La mamma prepara la cena, ma gli amici di sua figlia divorano tutto!

Ecco la storia adattata alla cultura italiana:

Stavo preparando la cena per la famiglia, ma gli amici di mia figlia hanno mangiato tutto!

Mia figlia, Ginevra, è lanima della festa. La sua generosità e allegria attirano gli amici come una calamita. A casa nostra, a Bologna, cè sempre un gruppetto di ragazzi intorno a lei, di tutte le età, non solo della sua classe. Sono felice che sia così socievole, ma ultimamente la situazione mi sta sfuggendo di mano e sono disperata.

Tutto è iniziato quando Ginevra ha preso labitudine di invitare gli amici a casa. Linverno era freddo, e non vedevo problemi nel farli giocare al calduccio. Allinizio offriva loro tè con biscotti, metteva su musica, inventava giochi. Ero persino commossa dal suo senso dellospitalità. Ma ora porta a casa sconosciuti che non ho mai visto, e il loro comportamento mi lascia senza parole.

Laltro giorno, tornando dal lavoro, ho trovato due ragazzini in cucina. Stavano divorando la ribollita che avevo preparato per due giorni, direttamente dalla pentola. Non era rimasto neanche un cucchiaio! Hanno ammucchiato i piatti sporchi nel lavandino e sono usciti senza neanche un arrivederci. Ero furiosa. Non avevamo più niente per cena, e io ero troppo stanca per ricominciare a cucinare.

Ho provato a spiegare a Ginevra che non può invitare estranei e offrirgli il nostro cibo. Biscotti, caramelle, va bene. Ma ciò che cè in frigo è per la famiglia. Ginevra è diventata rossa dalla rabbia, mi ha chiamata tirchia e poi ha sbattuto la porta della sua camera così forte che i vetri hanno tremato. Si è chiusa dentro e ha rifiutato di parlarmi. Mi sentivo in colpa, ma cosa potevo fare?

Ho preparato patate e braciole, chiamato tutti a tavola. Ginevra si è rifiutata di mangiare, come se fossi la sua nemica. Il giorno dopo, prima di uscire per il lavoro, lho avvertita: «Cè abbastanza per due giorni, torno tardi, non contare su di me per cucinare.» Eppure, rientrando dopo le undici di sera, ho trovato mio marito, Matteo, che faceva saltare delle patate in una cucina vuota. Gli amici di Ginevra avevano di nuovo svuotato tutto. Lei si era chiusa di nuovo in camera, rifiutando ogni spiegazione.

Sono allo sbando. Come farle capire? Non mi ascolta, mi lancia accuse assurde: «Sei egoista, odi i miei amici!» È colpa delladolescenza? Abbiamo sbagliato qualcosa, io e Matteo? Non so più come fare. Il mio cuore si spezza: voglio la felicità di mia figlia, ma non posso accettare questo caos.

Non sono tirchia, ma il nostro budget è già tirato. Io e Matteo lavoriamo fino allo sfinimento per mantenere la famiglia. Mi rovino a preparare piatti buoni, e sono degli estranei che ne approfittano. Mia madre dice: «Dovresti essere più severa!» Ma rifiuto la violenza. Voglio risolvere tutto con calma, ma come? Ginevra mi evita, e ho limpressione di stare perdendo mia figlia.

Voi cosa fareste al mio posto? Come farle capire che i suoi gesti ci feriscono, senza offenderla? Come mettere dei limiti perché la nostra casa non diventi una mensa? Avete mai vissuto una cosa simile? Datemi qualche consiglio sono stremata.

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