La mamma ha orchestrato tutto

**”Mamma ha organizzato tutto”**

— Non ci credo! Proprio non ci credo! — urlava Giulia, gesticolando come una forsennata. — Come hai potuto farmi una cosa del genere, mamma?

— Giulietta, calmati, ti prego — tentò di placarla Elena Maria, allungando una mano, ma la figlia si sottrasse. — Parliamone con serenità.

— Serenità?! — la voce di Giulia salì di un ottavo. — Dopo quello che hai combinato? Hai idea di quanto sarò il bersaglio dei pettegolezzi in paese?

— Non esagerare. Di che paese parli? Non viviamo mica in centro a Milano.

— Mamma! — Giulia si afferrò la testa. — Lo fai apposta o davvero non capisci?

Elena Maria si lasciò cadere sul divano, esausta. A sessantadue anni, si sentiva ancora giovane e piena di energie, abbastanza per mettersi in testa di sistemare la vita di sua figlia. Ma per la prima volta in anni, percepì il peso degli anni sulle spalle.

— Volevo solo aiutarti — sussurrò. — Sei sempre chiusa in casa, non esci più. Da quel divorzio sei diventata un’ermetina.

— È una mia scelta! — esplose Giulia. — Mia! Sono una donna adulta, ho quarant’anni!

— Proprio per questo mi preoccupo. Il tempo passa, e tu…

— E io cosa? Sono una zitella? Una poveraccia che non interessa a nessuno?

Elena Maria scosse la testa.

— Sei bellissima, intelligente. Solo che sei troppo orgogliosa. Gli uomini hanno paura di avvicinarsi.

Giulia fece due passi nervosi per la stanza, torcendosi la cintola della vestaglia. Il sole del mattino inondava il salotto di luce dorata, ma l’aria era densa di tensione.

— Mamma, ma come ti è venuto in mente di mettere un annuncio sul giornale? — sospirò Giulia. — E per di più con quel testo…

— E cosa c’è di male in quello che ho scritto? — si offese Elena Maria. — Era un annuncio normalissimo.

— Normalissimo?! — Giulia estrasse dal taschino un ritaglio di giornale. — Ascolta bene: *”Cerco uomo serio per bella figlia quarantenne. Impiegata contabile, non fuma, non beve, ama cucinare. Contattare la mamma al numero sottostante.”* *”Contattare la mamma”*, santo cielo!

— E allora? — Elena Maria non capiva.

— E allora?! Non sono una mela al mercato! E perché devono chiamare te e non me?

— Perché tu avresti trovato mille scuse per rifiutare tutti.

Giulia si lasciò cadere sulla poltrona di fronte alla madre e si coprì il volto con le mani.

— Mamma, mi chiamano dalla mattina alla sera. Capisci? Ieri un vecchietto di settant’anni mi ha chiesto se so fare la carbonara e se sono disposta a trasferirmi in campagna con le sue tre pecore.

— Quello chiaramente non va bene — convenne Elena Maria. — E gli altri?

— Quali altri?! — sbottò Giulia. — È umiliante! Come se non fossi capace di trovare un uomo da sola.

— E sei capace?

La domanda fu sussurrata, ma colpì nel segno. Giulia tacque, ammettendo a se stessa che la madre aveva ragione. Quattro anni erano passati dal divorzio con Marco, e ancora non aveva incontrato nessuno che la interessasse davvero.

— Ma non significa che devi ricorrere agli annunci come negli anni Novanta — borbottò.

— E allora come? Su internet? Ma tu non ci capisci niente di tecnologia.

— Imparerei.

— Sì, come hai imparato a vivere da single in quattro anni.

Elena Maria si alzò e si diresse in cucina.

— Vuoi un tè? — chiamò. — O meglio una goccia di valeriana?

— Mamma, smettila — la seguì Giulia.

In cucina, l’aria era impregnata dell’odore di dolci appena sfornati. Elena Maria cucinava sempre quando era nervosa. Sul tavolo c’erano crostate, biscotti e frittelle di mele.

— Hai passato la notte a cucinare? — chiese Giulia, incapace di trattenere un sorriso.

— Non dormivo — ammise la madre. — Pensavo a come parlarti.

— Dovevi pensarci prima di pubblicare quell’annuncio.

Elena Maria accese il fuoco sotto il bollitore e tirò fuori due tazze dalla credenza.

— Giulietta, ragiona. Lavori in un ufficio pieno di donne, gli uomini manco li vedi. A casa ti rinchiudi con libri e serie tv. Al supermercato vai in tuta, i capelli sempre raccolti…

— Sono presentabile!

— Per casa, sì. Ma per uscire? Quand’è l’ultima volta che ti sei messa un vestito?

Giulia ci pensò. Dopo il divorzio, aveva smesso di curarsi. Jeans, maglioni, scarpe da ginnastica: il suo guardaroba ormai era monotono.

— Non è una scusa per pubblicare annunci — ribatté.

— E cos’è una scusa? Aspettare che il principe azzurro bussi alla porta?

Il bollitore fischiò. Elena Maria preparò il tè e posò un piatto di biscotti sul tavolo.

— Quante chiamate hai ricevuto? — chiese Giulia, cauta.

— Tante. Le ho segnate sul quaderno. Vuoi vedere?

Estrasse un vecchio quaderno a quadretti. Sulla copertina, con quella scrittura infantile che non cambiava da anni, c’era scritto *”Pretendenti per Giulia”*.

— Sul serio? — sbuffò Giulia. — Sembra un compito delle medie.

— Ma è tutto ordinato. Guarda, questo Fabrizio mi è sembrato serio. Quarantacinque anni, ingegnere, divorziato, niente figli. Educato, voce piacevole.

Giulia sfogliò le pagine. Elena Maria aveva annotato con precisione nome, età, lavoro e caratteristiche di ogni uomo che aveva chiamato.

— Hai parlato con tutti?

— Certo. Credevi che avrei presentato il primo che capita a mia figlia? Ho chiesto tutto: lavoro, stipendio, se ha casa di proprietà.

— Sembra un interrogatorio — commentò Giulia.

— E perché no? Bisogna sapere con chi si ha a che fare.

Mentre leggeva, Giulia non poté fare a meno di sorridere. Alcuni nomi erano segnati con annotazioni: *”beve”*, *”vive con la madre”*, *”cerca una cuoca”*, *”è sposato, mente”*.

— E questo Antonio perché è barrato?

— Ha subito parlato di sesso. Gli ho detto che mia figlia è una ragazza perbene e lui ha cominciato a insultarmi.

— Capisco. E questo, Michele?

— Sembra a posto. Quarantatré anni, lavora come geometra, ha casa di proprietà. Vedovo, la figlia è già sposata.

Giulia posò il quaderno e fissò la madre.

— Mamma, davvero pensi che si possa trovare qualcuno così?

— E perché no? Una volta c’erano le matrimoniali. I genitori combinavano i matrimoni e tutti vivevano felici.

— Era un’altra epoca.

— I tempi cambiano, ma le persone no. Tutti vogliono amore, famiglia, compagnia.

Il telefono squillò. Elena Maria afferrò la cornetta.

— Pronto? Sì, sono io per l’annuncio… Quanti anni ha? Trentotto? E che lavoro fa? Capisco… È stato sposato? Divorziato… Figli? No? Posso chiederle perché no?

Giulia alzò gli occhi al cielo e tornò in camera sua. Sua madre avrebbe potuto interrogare ogni pretendenteGiulia chiuse gli occhi e sorrise tra sé, rendendosi conto che forse, dopo tutto, sua madre aveva visto giusto.

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