La futura suocera rovina la vacanza: dal viaggio in Thailandia coi parenti perfetti ai primi segnali d’allarme in volo, tra cambi di posto, figli troppo premurosi e una convivenza molto più “vicina” del previsto

Da sola con mia figlia mi mette ansia viaggiare, capisci… Due donne, non conosciamo la lingua, se succede qualcosa… la futura suocera fece un gesto con la mano. Ma con voi due mi sento più sicura.
Poi, saremo vicini, se mai ci fosse bisogno.
Oh, Giulia ancora non immaginava quanto davvero vicini sarebbero stati.
Che peccato, sospirò Giulia.

Lei e Marco, con Martina e Paolo, stavano pianificando le vacanze da sei mesi.

Il fratello del futuro sposo e la moglie erano la compagnia perfetta per qualsiasi avventura, dal bar a un viaggio allestero; avevano gusti e idee di relax incredibilmente simili.

Lanno prima erano già partiti insieme due volte, tornando sempre entusiasti.

E adesso

No, a Giulia non sarebbe mai venuto di rimproverare la futura cognata per essersi ammalata proprio ora.

Ma un po di dispiacere era più che lecito, no?

E che ci possiamo fare? Toccherà a voi due andarvene tra le rovine romane da soli, sospirò Paolo.

Anche il fratello di Marco era deluso per i piani saltati, ma ovviamente non avrebbe mai lasciato la moglie malata per andare a divertirsi, questione di coscienza.

Nessuno avrebbe potuto aspettarsi una cosa simile da lui, sul serio.

Dispiaceva solo per i soldi persi sui biglietti: ormai era impossibile ottenere un rimborso totale. E in generale dispiaceva per la vacanza mancata.

Marco, Giulietta, ho unidea meravigliosa, quella sera stessa venne a trovarli la madre di Marco e Paolo.

Le visite di Lucia Ferraro non erano insolite, poiché Marco era molto legato alla madre.

In fondo, Lucia era anche una donna piacevole.

Certo, da brava mamma tradizionale, ogni tanto cercava di dare lezioni di vita a Giulia, come fanno tutte le suocere delle amiche, almeno secondo i racconti raccolti ai caffè.

Anzi, rispetto alle suocere terribili della sua cerchia, Giulia si considerava fortunata.

Già, Lucia Ferraro passava spesso a trovarli (circa quattro volte a settimana).

Ma solo ogni tanto le veniva la voglia di trasmettere alla futura nuora i suoi segreti di casa.

E persino alcuni di questi consigli si erano rivelati utili, così che alla fine Giulia non la vedeva affatto come una disgrazia.

Quindi accettò di buon grado la proposta di fare le vacanze insieme.

Lucia avrebbe portato con sé la figlia minore, Chiara, comprato i biglietti di Paolo e Martina, e sarebbe partita con il figlio maggiore e la futura nuora alla volta della Sicilia, per godersi il sole e cambiare aria.

Da sola con Chiara mi spaventa viaggiare, capisci… ripeté, facendo spallucce. Ma con voi due mi sento molto meglio.

E se succede qualcosa, siamo vicini.

Ah, quanto Giulia non sapeva ancora quanto sarebbero stati vicini.

Fosse stato chiaro fin da subito, non avrebbe mai accettato la compagnia delle future parenti.

Ma forse, alla fine, è stato meglio così: meglio aver conosciuto la vera natura dei futuri parenti e del futuro marito prima delle nozze che scoprirlo dopo, quando separarsi sarebbe stato ben più faticoso.

Si può dire che lha sfangata a buon mercato.

Accettando la partenza insieme, Giulia ricevette un sacco di dubbi e sguardi perplessi dalle amiche.

Ma chi si porta la suocera anche se futura in vacanza?

Saranno due settimane dinferno, a essere fortunati.

E il fatto che porti anche Chiara con sé, chissà a chi toccherà animarla!

Giulia si difendeva: Chiara era ormai una ragazza grande, diciannovenne, certo non aveva bisogno di parenti che le facessero da babysitter.

Nella vita quotidiana, poi, scambiavano appena qualche parola di cortesia.

Improbabile che la futura cognata cercasse la sua compagnia durante il viaggio.

Quanto a Lucia Ferraro… era ovvio che avrebbero dovuto organizzare la vacanza pensando anche alla presenza di una donna di mezza età, ma non sarebbe stato questo grande problema.

