La felicità della figlia vale più di tutto
Anna Maria Rossi vive da sola e si lamenta continuamente con i vicini della figlia ingrata e della nipote che l’hanno abbandonata.
“Ho dedicato loro tutta la mia vita, eppure le persone più care sono state crudeli e insensibili. Non hanno capito nulla e mi hanno lasciata al mio destino.”
Anna Maria, una donna anziana ma ancora forte, si lamenta delle sue parenti, ma non dice che sua figlia Daniela le dà mensilmente dei soldi, né che la nipote Giulia ha cercato più volte di riconciliarsi con lei, pur sapendo che la nonna avrebbe posto una condizione: “Mi riavvicinerò a te solo se divorzierai da tuo marito.” Ogni volta, Giulia sospira amareggiata e se ne va.
Giulia ora ha una famiglia tutta sua: si è sposata con Matteo. Entrambi si sono laureati e hanno trovato lavoro. Vivono ancora con la madre di Matteo, ma stanno già pensando di comprare una casa con un mutuo, soprattutto ora che aspettano un bambino.
La storia di come Giulia abbia sposato Matteo, però, è tutta un’altra faccenda. Quanto ha dovuto sopportare da Anna Maria, sua nonna!
Una sera, Giulia tornò a casa ed entrò tutta contenta annunciando:
“Mamma, nonna, io e Matteo abbiamo deciso di sposarci!” Aveva solo diciannove anni, tutta la vita davanti, e il cuore le scoppiava di gioia. Rideva felice.
La nonna alzò lentamente lo sguardo, come se non credesse alle proprie orecchie, mentre la madre, Daniela, abbassò la testa e rimase in silenzio. Giulia non capiva perché non condividessero la sua felicità.
“Mamma, nonna, avete sentito cosa ho detto? Mi sposerò!”
“Non succederà mai,” rispose bruscamente Anna Maria. In un attimo, la gioia di Giulia svanì.
“Come ‘non succederà mai’? Cosa ti prende, nonna? Mamma…” fece una pausa, “pensavo che sareste felici per me, invece mi sembra tutto così strano…”
“Sei incinta?” chiese la nonna con tono severo.
“No! Da dove l’hai presa? Se voglio sposarmi, vuol dire che sono incinta?” ribatté la nipote.
Daniela rimaneva zitta, evitando lo sguardo della figlia.
“Menomale. Allora dimentica questa idea del matrimonio finché non ti laurei. Ora siediti e cena,” ordinò Anna Maria.
“Non ho fame, abbiamo già mangiato una pizza con Matteo,” rispose Giulia, confusa e ferita dal rifiuto della nonna.
Strano. Sua madre non diceva una parola. Giulia era corsa a casa per condividere la sua felicità, sicura che la sua famiglia l’avrebbe sostenuta.
“Mamma, perché non dici niente?”
Daniela sembrò svegliarsi da un torpore. Aggrottò le sopracciglia, guardò la figlia, poi lanciò un’occhiata spaventata verso la nonna e, con un sospiro pesante, rispose:
“Giulietta, la nonna ha ragione. È troppo presto per sposarti, devi prima laurearti. E poi, ormai non è più di moda sposarsi così giovani,” sorrise malinconica.
“Mamma, non mi importa nulla della moda! Io e Matteo ci amiamo, ci sposeremo e ci laureeremo, non preoccuparti. E mi sposerò, che lo vogliate o no. Con Matteo abbiamo già deciso.”
Anna Maria non trattenne più la rabbia e sbottò contro Daniela:
“Eccoti servita! Guarda un po’, la mela non cade lontano dall’albero. Tua figlia vuole sposarsi con un poveraccio, proprio come volevi fare tu ai tempi. Per fortuna io ti fermai in tempo…”
Giulia non capiva. Non aveva mai conosciuto suo padre. Guardò sua madre, che teneva la testa bassa.
“Nonna, mamma voleva sposarsi ma non l’ha fatto? Con mio padre?” chiese sospettosa.
La nonna rispose con disprezzo:
“E con chi altro? Un altro studente squattrinato. Sì, le proibii di sposarlo.”
“Ma perché poveraccio? Ora ha un’azienda sua,” replicò timidamente Daniela.
La nonna la fissò stupita:
“Tu lo senti ancora? Proprio quello che mancava!”
“Sì, ci sentiamo. Mi ha trovata sui social e ora parliamo,” rispose Daniela, quasi sfidandola. “Ma vive in un’altra città. Dopo la laurea è tornato dai suoi genitori e lì è rimasto.”
Giulia era sconvolta.
“Mamma, spiegami tutto. Voi mi avete sempre detto che lui ti aveva lasciata appena saputo della gravidanza, e invece scopriamo che vi sareste sposati. Cosa è successo davvero?”
Madre e figlia si scambiarono un’occhiata. Daniela abbassò lo sguardo, mentre Anna Maria dichiarò:
“Sono stata io a impedirlo,” disse con tono duro. “Sì, io. Vietai a tua madre di sposare quello straccione. Lo feci per la sua felicità. La mia vita non è andata come volevo. Speravo che almeno tua madre potesse realizzare i miei sogni, sposando un uomo perbene. Invece s’innamorò di quello studente che aveva tre fratelli minori a casa. Cosa poteva offrirle? Una famiglia numerosa e una vita da poveracci?”
Giulia guardava la nonna e sua madre, sbalordita. Avevano mentito su suo padre per anni, e lei ci aveva creduto.
“Mamma, perché? Perché non hai lottato per il tuo amore?” chiese, cercando il suo sguardo.
Daniela era rannicchiata su se stessa, incapace di guardarla.
“Contro chi avrei dovuto lottare?” intervenne di nuovo la nonna con voce gelida. “Contro di me? Sarebbe stato inutile. Le diedi un ultimatum: o me, o quello studente squattrinato.”
Giulia non poteva credere alle proprie orecchie. RimasGiulia, con le lacrime agli occhi, abbracciò forte sua madre e sussurrò: “Ora capisco tutto, ma io non ripeterò i tuoi errori, perché l’amore di Matteo vale più di ogni paura.”