Intrigo in Borgo Verde: l’ombra di una faida familiare

**Scandalo a Verdecampo: l’ombra di una faida familiare**

– Rosalia, mamma ha chiamato, lei e papà vengono a trovarci. Vogliono vedere Sofia – disse Marco, entrando nella stanza dove la moglie stava mettendo a dormire la loro bimba di un anno.

Il viso di Rosalia si allungò come un elastico. La notizia fu per lei un pugno nello stomaco. I rapporti con Margherita si erano incrinati dopo la nascita di Sofia, benché prima fossero stati calorosi. Rosalia non sopportava che la suocera, approfittando di ogni momento, imboccasse di nascosto la piccola con qualsiasi cosa, ignorando tutte le richieste della giovane madre.

Ogni visita di Margherita finiva in litigio. L’ultima volta, tre mesi prima, aveva portato alla piccola una crostata al cioccolato. Rosalia aveva lasciato Sofia con la suocera solo cinque minuti e quella ne aveva già approfittato.

– Ma cosa sta facendo?! – sbottò Rosalia, strappando Sofia dalle braccia della suocera. – Ha solo nove mesi! Una crostata, davvero?!

Offesa dalla prepotenza di Margherita, portò la bambina in bagno per pulirle il visino e le manine sporche di crema. Da lì, Rosalia sentì Marco rimproverare la madre:
– Perché devi metterti sempre dove non ti chiedono?
– Ma dai, non è mica veleno! Tu da piccolo mangiavi dolci e sei cresciuto benissimo – si giustificò Margherita.
– Perché non mi ascolti mai?! – sbottò Marco. – Che madre esemplare che sei stata!
– Io non capisco tutto questo dramma – borbottò la suocera, incrociando le braccia.

Quando si riunirono in cucina, Rosalia, senza freni, esplose:
– Se non sapete comportarvi, meglio che ve ne andiate!

Margherita la fissò sbigottita, poi guardò il figlio, sperando in un sostegno. Ma il silenzio di Marco le fece capire che lui era dalla parte della moglie.
– Accidenti, ai miei tempi si dava da mangiare di tutto ai bambini e nessuno moriva. Sempre a fare storie per niente! – disse, dirigendosi verso l’uscio.

Quando la suocera se ne fu andata, Rosalia guardò Marco con disperazione. La rabbia verso Margherita le bruciava dentro.
– Non la faremo più entrare qui – rispose lui alla sua domanda muta.

Dopo quell’episodio, Margherita non si fece più vedere. Chiamava il figlio per avere foto di Sofia, ma non si propose più di venire in visita. Decise di farsi viva solo tre mesi dopo, per il primo compleanno della nipotina.

– Che cosa combinerà stavolta? – chiese Rosalia, irritata.
– Niente, gliel’ho detto chiaro e tondo! – la rassicurò Marco. – Non farà sciocchezze.

Rosalia lo guardò scettica. Non credeva che l’ostinata Margherita si sarebbe messa a obbedire.

I suoceri arrivarono esattamente dieci minuti dopo la chiamata di Marco. Segno che erano certi: li avrebbero fatti entrare. Margherita, vociando già dall’ingresso, esclamò:
– Dov’è la mia piccolina? Abbiamo i regali! – Piazzò un sacchetto tra le mani di Rosalia.

Il suocero, Carlo, portava una torta e una bottiglia di spumante. La consegnò in fretta al figlio.
– Non volevamo farvi mangiare le vostre cose, abbiamo pensato a tutto noi! – annunciò Margherita con aria importante, lasciando intendere che torta e spumante erano per tutti.

Rosalia capì al volo. Passò Sofia a lui e iniziò a preparare la tavola in salotto. Marco la aiutava, mentre Margherita e Carlo restavano in cucina con la nipotina, per non intralciare.

– Apri lo spumante, assaggiamo, abbiamo speso venti euro – sussurrò Margherita al marito.

Carlo stappò in un attimo e porse la bottiglia alla moglie.
– Versalo in un bicchiere! – ordinò lei. – Non vedi che ho in braccio la bimba?

Il suocero obbedì e le porse il calice. Margherita bevve un sorso, sorrise soddisfatta e annuì:
– Buono! – Poi guardò Sofia, che teneva in braccio. – Piccolina, assaggiamo un goccino di nascosto? – bisbigliò, avvicinando il bicchiere alle labbra della bambina.

– Se la nuora ci vede, che casino! – ridacchiò Carlo.

Rosalia, sentendo quelle parole, si affacciò dalla sala. Quando vide Margherita avvicinare il bicchiere alla bocca di Sofia, irruppe in cucina e si gelò.
– Ma che diavolo state facendo?! – urlò, strappando il bicchiere. – Vi avevo detto di non darle nulla! Come vi permettete?! – Prese Sofia con le mani tremanti dalla rabbia.

– Oh, ma dai, a Marco lo davamo anche noi! Non succede niente – rise Margherita, capendo che stava per scoppiare un temporale. – Anzi, fa pure bene…
– Fuori! – Marco entrò di corsa, attirato dalle urla. – Basta! Nessuno dà nulla a mia figlia! Prima la crostata, ora lo spumante!
– Ma che strilli?! – intervenne Carlo. – Era solo una goccia…
– Né una goccia, né un assaggio! – ruggì Marco. – E non mettete più piede qui! Cosa le darete la prossima volta, il caffè?!

– Quanto vi piace drammatizzare! – disse Margherita con disprezzo. – Tu e Rosalia siete fatti della stessa pasta! Andiamo, Carlo!

Un minuto dopo, la porta sbatté: i suoceri se n’erano andati. Rosalia, ancora tremante, stringeva Sofia al petto.
– Decidi pure tu, ma i tuoi genitori non entrano più in questa casa! Che razza di pensieri ha Margherita?! – sbottò indignata.

– Per me va bene – rispose Marco, alzando le spalle.

Da quel giorno, ogni contatto con i genitori di Marco cessò. Margherita e Carlo covarono il risentimento per essere stati cacciati, mentre i giovani genitori non riuscirono a perdonare l’irresponsabilità dei suoceri testardi.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

four × 5 =

Intrigo in Borgo Verde: l’ombra di una faida familiare