**Diario Personale**
Oggi è successo qualcosa di straordinario. Da anni lavoro come domestica per la famiglia De Luca, eppure mai avrei immaginato che un semplice gesto di compassione avrebbe cambiato tutto.
I signori erano partiti per il giorno, e dopo aver finito le pulizie, mi sono seduta vicino alla finestra per riposare. Fu allora che l’ho visto: un ragazzino magro, con vestiti logori, che camminava lungo il cancello. Sembrava stanco, affamato. Il cuore mi si è stretto.
“Deve avere fame,” ho pensato. Controllai l’orologio: i padroni non sarebbero tornati presto. Senza pensarci due volte, uscii.
“Ciao, come ti chiami?” gli chiesi con dolcezza. Lui mi fissò diffidente.
“Lorenzo,” mormorò.
“Vieni con me,” lo invitai. “Ti offro una fetta di crostata di mele.” Non esitò a seguirmi.
In cucina, gli tagliai una porzione generosa. “Che buono!” esclamò, affamato. “Anche la mia mamma la faceva così!”
“Dov’è la tua mamma?” domandai con cautela. Il sorriso gli si spense.
“La cerco da tanto… è scomparsa,” sussurrò.
“Mangia, mangia,” lo rassicurai. “La troverai.”
In quel momento, la porta si aprì: i signori erano rientrati prima del previsto. Sentii il cuore in gola quando il signor De Luca entrò in cucina.
“Chi è questo?” chiese, sorpreso.
“Questo bambino cercava sua madre. Aveva fame, così l’ho aiutato,” spiegai tranquilla.
“Quindi ora accogli chiunque trovi per strada?” sbottò lui, irritato.
Lorenzo scoppiò in lacrime. “Me ne vado,” disse, lasciando la crostata a metà.
La signora De Luca intervenne con dolcezza: “Aspetta, piccolino. Dove hai perso tua mamma?”
Era sempre più gentile del marito, nonostante lui la criticasse per questo.
“Vivo con mio nonno, ma è cattivo,” confessò Lorenzo, tirando fuori una foto consunta. “Ecco i miei genitori.”
La signora De Luca impallidì. “Giovanni… è nostra figlia!” sussurrò, tremante.
Il signor De Luca afferrò la foto. “Lorenzo, dove l’hai presa?”
“L’ho trovata da nonno. C’era un indirizzo… speravo che mamma fosse qui,” disse il bambino. “Lui dice che mi ha abbandonato, ma io non ci credo!”
La signora scoppiò in lacrime. Ricordò quando la loro figlia, Lucia, era scappata con un uomo di nome Marco. Dopo anni di silenzio, era tornata… solo per morire in un incidente d’auto. Un dolore che non avevano mai superato.
“E tuo padre?” chiese il signor De Luca.
“È morto sei mesi fa,” pianse Lorenzo.
Rimasero senza parole. Avevano trovato il loro nipote!
“Piccolo, ti porteremo nella tua nuova stanza,” disse la signora, accarezzandogli i capelli.
“E la mamma verrà?” chiese lui.
“Tua mamma è con papà, ora,” rispose con voce rotta.
Lorenzo capì, e il suo viso si fece pallido.
Con il tempo, i documenti di adozione furono firmati. Il nonno non oppose resistenza, felice che il nipote avesse una famiglia benestante.
Io? Ero felice. Quel giorno avevo regalato loro una nuova luce. Lorenzo non era più un orfano: era un ragazzino ben vestito, educato, e soprattutto, amato.