La Chiave dell’Incertezza

La chiave dei dubbi

Quando Giulia stava per sposarsi, le amiche non facevano che raccontarle storie dell’orrore sulle suocere. Ognuna aveva un esempio tremendo: una parlava di debiti, un’altra di intrighi, una terza di odio puro. Nei loro racconti, le madri dei mariti erano dei veri mostri, pronte a distruggere le giovani coppie.

Giulia ascoltava, annuiva, e a un certo punto si accorse di aver davvero paura della futura suocera. Così, quando la relazione con Marco si fece seria, iniziò a chiedergli con delicatezza, quasi di sfuggita, notizie su sua madre.

— La visiti spesso? Influisce sulle tue decisioni? Ti aiuta economicamente?
Marco rise: — Che interrogatorio? Mamma è una persona normale. Le sono grato, certo, mi ha cresciuto. Ma non si intromette nella nostra vita.

Queste parole la rassicurarono un po’. Ma il seme del dubbio era già piantato. E quando Marco la portò per la prima volta a conoscere Anna Maria, Giulia era in guardia. Ma la donna si rivelò affabile, gentile. Felice per il figlio, non smetteva di farle complimenti:

— Ma che bella che sei! Tu e Marco farete dei bambini meravigliosi! Non vedo l’ora di diventare nonna…

E tutto sembrava andare bene. Anna Maria non si intrometteva, non chiamava ogni giorno, non si presentava senza preavviso. A volte chiedeva aiuto al figlio — il marito era morto anni prima e fare tutto da sola era difficile. Giulia mantenne un atteggiamento neutrale: né freddezza, né eccessiva confidenza. Fino a una serata con le amiche.

— Ma per favore, — sbuffò Lucia. — All’inizio tutte dolci e premurose, poi tirano fuori gli artigli. La mia faceva così, e ora mi guarda dall’alto in basso perché non sono “del loro giro”. Non fidarti!

— Esatto, — intervenne Sofia, che aveva passato un brutto divorzio. — La mia giurò di volermi bene. Poi ci trascinò in un mutuo, si prese i soldi, e ora siamo noi a pagarlo. Una suocera è come una bomba a orologeria.

Giulia provò a ribattere:

— Ma Anna Maria non è così. È buona, educata, mi sembra…

— “Mi sembra” è la parola chiave, — rispose Lucia con sarcasmo. — Aspetta. Si mostrerà per quella che è.

E presto arrivò il motivo per dubitare. Un giorno Marco si avvicinò alla moglie:

— Giulia, mamma mi ha chiesto un prestito. Vuole comprare un casale in campagna. Ti dispiace se le diamo i nostri risparmi? Tanto per ora stiamo solo mettendo da parte per il mutuo…

Giulia si irrigidì:

— Non è poco. E siamo sicuri che li restituirà?

— Certo. Dice che papà aveva delle azioni, le venderà e ci ridarà tutto.

— Mmm… — Giulia ricordò le parole delle amiche. — Non mi piace. E poi, perché comprare un casale adesso?

Ma Marco insistette. Si fidava di sua madre. Alla fine la convinse.

Quando Giulia ne parlò alle amiche, queste inscenarono un dramma:

— Ecco, è cominciato! Addio soldi, addio casa. Sei ingenua, tu…

Il tempo passava. Giulia si sentiva sempre più in ansia. E se avevano ragione? E se Anna Maria non avesse intenzione di restituire i soldi? Il pensiero non le dava pace.

Un giorno, quando la suocera venne a trovarli, Giulia decise di affrontarla. Entrò in cucina, dove già sedevano Marco e sua madre, e, senza nascondere la tensione, disse:

— Vorrei parlare con voi di una cosa.

Anna Maria si girò con un sorriso:

— Anche noi volevamo dirti qualcosa, Giuliella, — le lanciò un’occhiata maliziosa.

Giulia si sedette. Il cuore batteva forte. Di cosa avevano parlato prima che arriva”Il signor Rossi era così emozionato che, senza pensarci due volte, si alzò e abbracciò tutta la famiglia, sussurrando: ‘Grazie per questo miracolo di Natale’.”

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