempre la più difficile”*
Giorgia era una bella ragazza di ventisette anni. La sua vita sembrava uscita da una canzone di Vasco Rossi: *”Tu vuoi cose che io non so dare, io voglio cose che tu non vuoi fare…”* Piaceva a molti ragazzi, ma la maggior parte volevano tutto e subito, nel senso di andare a letto insieme. *”Perché perdere tempo?*” dicevano. *”È l’epoca che va così, quando vedi l’opportunità, prendila, altrimenti sarà qualcun altro a farlo.”*
Giorgia era cresciuta in un regno di donne. Sua nonna e sua madre, donne perbene e istruite, l’avevano cresciuta con i vecchi valori. L’avevano chiamata così in onore della bisnonna, che aveva studiato in un collegio per signorine nella Firenze di una volta.
Il nonno era morto giovane, e sua madre aveva lasciato il marito quando Giorgia aveva dodici anni. Fin da piccola amava leggere romanzi d’amore, quelli in cui i cavalieri difendevano l’onore delle loro dame, pronti a tutto pur di salvarle dal freddo, dalla fame e dalle sventure. E Giorgia sognava un amore così, puro e disinteressato, con appuntamenti segreti e baci rubati sotto la luna. Era una ragazza moderna, sapeva come funzionava il mondo, ma nel cuore voleva ancora quelle storie romantiche.
I ragazzi di oggi, invece, senza mezzi termini, avevano perso ogni galanteria. Correvano dietro ai piaceri della vita. Un fiore—anzi, una rosa singola—la regalavano al primo appuntamento, e dai baci passavano subito a cose più intime. Niente passeggiate al chiaro di luna. I fiori, poi, li portavano solo alle feste comandate, e solo se la relazione durava abbastanza da arrivare al matrimonio.
Niente romanticismo. Eppure a molte ragazze andava bene così. Anche loro volevano tutto e subito. *”Perché sprecare tempo in chiacchiere inutili quando puoi godertela?”*
Ma Giorgia non era pronta per certe relazioni lampo. Si innamorava perdutamente, col cuore che batteva all’impazzata e le farfalle nello stomaco, ma poi soffriva vedendo l’uomo dei suoi sogni portarsi a letto un’altra—magari proprio un’amica. *”Gli uomini vogliono divertirsi finché possono, prima che moglie e figli gli taglino le ali.”*
Tutte le sue amiche si erano già sposate, avevano figli, divorziato, risposato, e fatto altri figli. Quando la incontravano, le chiedevano stanca*mente: *”E tu, quando ti decidi a trovare il tuo principe azzurro?”* Ma il principe sembrava essersi perso da qualche parte. E se non l’avesse mai trovato?
I sogni sono belli, ma il tempo passa. E intorno a lei rimanevano sempre meno scapoli, e sempre più divorziati. Giorgia era stanca di aspettare. Il cuore voleva amore. E così, quando incontrò Luca—un ragazzo carino, con macchina e appartamento—si buttò a capofitto.
Passavano i mesi, ma Luca non le chiedeva di sposarlo. Poi si scoprì che era già sposato. No, non l’aveva ingannata di proposito. *”Ero così innamorato che ho perso la testa,”* disse. Ma Giorgia non gli aveva mai fatto domande. E poi, lui e la moglie non vivevano insieme. *”Non ho divorziato perché non ne avevo motivo, ma ora che ho incontrato te, lo farò. Domani stesso mi metto all’opera.”*
Giorgia era felice e non gli chiese nemmeno se avesse figli. Ma sì, ovviamente ce n’era uno.
Innamorata, aspettò paziente che Luca divorziasse, per averlo tutto per sé. E alla fine ci riuscì. Peccato che, per farsi lasciare, avesse dato la macchina alla ex moglie. E pure l’appartamento. *”Non potevamo dividerlo, e ho preferito lasciarglielo. Da uomo, no?”* Rimase senza niente, con un mutuo da pagare e gli alimenti.
Era questo che Giorgia aveva sognato? Avrebbe potuto lasciarlo lì e allora. Ma non era così che l’avevano cresciuta. *”Se ami qualcuno, non lo abbandoni nei momenti difficili.”* E così, come una moglie devota, decise di stargli vicino, nella buona e nella cattiva sorte.
Se sua madre e sua nonna sospettavano qualcosa, ormai era tardi per intervenire. Tanto più che Luca le fece la proposta, si indebitò, e organizzarono un matrimonio sontuoso.
Vivevano in affitto, cosa che Giorgia non raccontava a nessuno. Lei era felice così. *”Affronteremo tutto insieme.”* Se c’erano segnali d’allarme, li ignorava. Tanto, poco dopo rimase incinta. Era contenta, ma anche spaventata. Con tutti quei debiti, come avrebbero fatto?
Luca cercò lavori extra. Tornava a casa sempre più tardi, stanco, e la mattina se ne andava senza una parola.
Alla fine, Giorgia aveva ottenuto quello che voleva. Fingeva con la famiglia di essere felice, ma loro capivano. E intanto si avvicinava il parto, e l’ansia cresceva. *”Come faremo? Con cosa vivremo?”* Non lavorava, e i soldi di Luca sparivano tra debiti e affitto.
*”Troverò una soluzione,”* diceva lui, tornando sempre più tardi. Ma i soldi non aumentavano.
*”Devo pagare l’affitto. Lasciami dei soldi,”* chiese una mattina.
*”Mi dispiace, ho pagato un debito. Chiedi a tua madre.”*
E così Giorgia andò dalla madre. Dove avrebbero trovato i soldi? Non erano ricche. Ma trovarono il modo. *”Stavolta ti aiutiamo, ma devi lasciarlo,”* disse la nonna.
Tornata a casa, Giorgia litigò con Luca. Si sentiva in colpa, ma non poteva più sopportarlo.
*”Sei in maternità, ma potresti lavorare da casa,”* le propose lui.
Facile a dirsi. Per guadagnare, servivano soldi da investire. Ma Giorga ci pensò e decise di fare ripetizioni d’inglese. Lo sapeva bene, e a scuola lo insegnavano male. Cominciò con i figli delle amiche, poi il passaparola fece il resto.
Dopo il parto, riprese subito a lavorare. Stringeva il piccolo tra le braccia e i problemi sembravano svanire. Le amiche le regalarono vestiti, passeggino, tutto. E una di loro le aprì gli occhi: *”Tuo marito non lavora, passa le serate dalla vicina.”*
Quella sera, Giorgia lo affrontò. Lui negò, si arrabbiò. *”È invidia!”* urlò.
*”Invidia di cosa? Del fatto che viviamo in affitto e siamo pieni di debiti?”*
Le lacrime le bruciavano gli occhi, ma a cosa servivano? Dopo altre sofferenze, decise di lasciarlo. Luca supplicò: *”Ti amo, sistemiamo tutto.”* Ma lei non ci credeva più.
*”Sei un bugiardo. Non cambierai mai.”* E se ne andò col bambino.
Quando il piccolo fu più grande, Giorgia trovò un lavoro. La vita migliorò, e decise: mai più un matrimonio. *”Chi mi vorrebbe, con un figlio?”*
Ma la suocera si fece viva: *”Un bambino ha bisogno del padre. Luca è cambiato.”*
Luca arrivò con le rose, si inginocchiò, le regalò un anello. *”La tua amante ti ha lasciato? Non vuole un uomo con due matrimoni e due figli?”* lo respinse GiorgiaAlla fine, Giorgia trovò la felicità con un uomo che amava veramente lei e suo figlio, mentre Luca rimase invischiato nei suoi stessi errori, incapace di cambiare davvero.