E poi, in fondo erano solo due settimane.

Poi, se fosse andata male, si sarebbe sempre potuto declinare altre partenze insieme con una scusa educata.

Del resto, per educazione, le era stato insegnato che non si può rifiutare senza averci nemmeno provato.

E poi, le amiche non conoscevano Lucia, giudicavano solo dalle loro esperienze personali con donne degne di mostri sacri in fatto di suocere.

In passato avevano già affermato che a Giulia era andata bene con la futura suocera.

Ed ora, di colpo, le consigliavano di lasciar perdere la vacanza di gruppo.

Ma come si fa a tirarsi indietro, quando ormai anche Lucia era entusiasta e Marco era felice di far fare una vacanza dalla mamma in Sicilia?

Il primo segnale arrivò già in aereo.

Chiara prese subito il posto al finestrino, senza opposizioni.

Giulia era abituata ai voli: per lei il finestrino era solo un elemento scontato.

Marco, invece, preferiva guardare film dal tablet.

A Giulia piaceva sedersi lato corridoio, così da poter andare in bagno senza infastidire gli altri.

Dallaltra parte del corridoio sedeva Lucia Ferraro, visibilmente nervosa; e quando laereo entrò in una zona di turbolenza, tratteneva a stento le lacrime.

Così Giulia non si sentì di dirle di no quando le chiese di scambiarsi il posto per stare vicino al figlio.

Strano, però, che finita la turbolenza nessuno le avesse proposto di tornare al posto iniziale.

Anzi, Lucia si mise a guardare con finto interesse un film insieme a Marco e si addormentò persino sulla sua spalla.

Non devo innervosirmi, si ripeteva Giulia. Dopo una tale paura, neanchio penserei tanto a restituire il posto.

E certo, non è educato svegliare una persona che dorme…

Però, notava, curiosamente Lucia si svegliò proprio quando iniziarono a servire i pasti a bordo.

Inoltre, avrebbe potuto cambiare il posto con Chiara, che aveva già tirato giù la tendina del finestrino per guardare anche lei un film.

Osservando questa idillio familiare, Giulia sentiva crescere il fastidio, e la cosa peggiorò in aeroporto.

Infatti, Marco corse ad aiutare immediatamente la madre con i bagagli, senza neppure guardarla, poi le andò a cercare una bottiglia dacqua.

Sembrava che la futura sposa fosse invisibile, senza alcuna importanza.

Amore, ma perché ti lamenti? Nessuno ti mette da parte, non ti inventare cose.

Solo che mamma è per la prima volta in un paese nuovo, hai visto come pativa laereo…

A che pro, allora, tua madre ci ha voluto accompagnare? questo però Giulia lo tenne per sé.

Intanto sentiva dentro ancora la lezione appresa da bambina: bisogna cedere agli anziani, aiutare i più deboli e pensare agli altri, non solo a se stessi.

Sì, Giulia era giovane e in forze, non aveva bisogno che qualcuno le portasse la valigia.

La madre di Marco, invece, aveva davvero superato un momento duro e aveva diritto a ricevere affetto dal figlio.

E a Giulia non era successo nulla di grave: Marco aveva solo aiutato la madre con i bagagli e le aveva chiesto spesso se avesse bisogno di qualcosa.

Ma lei ancora non sapeva che quello che era successo in aereo e in aeroporto era solo linizio.

Perché la sera seguente, la futura suocera, con tanto di aria trionfante, si era trasferita… nella loro stanza.

Il viaggio fu unesperienza faticosa, molto diversa dalla vacanza sognata: tra cambi improvvisi di programma, discussioni sui pranzi, visite guidate decise senza consultare nessuno, e la sensazione continua di essere terza ruota.

Tuttavia, per Giulia fu una lezione preziosa.

Compresa la vera natura di chi lavrebbe accompagnata per tutta la vita, imparò che è meglio essere sinceri con se stessi e non accettare situazioni scomode solo per compiacere gli altri, anche se ci sono di mezzo i legami familiari.

A volte, per stare bene è necessario dire di no, con rispetto ma con fermezza. E così, Giulia tornò a casa diversa: più consapevole di sé, pronta a difendere i propri spazi e a costruire il suo futuro con maggiore saggezza.

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