Il Segreto di Famiglia

**Il Segreto di Famiglia**

La piccola Sofia, di cinque anni, si svegliò per il rumore di voci in casa. Fuori era ancora buio. Uscì dalla sua cameretta e vide degli uomini in camice bianco accanto al letto della mamma, Elisabetta, che giaceva immobile con gli occhi chiusi.

“Mamma, mamma…” sussurrò Sofia, spaventata, mentre le lacrime le rigavano il viso. “Mamma, svegliati!”

Vide i medici portare Elisabetta su una barella e uscire dall’appartamento per condurla in ospedale. Rimase solo con il papà, Marco. La sera prima aveva sentito i genitori litigare. Ripetevano spesso il nome “Claudia”, la sorella di Elisabetta, morta anni prima. Sofia aveva visto la sua foto nella casa della nonna Maria, in campagna.

Non capiva perché i genitori avessero litigato. La mamma piangeva, il papà alzava la voce. Poi, tutti si erano addormentati. E ora qualcosa era successo a Elisabetta.

“Papà, cosa ha la mamma?” chiese Sofia, tremante.

“Ha il cuore fragile, tesoro. Non deve agitarsi. Torna a letto, è ancora presto. Più tardi ti sveglio per l’asilo.”

Elisabetta stava davvero male, incapace di muoversi o parlare. Marco si era addormentato sul divano, e lei non aveva la forza di chiamarlo. Per qualche motivo, però, lui si svegliò di colpo e la trovò immobile. La scosse, ma lei non reagì. Spaventato, chiamò l’ambulanza.

La mattina dopo, Marco portò Sofia all’asilo. “Corri, piccola, vestiti da sola e raggiungi gli altri. Sono in ritardo al lavoro. Stasera veniamo a prenderti e andiamo dalla mamma in ospedale.”

Al lavoro, cercò di dimenticare, anche se la stanchezza lo assaliva. Rita, la giovane e vivace centralinista con cui aveva una relazione da due anni, gli si avvicinò. Si erano avvicinati dopo una festa aziendale, e da allora Marco frequentava il suo monolocale. Guidava camion per un’azienda di trasporti, e sua moglie non sospettava nulla.

Ma il giorno prima, Elisabetta aveva incrociato Nadia, una collega di Marco. “Sai, mio marito ha detto che tuo marito è tornato dal viaggio ieri,” le aveva detto distrattamente.

“Davvero? Lui non è ancora a casa,” rispose Elisabetta, sorpresa.

Nadia, capendo di aver parlato troppo, cercò di rimediare: “Forse mi sbaglio…” e se ne andò in fretta.

Quella sera, Marco tornò e Elisabetta lo affrontò: “Dove eri? Sei tornato ieri!”

“Chi ti ha detto queste sciocchezze?”

“Non importa chi! Hai la coscienza sporca!”

Litigarono ferocemente, ricordandosi ogni torto reciproco. Sofia li sentì dalla sua stanza, spaventata. Alla fine, Marco ammise il tradimento. Forse, se avesse mentito, Elisabetta non sarebbe crollata.

Quella sera, andarono all’ospedale. Elisabetta era pallida, con la flebo. Sorrise debolmente a Sofia, ma non degnò Marco di uno sguardo.

Lui aveva già deciso: avrebbe lasciato Elisabetta. Rita aspettava un figlio e lo spingeva a trasferirsi da lei. Ma il medico gli aveva proibito di agitare la moglie, quindi aspettò.

Passarono giorni. La nonna Maria venne a trovarli. “Sofì, vai in camera tua. Devo parlare con tuo padre.”

Sofia sentì voci accese. Maria aveva scoperto del tradimento e, quando seppe che Elisabetta era in ospedale per lo stress, affrontò Marco. Lui rispose con arroganza.

Dopo la dimissione, Elisabetta era troppo debole per lavorare. Maria propose di portarla con Sofia in campagna, per l’aria pulita e la tranquillità.

“Mamma, e il papà?” chiese Sofia.

“Non verrà più con noi, piccola. Quando sarai più grande, capirai.”

Marco aveva già ritirato le sue cose. Elisabetta gli aveva detto: “Prendi le tue cose e vattene. Chiederò il divorzio. Sofia comunque non è tua figlia.”

Si trasferì da Rita e sparì dalla loro vita. In campagna, Sofia sentì Maria parlare con una vicina:

“Marco ha trovato un’altra, più giovane e sana. Ora hanno un figlio. Elisabetta è sempre debole, ha il fiato corto.”

Vide la mamma guardare spesso la foto di Claudia, con gli occhi lucidi.

Passarono gli anni. Elisabetta peggiorò, e Sofia, ormai in quarta elementare, aiutava la nonna. “Riposati, mamma. Ci penso io.”

Un giorno, tornando dal negozio, la vicina Gisella osservò: “Maria, tua nipote è l’immagine di Claudia da piccola!”

A casa, Sofia confrontò le foto e scoprì la somiglianza. Ma non disse n

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