Scandalo a Verdevilla: l’ombra di una faida familiare
– Sofia, mia madre ha chiamato, lei e mio padre vengono a farci visita. Vogliono vedere Ginevra – disse Matteo, entrando nella stanza dove sua moglie stava mettendo a dormire la loro bambina di un anno.
Il viso di Sofia si irrigidì. La notizia fu come un pugno nello stomaco. I rapporti con Luisa si erano guastati dopo la nascita di Ginevra, nonostante prima fossero stati buoni. Sofia non sopportava che la suocera, approfittando di ogni occasione, le riempisse la figlia di cibo a caso, ignorando le sue richieste.
Ogni visita di Luisa finiva in litigio. L’ultima volta, tre mesi prima, aveva dato a Ginevra una fetta di torta al cioccolato. Sofia aveva lasciato la figlia con la suocera solo per cinque minuti, e quella ne aveva già approfittato.
– Ma che stai facendo?! – sbottò Sofia, strappando Ginevra dalle braccia della suocera. – Ha solo nove mesi! Che torta è questa?!
Offesa dall’arroganza di Luisa, portò la bambina in bagno per pulirle la faccia e le manine sporche di panna. Dal bagno sentì Matteo che, entrato in cucina, rimproverava la madre:
– Perché devi sempre fare quello che ti pare?
– Ma che male c’è? Tu da piccolo mangiavi dolci e sei cresciuto bene – si difese Luisa.
– Perché non ascolti mai? – si arrabbiò Matteo. – Bella madre che sei stata!
– Non capisco tutto questo dramma – borbottò la suocera, incrociando le braccia.
Alla fine della discussione, Sofia tornò in cucina con Ginevra. Senza trattenersi, esplose:
– Andatevene, se non sapete comportarvi!
Luisa la guardò sbalordita, poi il figlio, aspettando sostegno. Ma il silenzio di Matteo le fece capire che era dalla parte della moglie.
– Ma per favore! Nella mia campagna si dava da mangiare di tutto, senza tutti questi problemi moderni. Vi lamentate per niente! – esclamò, dirigendosi verso l’uscita.
Quando la suocera se ne fu andata, Sofia guardò il marito con disperazione. La rabbia per Luisa le bruciava nel petto.
– Non la faremo più entrare – rispose Matteo alla sua domanda muta.
Dopo quell’episodio, Luisa non si fece più vedere. Chiamava il figlio per chiedere foto di Ginevra, ma non chiese più di venire a trovarli. Decise di tornare solo dopo tre mesi, per il primo compleanno della nipotina.
– E stavolta cosa combinerà? – chiese Sofia, irritata.
– Niente, gliel’ho detto chiaro! – la rassicurò Matteo. – Non farà nulla.
Sofia lo guardò senza fiducia. Non credeva che l’ostinata Luisa avrebbe obbedito.
I suoceri arrivarono esattamente dieci minuti dopo la chiamata di Matteo. Segno che erano certi: li avrebbero fatti entrare. Luisa esclamò subito:
– Dov’è la mia piccola? Abbiamo i regali! – Poi infilò a Sofia un sacchetto.
Il suocero, Antonio, portava una torta e una bottiglia di spumante. La consegnò frettolosamente al figlio.
– Non volevamo imporvi nulla, abbiamo portato tutto noi! – dichiarò Luisa con aria importante, sottintendendo che lo spumante e la torta erano anche per loro.
Sofia capì al volo. Passò Ginevra a Matteo e iniziò a preparare la tavola in salotto. Mentre Matteo la aiutava, Luisa e Antonio restarono in cucina con la nipote, per non disturbare.
– Apri lo spumante, assaggiamo, abbiamo speso dieci euro – sussurrò Luisa al marito.
Antonio stappò velocemente la bottiglia e gliela porse.
– Versami un bicchiere! – ordinò lei. – Vedi che tengo la bambina!
Il suocero obbedì e le porse il bicchiere. Luisa bevve un sorso, schioccò la lingua e annuì compiaciuta:
– Buono! – Guardò Ginevra, che teneva in braccio. – Piccolina, proviamo un po’, mentre nessuno ci vede – sussurrò, avvicinando il bicchiere alla bocca della bambina.
– Se la nuora ci vede, che scenata! – ridacchiò Antonio.
Sentendo le parole del suocero, Sofia sbirciò dalla sala. Vedendo Luisa avvicinare il bicchiere a Ginevra, entrò di corsa in cucina e si gelò.
– Ma che state facendo?! – urlò, strappando il bicchiere alla suocera. – Ve l’ho detto di non darle niente! Come vi permettete?! – Prese Ginevra, la voce tremante di rabbia.
– Ma dai, a Matteo lo davamo sempre! Non le farà male – rise Luisa, capendo che stava scoppiando il finimondo. – Anzi, fa bene ogni tanto…
– Fuori! – Matteo irruppe in cucina sentendo le urla. – Basta! Vi avevo detto di non darle nulla! Prima la torta, ora lo spumante!
– Ma che urli?! – intervenne Antonio in difesa della moglie. – Gliene ha data solo una goccia…
– Né una goccia, né un sorso darete mai più a mia figlia! – ruggì Matteo. – Non voglio più vedervi qui! Cosa le darete la prossima volta?
– Sempre a far tragedie! – commentò Luisa con disprezzo. – Siete uguali, tu e Sofia! Andiamo, Antonio!
Un minuto dopo, la porta d’ingresso sbatté: i suoceri se n’erano andati. Sofia, ancora tremante, stringeva Ginevra a sé.
– Decidi tu, ma i tuoi genitori non metteranno più piede qui! Cosa passa per la testa a Luisa?! – esclamò furiosa.
– Sono d’accordo – rispose Matteo, alzando le spalle.
Dopo quell’episodio, ogni contatto con i genitori di Matteo cessò. Luisa e Antonio serbarono rancore per essere stati cacciati, mentre i giovani genitori non riuscirono a perdonare l’irresponsabilità dei suoceri.