Maria si aspettava dei nipoti… Regalati per il suo compleanno – e poi sono andati via lontano lontano.
Maria Bianchi ha compiuto sessant’anni. Un’età importante, un compleanno significativo. Ha lavorato per tutta la vita come insegnante in un’università, ha cresciuto la sua unica figlia Valeria, facendone una donna onesta, indipendente e, a suo avviso, anche saggia. Dopo la pensione, la solitudine è diventata più pesante, e come molte donne della sua età, ha cominciato a dire sempre più spesso a sua figlia: “Valeria, fai un bambino. È ora. Voglio dei nipoti.” Sembrava solo un desiderio materno. Valeria rispondeva con un sorriso, si ritraeva, e poi improvvisamente… decise davvero di farle questo regalo diventando mamma.
Alessandro, suo marito, era un programmatore di successo, con buoni guadagni. Anche Valeria non era da meno: attiva, intraprendente, con personalità, sempre in movimento. In due anni di matrimonio erano riusciti ad aprire un negozio online, chiuderlo, viaggiare in autostop per l’Europa, partecipare a un festival motociclistico, trascorrere qualche mese in un ostello in Portogallo, girare l’Italia in bicicletta e festeggiare il capodanno in campeggio. Valeria non indossava gonne, non amava il trucco e aveva incontrato Alessandro in un raduno musicale estivo vicino al Lago di Garda.
Quando la madre tornò a parlare di nipoti, Valeria non si oppose. Poco dopo, durante il compleanno di Maria, pronunciò un brindisi indimenticabile: “Mamma, diventerai nonna!” Lacrime agli occhi, gioia, brillio – tutto era perfetto. Da quel momento Maria visse di sogni: lavorava a maglia scarpette da neonato, comprava completini, leggeva su internet quali giochi fossero più adatti ai neonati. Intanto Valeria e Alessandro continuarono la loro vita – viaggi, incontri, esposizioni, nuovi progetti. Valeria non aveva intenzione di fermarsi. La gravidanza procedeva senza problemi e lei diceva: “Non sono malata, sono solo incinta.”
I problemi iniziarono al settimo mese, quando non le permisero di salire sull’aereo per un volo verso l’India. Valeria fu delusa non per il marito, che partì da solo, ma per la compagnia aerea. “Servizio pessimo”, brontolava.
Nacque un maschietto che chiamarono Massimo. Biondino, occhi azzurri – un vero angelo. Maria pianse di felicità. Ma la gioia durò poco. In ospedale Valeria dichiarò: “Non allatterò. Non voglio che si abitui a me. Voglio vivere la mia vita.” Aveva già contattato un’agenzia per trovare una tata. Ma la madre la guardò in modo tale che Valeria si zittì. “Una tata? Solo sopra il mio cadavere”, disse Maria con fermezza. Così iniziò tutto.
A partire dai tre mesi, Massimo divenne parte integrante della vita della nonna. Lei andava nel loro appartamento come se andasse al lavoro: di mattina presto – lì, di sera tardi – a casa. Cambiava pannolini, sfamava, faceva il bagnetto, metteva a nanna. Tutto per il nipote. Una volta Alessandro ricevette una telefonata: conoscenti vendevano una casa in Spagna a prezzo stracciato. Un’opportunità da non perdere. Così lui e Valeria partirono, lasciando il bimbo con la nonna “per una settimana”.
Passò una settimana. Poi un mese. Poi due. Valeria non tornò. Riapparì quasi un anno dopo, quando Massimo compì un anno. Arrivò, trascorse due giorni con lui e scomparve di nuovo – “per affari”. Al momento dei saluti baciò il figlio sulla testa e consegnò dei soldi alla nonna. “Torniamo quando avrà cinque anni. Nel frattempo, assumi una tata, non stressarti.”
Ma Maria rifiutò. Non vedeva il nipote come un “peso temporaneo”. Era diventato il senso della sua vita. Si alzava con lui, andava a dormire accanto a lui, gli raccontava favole, lo aiutava con le prime parole. Certo, non era facile. Certo, l’età si faceva sentire. Ma sapeva che il cuore non invecchia.
Ora ogni giorno è con lui – al parco, a passeggio, dal pediatra. Valeria invia foto dalla spiaggia, mentre fa surf, sorseggia cocktail, scopre “nuovi orizzonti”. Solo che in quegli orizzonti non c’è posto per Massimo. Ma la nonna è certa: un giorno capirà chi è stato veramente al suo fianco. E anche se i genitori sono lontani, lui ha una nonna che non lo lascerà mai.
Perché i nipoti non si regalano per un compleanno. Si danno alla luce per essere amati.