Inutile dire che tutta questa situazione è colpa mia! singhiozza Eleonora, la sorella del mio migliore amico. Mai avrei immaginato che potesse succedere una cosa del genere! Ora non so proprio come andare avanti. Non ho idea di come riuscire a rimediare senza perdere la faccia.
Eleonora, appunto, si è sposata qualche anno fa.
Dopo il matrimonio, era stato deciso che i neo-sposi sarebbero andati a vivere con la madre dello sposo. I genitori di lui possiedono un grande appartamento a tre camere nella periferia di Firenze e hanno un solo figlio.
Una stanza la tengo io, tutto il resto è a vostra disposizione! aveva detto la suocera. Siamo persone civili, credo proprio che riusciremo ad andare d’accordo.
Possiamo sempre andarcene! aveva assicurato poi Marco, suo marito, Non ci trovo nulla di male a provare a convivere un po con mia madre. Se vediamo che non funziona, cerchiamo un appartamento in affitto e basta…
E così hanno fatto. In realtà, però, stare tutti insieme sotto lo stesso tetto si è rivelata una prova più ardua del previsto. Sia Eleonora che la suocera ci hanno provato con tutto il cuore, ma con il passare dei giorni la convivenza diventava sempre più faticosa. I piccoli rancori si accumulavano e ogni tanto sfociavano in liti sempre più frequenti.
Avevi detto che, se le cose fossero diventate impossibili, ce ne saremmo andati! ripeteva spesso Eleonora, scoppiando in lacrime.
Ma insomma, che abbiamo fatto di così grave? ribatteva la suocera, con sufficienza. Sono sciocchezze queste, non ha senso rifare le valigie per così poco.
Esattamente un anno dopo il matrimonio, Eleonora è rimasta incinta e ha dato alla luce un bel bambino sano.
La nascita del piccolo è coincisa con un periodo difficile per la suocera, rimasta senza lavoro a causa delletà: dopo aver lasciato il vecchio impiego, nessun datore di lavoro prendeva in considerazione una signora di quelletà prossima alla pensione. Così, Eleonora e la suocera sono state costrette a passare ventiquattrore su ventiquattro insieme in casa, senza possibilità di uscire o distrarsi. Latmosfera familiare, già tesa, si è fatta via via più pesante.
Marco, dal canto suo, si limitava a stringersi nelle spalle e ascoltare le lamentele, essendo allora lunico che portava lo stipendio a casa.
Non possiamo lasciare mia madre da sola adesso diceva lui Non può mantenersi da sola. Non posso abbandonarla, e non possiamo permetterci né un altro appartamento né di aiutarla economicamente. Se trova un lavoro, allora sì, ce ne andiamo!
Ma la pazienza di Eleonora si è esaurita. Un giorno, ha preso le sue cose e quelle del figlio ed è andata a stare dalla propria madre, che abita nel centro di Prato. Prima di andarsene ha detto al marito che in quella casa non avrebbe mai più messo piede. Se per lui la famiglia aveva valore, avrebbe dovuto trovare una soluzione.
Eleonora era certa che Marco avrebbe fatto di tutto per riportarla a casa. Ma si sbagliava di grosso.
Sono passati più di tre mesi da quando Eleonora si è trasferita dalla madre, e Marco non ha fatto nulla per riportarla indietro. Continua a vivere con sua madre, vede moglie e figlio solo tramite videochiamata dopo il lavoro e va a trovarli nel fine settimana, a casa della suocera.
Marco, di fatto, si ritrova con le attenzioni e le cure di due donne contemporaneamente, e può godere della compagnia del figlio solo quando vuole, senza davvero dover pensare alla sua educazione quotidiana. Insomma, sembra proprio che il vero vincitore sia lui! E la suocera probabilmente non si lamenta: in fondo, non ha perso davvero niente.
Intanto Eleonora non trova pace. Ama ancora suo marito, anche se sa perfettamente che il suo comportamento non è giusto.
Cosa ti aspettavi, andando via? le chiede Marco, Puoi sempre tornare, se vuoi.
A quanto pare, però, Eleonora non sembra intenzionata a lasciare la casa della madre, né ad affittare un appartamento. E daltronde, è comprensibile: essendo in maternità, non avrebbe i mezzi per farlo.
È davvero la fine della loro famiglia?
Secondo voi, esiste una piccola possibilità che Eleonora decida di tornare in casa della suocera senza rimetterci la dignità?






