La Lettera Prima dell’Arrivo e il Prezzo della Serenità

Fino ai trentacinque anni, Elisa si considerava una donna davvero felice. Un marito affettuoso, Marco, un figlio, Luca, e una figlia, Sofia: una famiglia modesta ma unita. Tutto cambiò quando Marco perse il lavoro in fabbrica. Non trovando impiego in città, decise di partire per la Germania in cerca di fortuna.

“Elisa, alcuni amici mi hanno offerto un lavoro. Pagano bene,” le disse un giorno.

“E noi? Tu là, noi qui. Cos’è questa famiglia?” rispose lei, sconvolta.

“Non sarà per sempre. Resisteremo. Quando ci rimetteremo in piedi, tutto tornerà come prima.”

Ma le cose presero una piega diversa da come sperava. Marco tornava sempre meno, spesso cupo e distante. Finché un giorno, mentre Elisa si preparava al suo rientro e faceva la spesa, trovò una lettera nella cassetta postale. Era di lui.

Sorrise, immaginando parole d’amore e nostalgia. La lettera era arrivata proprio il giorno del suo ritorno. La mise in borsa e, una volta a casa, l’aprì. E il mondo le crollò addosso.

“Elisa, perdonami. Non ho avuto il coraggio di dirtelo di persona. Ho incontrato un’altra donna. Il nostro matrimonio è stato un errore. Voglio il divorzio. Continuerò a occuparmi dei bambini. Addio.”

Rileggeva le parole senza crederci, gli occhi annebbiati dalle lacrime. In quel momento, Luca, di dieci anni, entrò in cucina.

“Mamma, il forno sta bruciando. Che fai?”

Salta in piedi, spenge il gas, cerca di arieggiare la stanza. Sorride al figlio con aria smarrita, ma dentro di lei il dolore bruciava.

Un mese dopo, divorziarono. Marco se ne andò per sempre. Mandava soldi, ma non mise più piede in quella casa. Dieci anni dopo, Elisa seppe che era morto in un incidente. Lei rimase sola, con due figli e un peso enorme sulle spalle.

Passarono gli anni. Elisa non si risposò—non voleva portare un estraneo in casa. La sua vita erano i figli. Luca crebbe, sposò Giulia, e si sistemarono nella sua stanza, mentre Elisa e Sofia occupavano l’altra. Nacque il nipotino Matteo. Ma né Giulia né Sofia sembravano intenzionate a lasciare la casa. Lo spazio divenne stretto e teso.

Un giorno, Sofia annunciò:

“Mamma, sono incinta. Io e Davide resteremo qui un po’.”

“Dove?” sbottò Elisa. “In una stanza ci siete già tu e Luca con moglie e figlio, nell’altra io con te. Dove mettete altre persone?”

“C’è il divano in cucina. Non ti dispiace, vero?”

Così, Elisa si trasferì in cucina. La prima notte fu un inferno. E peggiorò. Litigi, urla, tensioni fra le due famiglie. Chi aveva mangiato il salame, chi faceva rumore di notte, chi aveva preso il quaderno dell’altro—tutto diventava pretesto per discussioni.

Poi, un giorno, Elisa notò che Giulia era incinta.

“Sei in attesa?”

“Sì. Avremo un altro bambino.”

“E dove vivrete?”

“Ah, allora ci volete cacciare?” esplose Giulia.

“Nessuno vi caccia! Ma sarete in quattro in una stanza!”

“Che tua figlia se ne vada, ha un marito!” ribatté Giulia.

“Anche tu!” rispose Elisa, stremata.

Il mattino dopo, Luca entrò:

“Mamma, hai offeso Giulia. Ci stai mandando via?”

Sofia, come se aspettasse il segnale, intervenne:

“Diglielo a tuo marito di trovarti una casa!”

“Basta!” urlò Elisa. “Finita! Ve ne andate tutti! Tu, Luca, con moglie e figli. E tu, Sofia, con il tuo Davide. Non ne posso più! Avete trasformato casa mia in un mercato, non avete rispetto né per me né tra voi. Basta. Fuori!”

Lo disse con fermezza, senza esitazione. Lei stessa si stupì della sua determinazione. Ma non aveva dubbi. Neppure per un secondo.

Tre giorni dopo se ne andarono. Ci furono minacce: “Non vedrai mai più i nipoti,” “Non parleremo più con te.” Elisa tacque.

E quella sera, seduta in cucina—da sola—finalmente regnava il silenzio.

Si guardò intorno e, per la prima volta da anni, si sentì padrona della sua casa. Fece dei lavori, rinnovò i mobili. L’anno dopo, per la prima volta in vita sua, partì per una vacanza all’estero.

E se qualcuno dice che ora pensa solo a sé—non è vero. Ha dedicato la vita ai figli. Ora, finalmente, vive per sé. E ha tutto il diritto di farlo.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

3 × four =

La Lettera Prima dell’Arrivo e il Prezzo della Serenità