Incontro Inaspettato: Verità che Aprono Gli Occhi

Incontro inaspettato: la verità che apre gli occhi

Rita partì in viaggio di lavoro per Bologna. Si sistemò in hotel e si immerse subito nelle faccende professionali — riunioni, trattative, progetti. A tarda sera, esausta, scrisse al marito:

«Tutto bene. Sono stanca morta. Vado a dormire.»

Vittorio rispose immediatamente:

«Anch’io. Sono distrutto dai miei genitori, la ristrutturazione è una follia.»

Dopo una doccia rilassante, Rita si infilò a letto e si addormentò. Ma la mattina dopo, uscendo dalla stanza, si ritrovò faccia a faccia con l’ultima persona che si aspettava di vedere.

«Vittò?!» esclamò, sbalordita. «Che ci fai qui?»

«Sorpresa!» rispose lui con un sorriso incerto. «Ho voluto farti una visita a sorpresa…»

Ma non fece in tempo a finire. La porta della camera di Rita si aprì, e sulla soglia apparve Luca — il suo collega, con cui aveva una relazione ben più intima di un semplice rapporto lavorativo.

Rita non credeva ai suoi occhi. Non si era mai immaginata di tradire il marito, ma non aveva saputo resistere al fascino di Luca, attento e premuroso. Vittorio era sempre distante, freddo e assorbito dal lavoro. Il figlio adolescente, Marco, si era allontanato da tempo. Rita si sentiva sola e invisibile.

Con Luca, invece, tornò a vivere: giovinezza, passione, attenzioni sincere. Era più giovane di lei, single. I suoi complimenti e gli sguardi accesi le ridiedero fiducia. Erano partiti insieme per questo viaggio, anche se Vittorio non si era nemmeno chiesto dove andasse. Lui stesso aveva annunciato che sarebbe andato dai genitori — «per aiutare con i lavori».

Quella sera, dopo essersi registrati in hotel, avevano passeggiato, cenato, sentendosi liberi e spensierati. Rita era rimasta da Luca. Al marito aveva scritto che era stanca e andava a dormire. Ma al mattino…

…sulla scalinata si ritrovarono tutti e quattro: Vittorio usciva dalla stanza accanto, accompagnato da una bionda attraente di ventisette anni.

«Ma che diavolo succede?!» urlarono all’unisono.

«Tu dovevi essere dai tuoi genitori!» sbottò Rita.

«E tu con il collega?!» ruggì Vittorio. «Perché ti chiama “amore mio”? Hai passato la notte da lui?!»

«E tu, invece? Chi è questa Chiara?»

«Lei vive qui. Sono venuto per lei. Ora fai le valigie! Partiamo subito.»

In quel momento, Rita ricevette un messaggio da Luca:
«Me ne vado. Le discussioni non fanno per me. Buona fortuna.»

Con le mani che le tremavano, fece le valigie. Il viaggio di ritorno fu un supplizio. Vittorio non smise un attimo di rimproverarla:

«Non avrei mai creduto che saresti capace di una cosa del genere. Sei una madre, una moglie! È ignobile…»

«Ignobile? E tu? Siamo entrambi colpevoli, Vittorio. E, sinceramente, non sono sicura che valga la pena salvare questo matrimonio.»

«Io non volevo divorziare. Solo… volevo qualcosa di diverso. Ma sono disposto a dimenticare tutto. Per la famiglia. Per Marco.»

Rita tacque. Ormai era chiaro: l’amore era finito. Se ci fosse stato, non ci sarebbero stati né Luca né Chiara.

«Non ci amiamo più» disse finalmente. «Questa non è più una famiglia. Un doppio tradimento è la fine. Separiamoci civilmente. Dividiamo l’appartamento. Marco capirà.»

Vittorio sospirò pesantemente:

«Come hai fatto…? Non mi aspettavo che accettassi così facilmente. Pensavo… che avresti lottato. Pianto, supplicato. Invece…»

«È finita, Vittò. Non ti odio. Semplicemente, non siamo più noi.»

«Va bene. L’appartamento resti a te e Marco. Io mi sistemo in affitto, poi comprerò qualcosa. Non è un problema.»

Rita fu sorpresa. La generosità del marito era inaspettata. Non che fosse avaro, ma un gesto del genere era raro.

«Grazie, Vittorio.»

Passò un anno.

Rita tornava dal lavoro. Era autunno, le foglie cadevano e un vento leggero soffiava. Adorava questa stagione.

«Rita! Ciao!» una voce familiare la chiamò.

«Vittorio? Ciao. Che fai qui?»

«Ero nei paraggi, ho pensato di fare una passeggiata. Come stai? E Marco?»

«Tutto bene. Ha una ragazza coi capelli viola… Moda strana, immagino. A volte vengono a casa. E tu invece?»

«Solo. Lavoro, metto da parte per il mutuo. Ti penso spesso… Ricordi quando ci perdemmo al mare e poi bevemmo spumante in spiaggia?»

«Ricordo… Ricordo tutto, Vittò.»

Camminarono a lungo sotto gli alberi. E, all’improvviso, ogni rancore svanì. Rimase solo lui e lei. Senza accuse. Senza dolore.

«Rita, mi sei mancata… Ma avevo paura di dirtelo. Temevo mi avresti respinto.»

«Anche tu mi sei mancato, Vittorio. Credevo di volere la libertà, ma… era solo vuoto.»

«Andiamo a casa?» chiese piano lui.

«Andiamo, amore mio. Proviamo da capo. E magari, un giorno, ci prenderemo cura dei nostri nipoti… anche quelli della ragazza coi capelli viola.»

Rita rise e gli prese la mano.

Ricominciare… A volte è proprio ciò che serve.

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