**Il Misterioso Sacco: un Dramma di Rivalutazione**
Nella cittadina costiera di Portofiorito, dove la nebbia mattutina si posa sui tetti e l’odore di pino si mescola alla salsedine, Matteo trascinava a fatica un enorme sacco bianco fino al portone e sospirò esausto.
—Che peso! — borbottò, lanciando un’occhiata al suo carico.
Si asciugò il sudore dalla fronte e digitò il codice sul citofono.
—Matteo, sei tu? — risuonò la voce della suocera, e lui si trascinò verso l’ascensore con il sacco.
Una volta in cucina, lo posò accanto al tavolo.
—Matteo, cos’è questa roba?! — esclamò Teresa, guardandolo con sospetto.
Lui strizzò l’occhio con malizia.
—Ora vedrete! — disse, iniziando a svuotare il sacco sul tavolo.
—Mio Dio, Matteo, ma perché così tanto?! — sbottò Teresa, gli occhi sgranati dallo stupore.
Prima di conoscere Matteo, Teresa si considerava un modello di parsimonia. Anche sua figlia Giulia la pensava così, ma ne soffriva.
—Giulia, rimetti giù quel detersivo! — ordinava Teresa al supermercato. — Prendi quello accanto, costa la metà! Possiamo farne scorta!
—Mamma, ma è meno buono… — obiettava Giulia.
—È uguale, solo meno pubblicizzato! Detersivo è detersivo! Ma sei proprio ingenua!
Giulia, brontolando che “chi più spende meno spende”, riponeva il pacchetto e prendeva la scelta di sua madre.
Se con il detersivo si rassegnava, con i vestiti era diverso.
—Mamma, ti piace questa gonna? — chiedeva Giulia.
—Un’altra nuova? Quanto costa? — aggrottava le sopracciglia Teresa.
—Che importa! — si irritava Giulia. — Non compro niente da secoli! L’importante è che mi stia bene!
—Dipende dal prezzo! — replicava Teresa, fissandola.
Giulia confessava la cifra, sapendo cosa sarebbe successo.
—Ma dai! Un pezzo di tessuto non vale così tanto! — si indignava la madre.
—Mamma, basta! Con quei soldi non si compra niente oggi! Voglio essere elegante, mi arrangio già con i vestiti vecchi!
—Si può essere eleganti spendendo meno! — tagliava corto Teresa.
Ogni discussione sulla qualità del tessuto o sulla vestibilità perfetta era inutile.
—Mamma, perché sei così tirchia? Non siamo mica poveri! — sbottava Giulia.
—E proprio per questo! Io so risparmiare e fare scorte! Tu invece sei come tuo padre, uno spendaccione!
Giulia taceva, ricordando il divorzio dei genitori. Litigi, divisione dei beni, battaglie per gli alimenti: tutto aveva trasformato Teresa in un’avarizia incarnata.
All’università, Giulia non invitava mai nessuno a casa. Teresa vedeva gli ospiti come sprechi inutili.
—Non capisco queste cene! — brontolava. — Si riuniscono, mangiano, bevono, chiacchierano, e poi tocca lavare i piatti e riempire il frigo!
Giulia tentava di spiegare, ma alla fine alzava le spalle: sua madre non ascoltava. Dopo la laurea, trovò lavoro e incontrò Matteo.
—A mamma non piacerà — capì subito Giulia.
Matteo non aveva nulla di ciò che Teresa ammirava: né casa di proprietà, né genitori benestanti, né eredità. Un semplice impiegato, ma con ambizioni. E le ambizioni, secondo Teresa, non si possono toccare. Giulia rimandò l’incontro, ma quando Matteo parlò di matrimonio, dovette cedere.
—Matteo, mia mamma è… particolare — iniziò Giulia. — Molto parsimoniosa.
—È una cosa positiva — replicò lui, scrollando le spalle.
—No, non capisci. È… tirchia come non mai! Conterà ogni tuo boccone a tavola. Preparati a sopportare. Dopo il matrimonio, affitteremo un appartamento, e lei potrà continuare a risparmiare.
—Sciocchezze! — sorrise Matteo. — Ce la faremo. Sai cosa? Meglio vivere con lei. Non potremo permetterci una casa, e dai miei è tutto affollato. Decidi tu!
Giulia rifletté: «Matteo non ha idea di cosa combina mia madre. Ma possiamo provare. Se sarà troppo, ce ne andiamo».
—Va bene, rischiamo — decise. — Ma se diventa insostenibile, avvertimi subito.
—Mi sottovaluti — strizzò l’occhio Matteo.
Il matrimonio fu semplice, cosa che piacque a Teresa.
—Bravi, niente sprechi inutili! — approvò.
Scoprendo che i giovani avrebbero vissuto con lei, Teresa aggrottò leggermente la fronte, ma trovò un senso in quella scelta.
—Va bene, risparmiate per la casa. Ma le mie regole restano! — dichiarò.
—Nessun problema! — intervenne Matteo. — Teresa, lei è un esempio! Noi giovani non sappiamo risparmiare, e poi ci lamentiamo. Sono dalla sua parte!
La suocera arrossì, compiaciuta.
—Che genero! Povero ma intelligente. Con questa mentalità andrà lontano!
Matteo conquistò presto la sua fiducia, proponendo:
—Lasci che mi occupi io della spesa. So dove si risparmia. Economizzeremo con intelligenza!
—Matteo, sei un tesoro! — si commosse Teresa.
Giulia lo ascoltava stupita, mentre lui le strizzava l’occhio.
Presto, gli armadi scoppiavano di provviste. Matteo mantenne la parola, e Teresa gioiva come una bambina. Ma non per molto.
—No, così non va! — Matteo le tolse il misurino del detersivo. Ne versò metà indietro e glielo restituì. — Basta così!
Teresa lo guardò perplessa.
—Matteo, è troppo poco, non pulirà…
—Pulisce uguale! Se fa schiuma, è già pulito! — dichiarò lui.
Teresa si stupì, ma pensò: «Forse ha ragione?»
Più tardi, chiese a Giulia:
—Quali sono i punti deboli di tua madre? Cosa le piace?
—Ecco! — ricordò Giulia. — La mamma è ossessionata dalle stoviglie. Non comprerebbe mai usato. Risparmia su tutto, ma le stoviglie devono essere nuove e belle.
—Capito — sogghignò Matteo. — È uno spreco. Lo sistemeremo!
—Teresa, guarda che servizio ho trovato online a poco prezzo! — mostrò tazze e piatti.
Lei fece una smorfia.
—Online? Ma è usato!
—E allora? Lavato, sarà come nuovo!
—Mai! Chissà chi ci ha mangiato! — si indignò.
—Io non lo userò. Se serve, compriamo nuovo! — dichiarò ferma.
—E i risparmi? — fece finta di stupirsi Matteo.
—Per le stoviglie si può fare un’eccezione.
—Va bene, ma ricordi, se un giorno toccherà a noi… — sospirò.
Teresa sentì l’inganno, ma non capì dove fosse.
—Primo round a noi! — sussurrò Matteo a Giulia quella sera.
—Davvero hai scalfito mamma? — si stupì lei.
—Un poco. Ma è solo l’inizio — promise misterioso.
Il passo successivo glielo suggerì l’amico Paolo. Sua madre era morta, e lo chiamò per svuotare l’appartamento.
—Matteo, non immagini quanta roba ha—L’ha accumulata per anni, tutto nuovo! E lei viveva con niente. Io sono sconvolto! — disse Paolo, mentre Matteo riempiva il sacco di sapone, pronto a cambiare per sempre le abitudini di Teresa.