INGRATA

**INGRATA**

*Diario di un uomo*

Arianna, abbiamo fame! Basta stare a letto! la voce irritata di mio marito mi svegliò di soprassalto.
La testa mi scoppiava, la gola era infiammata, il naso chiuso. Provai a alzarmi, ma il corpo sembrava di cotone. Non cera da stupirsi: ero malata.
Tutta la settimana era stato caldo, ma ieri sera aveva iniziato a nevicare e piovere. Primavera Non riuscivo a chiamare un taxi, comprensibile con quel tempo. Dovetti tornarmene dal lavoro sullautobus. Aspettai mezzora, e quando finalmente arrivò, era strapieno. A malapena riuscii a infilarmi dentro, già era un miracolo. Poi, dalla fermata, ancora un bel tratto a piedi.
Avevo chiesto a mio marito di passarmi a trovare, ma lui, come al solito:
Ari, io e Mattia siamo andati da mamma. Torneremo tardi. disse Luca.
Insomma, arrivai a casa a notte fonda, bagnata fradicia e congelata.

Guardai lorologio: le 8 del mattino. Sabato.
Luca, per favore, portami il termometro! chiesi.
Che cè? Sei malata? si stupì lui. E la colazione?
Potete farvela da soli? suggerii.
Come, da soli? fece lui, confuso. E Mattia?
Ha dieci anni, ormai! E tu sei un uomo adulto. Preparate una frittata? Che tuo figlio ti aiuti. Glielho insegnato io, è grande abbastanza.
Tu gli hai insegnato a cucinare? esclamò Luca.
Sì. E che cè di male? Passa le giornate al telefono. Non vuole fare niente. scrollai le spalle.
Ma sei malata davvero? Lui è un uomo! Non è compito suo cucinare, né imparare a farlo! Sono cose da donne! si infuriò. Va bene, restiamo dai miei, visto che non hai tempo per noi. Torneremo domani sera.

E così, in men che non si dica, lui e nostro figlio se ne andarono dai suoi genitori.

Arianna si alzò a fatica, trovò il termometro, accese il bollitore e si perse nei pensieri
*”Comè potuto succedere? Quando ha perso quel momento in cui Luca, non solo avrebbe potuto cucinare per sé, ma anche per lei? Quando si prendevano cura luno dellaltra durante una malattia? Quando è cambiato tutto? Perché, allimprovviso, tutte le faccende di casa sono diventate solo sue responsabilità?”*

Il termometro suonò: 39,2.

La giovane donna prese le medicine e tornò a letto.

Poco dopo, il telefono la svegliò. Era sua madre:
Ari, perché non rispondi? Mi preoccupo quando non mi chiami la mattina. disse preoccupata Vittoria.
Mamma, sto un po male. Ho preso le medicine e sono tornata a dormire. risposi con voce roca.
Un po male, già! E Luca dovè? Di nuovo da sua madre con Mattia? brontolò.
Sono andati via. Per non prendersi la febbre. risposi svogliatamente.
Ci credi davvero? Per non prendersi la febbre Dì piuttosto che non volevano sporcarsi le mani, magari lavare un piatto! sbottò.
Mamma! cercai di protestare, ma lei non mi lasciò parlare. E in fondo, lo sapevo bene.
Non farmi Mamma! Ho tutto il diritto di essere arrabbiata. Ti ho data in moglie, non in schiavitù! Hai misurato la febbre?
Sì. Alta stamattina. Adesso va un po meglio, ma sono senza forze. mi lamentai.
Resta a letto! Tua padre viene a prenderti. Non si può lasciare una donna sola quando sta male. Aspetta. e chiuse la chiamata.

Arianna si alzò piano, si lavò la faccia, preparò una borsa con il necessario, il suo computer, e aspettò suo padre.

Oddio! si mise una mano sul cuore quando mi vide.
Papà! Che succede? mi spaventai.
Niente, sei tu! prese la mia borsa. Pensavo di aver visto un fantasma! Sei pallida come un cencio!
Papà, non farmi queste paure! sorrisi. Andiamo?
Andiamo. Tieniti stretta, che con questo vento voli via! mi aiutò ad entrare in macchina con cura. Sei magra, stanca No, figlia mia, tua madre ha ragione. Sembri una schiava. Scusa, ma sembri malridotta.

Non protestai. Ero stanca.

A casa dei miei genitori, finalmente, trovai calore, cibo buono e serenità. Vittoria si prese a cuore la mia salute e, già verso sera, stavo meglio.

Chiamai Luca per avvisarlo che non sarei tornata a casa, e lui rispose svogliato:
Cosa vuoi che faccia? Non posso portarti le medicine. Ho bevuto una birra con papà. Che cè? È sabato! Stiamo guardando la partita. Ah, mamma voleva parlarti. e passò il telefono a sua madre.

Arianna! Sei una donna! Non puoi permetterti di ammalarti e lasciare i tuoi uomini affamati! Cosa conta in famiglia? Soprattutto per gli uomini? Che siano sazi, al caldo, e che nessuno li disturbi! E tu? Ti ammali Prendi una pillola e basta! la suocera, Cecilia, la rimproverò con sarcasmo.

Mia madre, passando, sentì e le strappò il telefono:
Cara consuocera! Tuo figlio è forse incapace? Malato? Che tipo di uomo deve essere per stare al caldo, sazio e indisturbato? si infiammò Vittoria.
Incapace? No, è un uomo di famiglia! E poi, tutti gli uomini sono così. Cecilia non si aspettava di sentire Vittoria. Luca, ma tu cosa?
Io cosa? Sto curando mia figlia. Un uomo vero non saprebbe prendersi cura della moglie, eh? Nemmeno comprarle le medicine Troppo impegnato con la birra. Che bella cosa! La moglie è malata e lui è contento. le due non si erano mai sopportate, ma Cecilia temeva Vittoria.

Che sciocchezze! I ragazzi sono venuti qui per non disturbare Arianna. sbuffò Cecilia. Che regina! Medicine, attenzioni! Una donna sana, solo pigra. Si è dimenticata dei suoi uomini! Che tra laltro sono la sua famiglia! Pazienza, ci penserò io ai miei ragazzi! Tua figlia è uningrata!

Vittoria fissò il telefono in silenzio.

Figlia mia, ne vale la pena? Sei ancora giovane! Questo è troppo. era furiosa.

Poi arrivò un messaggio da Luca:
*Ari, mandami dei soldi? Sono a corto prima dello stipendio. Ho speso tutto per Mattia. Tra laltro, ho dovuto pagare io tutti i suoi corsi e comprargli i vestiti!*

*”Io ho pagato tutte le bollette e la spesa tutto il mese. Normale?”* rimasi sbalordita dalla sua faccia tosta.

*”Giusto. La casa è tua! Mandali, dai! Devo andare al supermercato!”* insistette.

*”Non ho soldi. Li ho spesi in medicine.”* mentii.

*”Come non hai soldi? La tua malattia ci sta costando troppo! Chiedili ai tuoi.”* propose.

*”Chiedili a tua madre.”* risposi.

*”Eh, già! Lei non capirebbe dove ho speso lo stipendio.”*

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

5 + 9 =

INGRATA