La felicità della figlia vale più di tutto
Anna Maria Rossi vive da sola e passa il tempo a lamentarsi con i vicini della figlia ingrata e della nipote che l’hanno abbandonata.
«Ho dedicato loro tutta la mia vita, e loro, le persone più vicine, mi hanno ripagato con crudeltà e freddezza!» racconta, trascurando di menzionare che sua figlia, Donatella, le manda soldi ogni mese, e che sua nipote, Chiara, ha provato più volte a riconciliarsi con lei. Peccato che la nonna ponga sempre una condizione impossibile: «Ci riappacifichiamo solo se divorzi da tuo marito!» E Chiara, ogni volta, sospira amareggiata e se ne va.
Chiara ora ha una famiglia sua: si è sposata con Matteo. Entrambi hanno finito l’università e trovato lavoro. Vivono temporaneamente con la madre di lui, ma stanno cercando una casa con un mutuo, soprattutto ora che aspettano un bambino.
Ma come ha fatto a sposare Matteo? Questa è una storia lunga, piena delle urla e dei battibecchi con Anna Maria, la nonna tirannica.
Una sera, Chiara tornò a casa raggiante e annunciò dalla porta:
«Mamma, nonna, io e Matteo ci sposiamo!» Aveva diciannove anni, la vita davanti, il cuore pieno di gioia.
La nonna alzò lentamente gli occhi, come se non avesse sentito bene. La madre, Donatella, abbassò lo sguardo e tacque. Chiara non capiva perché non fossero felici per lei.
«Avete sentito? Mi sposo!»
«Assolutamente no!» sbottò Anna Maria. «Non se ne parla nemmeno!» E così, la gioia di Chiara svanì all’istante.
«Che vuol dire? Ma che vi prende? Pensavo sareste contente!»
«Sei incinta?» chiese la nonna con tono accusatorio.
«Ma no! Se mi sposo, devo per forza essere incinta?»
Donatella taceva, evitando di guardare la figlia.
«Menomale, allora. Lascia perdere queste idee finché non finisci l’università. Ora siediti a cena.»
«Non ho fame, abbiamo già mangiato una pizza con Matteo.» Chiara era confusa: si aspettava abbracci, non questa freddezza.
«Mamma, perché non dici niente?»
Donatella si scosse, socchiuse gli occhi e, dopo un’occhiata nervosa alla madre, rispose:
«Tesoro, la nonna ha ragione. È troppo presto. Finisci gli studi, poi ne riparliamo. Oggi non è più di moda sposarsi così giovani.»
«Non mi interessa cosa è di moda! Io amo Matteo e ci sposeremo. L’università la finiremo comunque. E non potete fermarmi.»
Anna Maria non resistette e strillò a Donatella:
«Vedi cosa hai combinato? La mela non cade lontano dall’albero! Tua figlia vuole sposarsi con un ragazzo squattrinato, proprio come volevi fare tu. Per fortuna io ti fermai in tempo…»
Chiara non capiva. Non aveva mai conosciuto suo padre, e guardò la madre, che teneva la testa bassa.
«Nonna… mamma voleva sposarsi? Con mio padre?»
Anna Maria rispose con disprezzo:
«E con chi altro? Un povero studente senza un soldo. Sì, glielo impedii.»
«Ma perché squattrinato? Ora ha un’azienda!» Donatella alzò timidamente la voce.
«Tu parli ancora con lui?!»
«Sì, mi ha trovata sui social. Ora ci sentiamo. Ma vive in un’altra città.»
Chiara era scioccata.
«Mamma, spiegami. Mi avete sempre detto che mio padre vi aveva abbandonato quando ha scoperto della gravidanza, ma invece vi stavate per sposare! E cosa vi ha fermato?»
