Inquilini Inattesi e la Felicità Rurale

**Inquilini Inaspettati e Felicità in Campagna**

Dopo la morte della moglie, Vittorio Giacomo sentiva che la sua casa era rimasta vuota per sempre. Sua figlia Isabella viveva con la famiglia in un’altra città e lo visitava raramente. La sera, il pensionato sedeva in silenzio, fissando le foto di una vita passata, felice. Quando un giorno Isabella chiamò e parlò non solo della sua salute ma anche della sua solitudine, lui pensò: forse verranno a trovarlo. Invece, la figlia propose di affittare una camera—un ragazzo conosciuto, il fratello di un’amica, rimasto senza casa dopo il divorzio.

Così Vittorio ebbe un inquilino: Paolo. All’apparenza tranquillo, educato, discreto. Pagava puntuale, mangiava poco, a volte portava anche dei dolci. Qualche volta guardavano la televisione insieme, chiacchieravano. Ma poi iniziarono i problemi…

Una sera, Paolo portò due amici ubriachi. Ridevano, fumavano, facevano rumore fino a notte fonda. Si ripeté più volte. Vittorio tentò di parlarne, ma la risposta fu: «Pago l’affitto. Nel contratto non c’è scritto che non posso invitare amici». Poi arrivò la fidanzata di Paolo, Beatrice. Prima veniva in visita, poi iniziò a passare la notte. Paolo cominciò a insinuare che voleva cambiare stanza. Vittorio resistette, ma alla fine cedette.

Una mattina, lo trovò Beatrice a preparare una frittata, invitandolo a tavola. Paolo gli sorrise: «Resteremo qui ancora. È vicino al lavoro, e tu sei una brava persona. Non porteremo più amici». Beatrice aggiunse: «E se andasse a vivere in campagna? Mia zia ha una casa a Monteverde. L’affitto è gratis, basta occuparsi del giardino». Vittorio all’inizio si offese, ma poi accettò: «Meglio la campagna che vivere qui come in un albergo».

La casa era vecchia ma accogliente. Sistemò tutto, riparò la stufa con l’aiuto del vicino, Luca, un uomo allegro e tuttofare che lo invitava a pesca. In primavera arrivò Giovanna, la padrona di casa, con cesti di cibo. Si conobbero meglio tra una scodella di minestra e vino rosso. Da allora, ogni weekend Giovanna tornava. E poi, tutto cambiò.

Quando Vittorio e Giovanna tornarono in città per parlare con gli inquilini, ad aprirgli fu Beatrice—con un pancione evidente. «Io e Paolo ci siamo sposati», disse. Giovanna scambiò un’occhiata con Vittorio e rispose: «Voi trasferitevi nel mio appartamento, e noi qui». Paolo rimase confuso, Vittorio aggiunse: «Anche noi abbiamo deciso di sposarci. Anche noi abbiamo bisogno di calore».

Presto nacque un bambino. Giovanna andò in pensione e aiutò con il piccolo, mentre nei weekend tornavano nella casa di campagna, ormai ristrutturata, aspettando le visite dei nipoti. Luca costruì una culla di legno. Così, da un incontro casuale, nacque una nuova famiglia. A volte la vita fa strani giri—l’importante è non chiudere il cuore.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

5 + twenty =

Inquilini Inattesi e la Felicità Rurale