Amore trasformato in inganno: Come ho creduto a un uomo più giovane e sono rimasta con il cuore spezzato
Mi chiamo Elena. Ho 62 anni e il mio cuore sembrava rinascere quando ho incontrato un uomo che prometteva di ridarmi la gioia di vivere. Ma al posto dell’amore, ho ricevuto umiliazione e dolore. Era più giovane di me di 17 anni, e io, abbagliata dai suoi sorrisi e dai fiori, l’ho fatto entrare nella mia casa in un paesino vicino a Parma.
Solo dopo ho capito che in me non vedeva una donna, ma una comoda governante. Questa è la storia della mia lotta per la dignità e della domanda amara: perché alla mia età è così difficile trovare un amore vero?
La mia vita non è stata semplice. Tanti anni fa ho divorziato dal mio primo marito. Beveva, spendeva i miei soldi, mi portava via le cose, e io sopportavo finché non mi sono detta: “Basta!” Ho raccolto le sue cose, l’ho messo fuori dalla porta e l’ho chiusa per sempre. In quel momento, mi è sembrato di liberarmi di un peso enorme.
Dopo di lui ci sono stati altri uomini, ma li tenevo a distanza, per paura di soffrire ancora. Mio figlio, Matteo, era il mio sostegno, ma quattro anni fa è partito per l’Australia per lavoro ed è rimasto là. Ero felice per lui, ma non ho avuto il coraggio di ricominciare una vita all’estero. Alla mia età, è troppo rischioso.
La solitudine è diventata la mia compagna. “Elena, trovati un amico, almeno per fare compagnia!” mi diceva la mia amica Silvia. “Dove lo trovo? Gli uomini della mia età sono o malati o brontoloni. Non cercano una compagna, ma una badante!” rispondevo scherzando. Silvia rideva: “Prova con uno più giovane! Sei ancora bellissima!” Ho fatto finta di ridere, ma quelle parole mi sono rimaste in testa. E se davvero provassi?
Forse il destino mi ha ascoltato. Ogni mattina al parco vicino casa vedevo un uomo. Alto, con i capelli brizzolati e un sorriso gentile, passeggiava con il suo cane. Abbiamo cominciato a salutarci, poi a scambiare due parole. Si chiamava Paolo, aveva 45 anni, era divorziato e il figlio viveva da solo. Un giorno mi ha regalato un mazzo di fiori, poi mi ha chiesto di uscire. Mi sentivo una ragazzina: il cuore batteva, le guance bruciavano. Le vicine spettegolavano, le amiche invidiavano, e io, come una ventenne, credevo che la vita ricominciasse.
Quando Paolo è venuto a vivere da me, ero felice. Gli preparavo la colazione, stiravo le sue camicie, pulivo casa con gioia. Mi piaceva prendermi cura di lui, sentirmi utile. Ma un giorno mi ha detto: “Elena, porta fuori il cane. Ti fa bene prendere aria.” “Perché non usciamo insieme?” ho chiesto. Lui ha aggrottato le sopracciglia: “È meglio che non ci facciamo vedere insieme.” Le sue parole mi hanno colpito come una frustata. Si vergogna di me? O sono solo la sua domestica?
Quella sera ho trovato il coraggio di parlare: “Paolo, le facende di casa vanno condivise. Puoi lavare tu i tuoi vestiti.” Lui ha sorriso con freddezza: “Hai voluto un uomo più giovane, Elena. Allora fatti valere. Altrimenti, a che servi?” Sono rimasta senza parole. Tre secondi di silenzio, poi ho esploso: “Hai mezz’ora per riprendere le tue cose e andartene.” Lui era sbalordito: “Davvero? Non posso! Mio figlio ha portato la fidanzata nel mio appartamento!” “Allora trasferitevi tutti insieme!” ho tagliato corto, sbattendo la porta.
Quando se n’è andato, mi aspettavo una valanga di lacrime, ma non sono arrivate. Solo un po’ di tristezza e un vuoto nell’anima. Ho aperto il mio cuore, e lui mi ha usata come una donna delle pulizie gratuita. Perché è così difficile trovare amore alla mia età? Perché gli uomini vedono in me solo comodità, e non una donna con un’anima?
La mia amica mi dice: “Elena, troverai la persona giusta.” Ma ho paura di fidarmi di nuovo. Non mi pento della mia decisione: meglio soli che male accompagnati. Ma nel profondo, spero ancora che esista un uomo che veda in me non l’età, ma il cuore. Come si fa a fidarsi dopo un tradimento del genere? La mia storia è il grido di una donna che vuole essere amata, ma teme di non avere più tempo. Davvero non merito la felicità a 62 anni?