Io e mio fratello siamo cresciuti, ma nostro padre resta il fulcro della nostra famiglia

Mio fratello ed io siamo ormai adulti da tempo, ma nostro padre rimane il cuore della nostra famiglia.

Abbiamo entrambi le nostre vite, con famiglie e impegni, ma il nostro papà di 70 anni occupa ancora un posto speciale nei nostri cuori. Vive da solo in una casetta alla periferia della città. Nostra madre non c’è più, e io e Luca facciamo di tutto perché lui non si senta solo e sia sempre circondato d’affetto. Io mi chiamo Matteo, mio fratello Luca. Pur essendo occupati, cerchiamo di passare da lui regolarmente, anche se il lavoro a volte ci ruba tempo ed energia.

Io vado da lui ogni domenica. Gli preparo da mangiare per i giorni successivi: minestrone, polpette, verdure stufate e risotti. Lui scherza sempre dicendo che cucino meglio che al ristorante, anche se so che lo dice per farmi felice. Mentre il cibo cuoce, sistemo la casa e controllo che tutto sia in ordine. Nostro padre si chiama Antonio Rossi. Ama ricordare la gioventù e ripete sempre le stesse storie che ho sentito mille volte. Ma io lo ascolto volentieri—lì dentro c’è la sua vita, e mi piace vedere i suoi occhi brillare quando parla del passato.

Luca va da lui ogni mercoledì. Abita un po’ più lontano, ma trova sempre il tempo. Si occupa delle faccende di casa: sistema il rubinetto che perde, taglia l’erba in giardino e d’inverno spala la neve. Papà cerca di aiutare, ma noi lo convinciamo a riposare. “Non mi fate annoiare neanche un minuto!” ride. Spesso, Luca porta con sé sua figlia di sette anni, Giulia. Lei adora il nonno, e lui ricambia con favole e lezioni di dama. Quei momenti sono la sua vera gioia.

Nonostante l’età, papà è ancora attivo. Ha un piccolo orto dove coltiva pomodori, zucchine e insalata. Dice che lavorare la terra lo mantiene in forma. Legge il giornale e guarda i vecchi film in TV. A volte lo invitiamo a fare una passeggiata o a visitare qualche parente, ma lui di solito rifiuta: “Sto bene qui a casa.” Però sappiamo che le nostre visite contano. Non lo dice mai apertamente, ma il suo sorriso parla da solo.

Io e Luca siamo molto diversi, ma su una cosa siamo d’accordo: nostro padre è tutto per noi. Non è solo un genitore, ma un modello. Ricordo come ci insegnava il valore del lavoro, dell’onestà e del rispetto. Anche adesso che siamo padri a nostra volta, lui rimane la nostra guida. Dopo la morte di mamma, è diventato più silenzioso. Ma stiamo cercando di riempire quel vuoto con l’amore. A volte penso a quanto lei sarebbe felice nel vederci prendercene cura.

Mia moglie Chiara gli vuole bene. Gli porta spesso dolci fatti in casa o conserve, e lui scherza dicendo che l’abbiamo viziato. Noi abbiamo due figli: il maggiore, Davide, dodici anni, lo aiuta nell’orto, mentre la piccola Beatrice, di nove, resta affascinata dalle sue storie. Queste visite tengono unita la nostra famiglia.

Penso spesso a quanto il tempo voli. Papà non è più vivace come un tempo, ma lo spirito è lo stesso. Io e Luca abbiamo deciso che non lo lasceremo mai solo. Se servirà, lo porteremo a vivere con noi o troveremo qualcuno che lo assista. Ma finché vuole restare nella sua casa, rispetteremo la sua scelta. L’importante è che sappia: saremo sempre lì per lui.

Le nostre domeniche e i nostri mercoledì sono diventati una tradizione. Non si tratta solo di curare la casa o la spesa—è il nostro modo per dirgli quanto conta. E quando lo vedo sorridere, quando abbraccia Giulia o ci ringrazia per la cena, capisco che questi momenti non hanno prezzo. La vita mi ha insegnato il valore della famiglia, e ringrazio il cielo per avere ancora nostro padre a unirci tutti. Alla fine, ciò che conta davvero sono i legami che resistono al tempo.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

20 + eight =

Io e mio fratello siamo cresciuti, ma nostro padre resta il fulcro della nostra famiglia