Intransigente e Sincera: La Verità Senza Filtri di una Collega

Oggi è una giornata strana. Ho sempre saputo che Valeria fosse una tipa tosta. Tutti in ufficio la conoscevano come quella che non le mandava a dire. Che tu volessi o meno sentirle, te le diceva, punto.

Prendiamo Sofia, per esempio. Stamattina non faceva che flirtare con il nuovo sistemista, ridacchiando mentre sbrigava le pratiche in un batter d’occhio. “Sai che sua moglie è in ospedale, vero?” le ha chiesto Valeria. E niente, la magia è svanita. Flirt finito.

Poi c’era Beatrice, che da mesi provava a smettere di fumare. Cerotti, caramelle, sigarette elettroniche. Niente. “Hai visto la lista degli ingredienti di quella ‘sigaretta miracolosa’?” l’ha fulminata Valeria. “No? Nemmeno io. Chissà perché…”

Tutti evitavano Valeria. Chi voleva finire sul suo mirino? Ma a lei sembrava fregarsene. La verità era la verità, no? Peccato che a nessuno importasse davvero.

Quando è partita per un tirocinio all’estero, tutti hanno tirato un sospiro di sollievo. Si fumava dietro l’angolo, si flirtava con i clienti nuovi, ci si baciava negli angoli bui dell’ufficio tra un caffè e l’altro. Sposati o single, poco importava.

Poi Valeria è tornata dopo tre settimane. Di solito impeccabile: tailleur, tacchi alti, profumo intenso e un trucco perfetto. Stamattina invece: jeans sformati, un maglione enorme due taglie più grande, zero trucco, capelli in una crocchia. Occhiali da sole che non si è tolta finché non è sparita in ufficio. E invece del solito profumo pesante, una leggera traccia di Truth di Calvin Klein.

Stranamente, non ha detto niente alla segretaria per i documenti non pronti. Niente sfuriata al sistemista per le chiamate alla moglie. Nemmeno un’occhiata alle scatole di documenti dove frugava l’avvocato. Niente.

“Ha fallito il tirocinio,” ha sentenziato l’avvocato.
“È malata,” ha supposto la segretaria.
“Si è innamorata!” ha ridacchiato Sofia.

“E per questo il maglione due taglie più grande?” ha sogghignato la traduttrice.
“Comunque, tra un’ora c’è la riunione. Meglio prepararsi invece di spettegolare.”

Peccato che un’ora dopo Valeria non si sia presentata. Tutti aspettavano, nervosi.

Poi il sistemista, seduto vicino alla finestra, ha esclamato: “Eccola là! Guardate!”

Dall’altro lato della strada, in un bar, c’era Valeria. Ma non la Valeria che conoscevano. Non per il trucco assente o la crocchia disordinata. No. Era perché di fronte a lei c’era un uomo che le stava raccontando qualcosa, e lei rideva.

La loro Valeria. Rideva.

Tutti quelli nella sala riunioni sono rimasti incollati alla finestra, come per assicurarsi che fosse davvero lei. Quella sempre così tagliente, irritata, insoddisfatta, adesso era lì, trasformata.

“Non ho trovato la camicia stamattina,” ha detto Valeria sorridendo all’uomo. “Perciò ho preso il tuo maglione.”

“Preferisco quando non porti niente,” le ha risposto lui.
Valeria è arrossita e lo ha colpito leggermente sul braccio. “Smettila.”

“Non posso,” si è avvicinato lui. “Dobbiamo finire e venire da me. O da te. Dopo che ci siamo conosciuti in aeroporto, tutto è cambiato.”

“Vero.”
“A proposito,” ha sussurrato lui, “hai il maglione al contrario.”
“Mannaggia!”

“Allora veniamo da me e te lo sistemo io.”
Lei ha riso, ha preso il telefono e ha chiamato qualcuno. In sala riunioni, tutti hanno sentito squillare il telefono della reception.

“Buongiorno! La signora Valeria Bianchi? Ah, capisco… No, non verrà alla riunione? Sì? È ammalata? Oh, guarisca presto!”

La segretaria è corsa in sala riunioni.
“La nostra Vale si è ammalata!”

“Lo vediamo,” ha detto il sistemista. Tutti fissavano Valeria, perfettamente in salute, che saliva in macchina con quell’uomo sconosciuto. “Sparirà per giorni. E non provate neanche a scriverle.”

“Perché?” ha chiesto la segretaria.

“Ti è mai capitato di venire al lavoro con il maglione al contrario?” ha sorriso Sofia. “E di portare gli occhiali da sole per nascondere che hai passato una notte indimenticabile? Quando non ti importa di essere senza trucco perché sei ancora con la mente da un’altra parte?”

La segretaria digeriva l’informazione. Gli altri anche. Sofia ha sorriso e si è avviata verso l’uscita.

“‘Ammalata’, ‘non ha passato il tirocinio’… Ve l’ho detto, si è innamorata. E adesso la nostra Valeria è un’altra.”

“Per quanto?” ha borbottato il sistemista.

Sofia lo ha guardato con aria esperta. “Dipende da voi uomini.” E se n’è andata.

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