La Luce nell’Oscurità

**La Luce nell’Ombra**
**Capitolo 1: La Rottura**
Vattene da qui, ingrata! urlava sua madre a Ginevra, spingendola verso la porta.
Ginevra vacillò, cercando di mantenere l’equilibrio. Gli occhi di sua madre bruciavano d’odio, un dolore più acuto delle parole stesse.
Non tornare mai più! Non voglio più vederti! Puttana! sbatté la porta in faccia a Ginevra, lasciandola immobile sulla soglia, il cuore in frantumi.
Mamma, ti prego, giuro che non sono io… lui… provò a spiegarsi, ma non cera più nessuno ad ascoltarla.
Il suo patrigno, ubriaco e viscido, aveva tentato di abusare di lei, e quando Ginevra lo aveva confessato a sua madre, la donna si era rifiutata di crederle. Per lei, Ginevra voleva solo rovinarle la nuova relazione. Per questo, laveva cacciata senza esitazione.
**Capitolo 2: Vagando per le Strade**
Sola, Ginevra vagava per le strade acciottolate del piccolo paese minerario, chiedendo lelemosina. Laria fredda le mordeva la pelle, la fame la indeboliva. Gli uomini la osservavano con sguardi che la facevano sentire sporca, soprattutto quelli soli o in gruppo, già brilli. Sapeva che erano i peggiori.
Le ore trascorrevano lente, la fame un compagno implacabile. Si sentiva invisibile, come se il mondo lavesse dimenticata. Con lavvicinarsi del Giorno dei Morti, i ricordi di suo padre la assalivano. Ricordava come, quando era vivo, la casa si riempiva di fiori e candele. Questanno, sua madre non avrebbe fatto nulla, lo sapeva bene.
**Capitolo 3: LAltare**
Con quel poco che era riuscita a portare con sé una foto di suo padre tra le cose decise di creare un altare da sola. Con fiori raccolti ai bordi delle strade e qualche avanzo mendicato del pane raffermo e della frutta appassita lo sistemò in un angolo appartato, sotto un vecchio albero. Si inginocchiò davanti alla foto del padre e, con lanima a pezzi, scoppiò in lacrime.
Papà, se mi vuoi davvero bene, vieni a prendermi Portami con te sussurrò con voce spezzata. Non voglio più restare qui.
Il vento le accarezzò i capelli, dolce, come una presenza invisibile. Sfinita, si addormentò accanto allaltare.
**Capitolo 4: La Rivelazione**
Allalba, si svegliò. La fame non era svanita, così, anche se il cibo non aveva più sapore, non poteva sprecarlo. Finì gli avanzi dellofferta e tornò a camminare per le strade, cercando qualcosaltro tra i rifiuti.
Allimprovviso, vide sua madre avvicinarsi di corsa, piangendo. Prima che potesse reagire, la donna la strinse forte tra le braccia.
Perdonami, figlia mia, ti prego perdonami singhiozzò sua madre. Non ti ho creduto ma ieri lho visto.
Ginevra la fissò, immobile, ancora diffidente. Non sapeva se voleva ascoltare, ma sua madre continuò, la voce rotta dal dolore.
Lavevo lasciato a bere, come sempre e sono andata a dormire. Poi ho sentito delle urla Sono scesa di corsa e lho visto librarsi in aria, sbattere contro le pareti. Come un burattino! Gridava: Ti prego, non uccidermi! Lo confesso, volevo prendermi Ginevra! E poi è caduto a terra. Era morto, figlia mia. Morto! Sua madre tremava. E poi ho sentito una voce non di questo mondo. Mi ha detto: Esci di casa e cerca tua figlia, o giuro che lanno prossimo tornerò e ti trascinerò allinferno.
Un brivido percorse Ginevra, ma la rabbia svanì vedendo sua madre così fragile, così distrutta. Si abbracciarono. In quel momento, decise che lavrebbe perdonata. Avrebbero ricominciato.
**Capitolo 5: Ritorno a Casa**
Prima di rientrare, Ginevra alzò gli occhi verso il cielo nuvoloso, una lacrima che le rigava il viso.
Grazie, papà mormorò. Sapevo che saresti venuto a proteggermi.
Laria in casa era pesante. Lombra del patrigno sembrava ancora aggirarsi negli angoli. Un brivido la scosse, ma cercò di ignorarlo. Sua madre aveva promesso che non gli avrebbe più aperto la porta.
Parlerò con lui disse sua madre, decisa. Non permetterò che ti faccia di nuovo del male.
Ginevra annuì, anche se la paura la invadeva. Sua madre era stata debole, ma questa volta sembrava diversa.
**Capitolo 6: Lo Scontro**
Quella sera, sua madre si preparò ad affrontare il patrigno. Ginevra la osservava da lontano, il cuore in gola. La discussione era accesa, e anche se non coglieva tutte le parole, bastava per capire che sua madre era furiosa.
Non toccherai mai più mia figlia! urlò. Se non te ne vai, chiamo la polizia.
Ginevra sentì un misto di sollievo e ansia. Sarebbe bastato? Sua madre avrebbe mantenuto la promessa?
Dopo un po, sua madre tornò, scossa ma determinata.
È fuori dalle nostre vite, Ginevra. Non tornerà. La strinse forte.
**Capitolo 7: Guarire Insieme**
I giorni passarono, e anche se la ferita era ancora aperta, Ginevra e sua madre ricostruirono il loro legame. Prepararono insieme laltare per il Giorno dei Morti, riempiendolo di fiori e ricordi.
Ginevra capì che, nonostante tutto, tra loro cera ancora amore. Sua madre aveva sbagliato, ma aveva anche lottato per lei.
Lo faremo insieme disse sua madre sistemando i fiori. Perché tuo padre sia sempre con noi.
Ginevra sorrise. Per la prima volta da tanto tempo, sentì una piccola speranza.
**Capitolo 8: Nuove Tradizioni**
Arrivò il Giorno dei Morti, e il paese si animò. Ginevra e sua madre si unirono alle celebrazioni, raccontando storie di suo padre e ricordando i bei momenti.
Risate e lacrime si mescolavano, e Ginevra si sentì più forte. Sapeva che suo padre sarebbe sempre stato con loro, a guidarle in questo nuovo capitolo.
**Capitolo 9: Un Futuro Luminoso**
Col tempo, Ginevra ricominciò a sognare. Si iscrisse a scuola, determinata a finire gli studi. Sua madre, anche se ancora in lotta con i suoi demoni, divenne il suo più grande sostegno.
Impararono a parlarsi, a fidarsi. Pian piano, la casa si riempì di risate e speranza.
**Capitolo 10: Un Nuovo Inizio**
Un anno dopo, Ginevra osservò laltare che avevano costruito insieme. I fiori brillavano al sole, e un senso di pace la avvolgeva.
Grazie, papà sussurrò. Grazie per averci protetto.
Sua madre si avvicinò e labbracciò.
Saremo sempre insieme disse. Sempre forti.
Ginevra sorrise. Finalmente, aveva trovato il suo posto nel mondo. La vita era stata dura, ma aveva imparato a rial

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