Madre e figlia si scambiarono un’occhiata. Donatella abbassò lo sguardo, mentre Anna Maria dichiarò trionfante:
«Sono stata io. Io ho proibito a tua madre di sposare quel miserabile. Per il suo bene! La mia vita è stata un fallimento, volevo che almeno lei trovasse un uomo perbene. Invece si è innamorata di un ragazzo che aveva ancora tre fratelli minori a carico. Cosa poteva offrirle? Una vita in affitto con una tribù di parenti?»
Chiara guardò alternativamente la nonna e la madre, sconvolta. Avevano mentito su suo padre per anni.
«Mamma, perché non hai lottato per il tuo amore?»
Donatella si rannicchiò, evitando lo sguardo della figlia.
«Contro chi avrebbe dovuto lottare? Contro di me?» rise Anna Maria. «Avrei vinto io comunque. Le diedi un ultimatum: o me, o quel fallito.»
Chiara non credeva alle sue orecchie.
«Come hai potuto accettare, mamma?»
«Che potevo fare, piccola? Studiavamo insieme, due borse di studio non bastavano. Se fossi rimasta incinta, avrei dovuto abbandonare l’università. I suoi genitori non potevano aiutarci…»
«Avreste potuto provarci! Hai rinunciato così facilmente? E lui? Ha accettato?»
«Lui no. Rimase sotto casa per mesi, finché non minacciai di chiamare i carabinieri.»
Chiara fissò la nonna.
«Senti, nonna, me ne frego dei tuoi divieti. Non rinuncerò alla mia felicità per il tuo “benessere”. Mi sposerò con Matteo, e non puoi fermarmi.»
«Mamma, perché non ti sei più sposata?»
Anna Maria intervenne sprezzante:
«Con chi? Con gli altri falliti che le piacevano? I bei partiti che le proponevo non le andavano mai bene.»
Ma improvvisamente, Donatella si raddrizzò, con uno sguardo nuovo.
«Ascolta, Chiara, sposati con Matteo. Io sarò felice per te. Se è destino, andrà tutto bene. Ma sarà la tua scelta, non della nonna. Vivi la tua felicità. Io… ho già ascoltato una volta.»
Anna Maria esplose:
«Ma che stai dicendo?!»
«Le sto insegnando a vivere la sua vita, non la tua!» rispose Donatella con fermezza. «Mi hai rovinato l’esistenza, ma non permetterò che faccia lo stesso con Chiara.»
La nonna rimase a bocca aperta. La sua docile figliola si era ribellata! Per colpa di quel Matteo…
«Non succederà!» sbatté i piedi.
«Nonna, smettila. Non ho paura di te. Ho la testa sulle spalle, e ho la mamma dalla mia parte.»
«Hai proprio la lingua lunga! Vedrai quando verrà qui quel tuo Matteo…»
«Grazie per l’avviso. Allora eviterò di presentartelo.»
Anna Maria era furiosa. Non riusciva a controllare la nipote ribelle come aveva fatto con la figlia.
E così, il matrimonio di Chiara e Matteo si celebrò – senza la nonna.
«Meglio così,» disse Chiara ridendo. «Avrebbe solo rovinato la festa.»
Donatella era felice: sua figlia si era sposata per amore. E mentre guardava i novelli sposi, pensò:
«Almeno lei ha avuto il coraggio di ribellarsi. Io no, e sono stata infelice per vent’anni. Però… Paolo mi ha chiesto di sposarlo, e ho accettato. Accidenti, che scandalo!»
Dopo due settimane, Donatella confessò a Chiara:
«Tuo padre mi ha chiesto di vivere con lui. Ha un’azienda là, non può trasferirsi qui.»
«Mamma, non pensarci due volte! È il tuo secondo amore, non lasciartelo scappare! Finalmente conoscerò mio padre. La nonna…E così, mentre Anna Maria rimase sola a rimuginare sul suo orgoglio, tutti gli altri – Chiara, Matteo, Donatella e persino il padre ritrovato – trovarono la felicità che lei aveva sempre cercato di controllare, ma che alla fine le era sfuggita tra le dita.