La Moglie Proibita

Moglie di un altro

Appena incontrata Maria, Alessandro capì che il suo mondo non sarebbe stato più lo stesso. Non si era mai sentito così attratto da una ragazza. Il problema era che lei era sposata. E non solo!

Alessandro e il marito di Maria, Luca, erano buoni amici fin dai tempi dell’università. Non amici per la pelle, ma mantenevano i contatti, incontrandosi regolarmente e partecipando alle feste dei comuni amici.

Infatti, fu ad una di queste feste che Luca li presentò l’un l’altro. “Ecco Maria, mia moglie”, disse, lasciando Alessandro di stucco; non sapeva che il suo amico si fosse sposato.

Luca e Maria non avevano festeggiato un grande matrimonio, si erano sposati civilmente, come aveva deciso Luca. Meglio non spendere soldi per le feste e anziché fare un viaggio, diceva sempre. Era famoso per la sua parsimonia, preferiva risparmiare piuttosto che spendere.

– E l’addio al celibato, l’abito bianco della sposa e le belle foto per l’album di famiglia? – si stupì Alessandro.

– Sai che non amo tutte queste formalità, – borbottò Luca. – E poi l’addio al celibato possiamo farlo in qualsiasi momento. Giusto, Maria?

La moglie annuì, anche se sul suo volto passò un’ombra di disappunto.

– Non ti piacciono gli abiti bianchi? – Alessandro cercò di approfondire l’argomento.

– Mi piacciono, – rispose candidamente Maria. – Ma il capo è lui. E ha detto che tutto questo è una sciocchezza, un business della romanticismo. Inoltre, ha letto da qualche parte che quanto più sfarzoso è il matrimonio, tanto più veloce è il divorzio.

– Che strano – rise Alessandro. – Sposarsi senza matrimonio sarebbe quindi una garanzia di unione duratura?

– Vivremo e vedremo, – sorrise Maria, con un’espressione sognante, come se guardasse al futuro vedendosi una sposa felice.

Sembra che proprio in quel momento Alessandro notò i suoi occhi. E ci si perse. E sparì.

Quella sera parlarono senza sosta, scoprendo molti interessi comuni. Luca era sempre occupato altrove: risolvendo al telefono problemi di lavoro. Maria sembrava non offendersi affatto dal fatto che il marito l’avesse praticamente lasciata sola.

Alessandro, invece, restò sorpreso dalla situazione. Andare a una festa con una giovane sposa e occuparsi d’altro? Strano.

Chiese anche a Maria:

– Luca non ha paura di lasciarti così sola?

– Non capisco?

– Una bella donna, tutta sola per la sera… qualcuno potrebbe anche portartela via. Non è geloso?

– Di me? – Maria era sorpresa dalla domanda. – Nooo! Luca è sposato con il suo lavoro.

– Non ti dispiace?

– Cosa? – di nuovo non capiva Maria. – Che il lavoro sia la sua prima scelta? È normale.

– Vuoi ballare?

– Perché no?

Già quella sera Alessandro ebbe paura. Tra loro subito scoccò una scintilla.

No, non si poteva chiamare amore a prima vista. È solo che… sembrava che parlassero e sentissero all’unisono.

In più, Maria era incantevole. Non una bellezza classica, ma aveva un mix indescrivibile di caratteristiche individuali che creavano un’immagine meravigliosamente unica. Alessandro non si saziava di parlare con lei…

Dopo circa due settimane, lo chiamò Luca:

– Ascolta, mi dai una mano! Stasera dovevo andare a un concerto con Maria, ma ho un’emergenza al lavoro – il biglietto si perderebbe. Ci andresti tu con lei?

– Stai scherzando? Non ha amiche?

– Non ci crederai, ma no! È stata lei a proporre te.

– E dove hai trovato un tale prodigio?

– In che senso?

– Pensavo non ne esistessero ormai più: sempre condiscendente, mai arrabbiata, senza amiche. Forse ama anche cucinare?

– Ah ah ah, bisogna saperle scovare! – Luca rise della battuta. – L’ho portata via dalla provincia. Ora desidera tanto vivere la città. Allora, puoi andarci oggi?

– Oggi posso, ma tieni presente che è la prima e ultima volta. Sei fortunato che sono libero.

Alessandro e Maria trascorsero una serata meravigliosa. Ancora una volta non riuscivano a smettere di parlare. E riuscì persino a convincerlo ad andare una settimana dopo a una mostra:

– Sai, Luca è sempre occupato, e poi non gli interessa nulla di ciò. E io qui non conosco ancora nessuno. Quando troverò lavoro, sarà più semplice costruirmi una cerchia.

Era difficile evitarla?

Dopo il terzo incontro (sì, ormai Alessandro iniziava a pensare in quei termini) decise fermamente di evitare per ogni motivo possibile di vedere Maria. La moglie di un altro è un tabù. Punto. Detto, fatto.

Non vederla affatto era impossibile – d’altra parte, nei loro compleanni di gruppo era abitudine festeggiare insieme.

A una di queste celebrazioni Maria si sedette accanto a lui e gli chiese con disarmante sincerità:

– Alessandro, mi stai evitando? Ti ho offeso in qualche modo? Ho detto qualcosa di sbagliato? Pensavo che ci trovassimo molto bene insieme.

– È così. Solo che… non ho tempo. E poi non mi sembra giusto. La mia naturale timidezza non mi permette di accompagnare spesso la moglie di un altro.

Maria rise:

– Ma Luca è d’accordo!

– D’accordo su cosa? – Sentendo il suo nome, Luca si distrasse dalla conversazione sulla pesca con il vicino.

– Che Alessandro mi accompagni a mostre e a teatro, – rispose Maria senza indugiare.

– Quanto vuole! – disse lui, guardando dritto negli occhi l’amico. – A pesca non ci vuole venire – l’avevo invitata.

Dopo ciò Alessandro e Maria continuarono a passare del tempo insieme, di tanto in tanto. “Possiamo semplicemente essere amici, vero? – si convinse. – Non aspiro a niente, non interferisco con la loro famiglia”. Controllarsi era difficile, ma la fiducia di Luca giocava senza dubbio un ruolo importante.

Passarono due anni. Alessandro continuava a frequentare sia Maria che Luca. Provava a instaurare relazioni con altre ragazze, ma senza successo.

Un giorno, Maria lo chiamò piangendo, chiedendo un incontro.

Si scoprì che in famiglia c’erano tensioni da tempo. Maria desiderava un figlio, mentre Luca no. Non si trattava nemmeno di tempistiche, ma lui era categoricamente contrario ai figli. Alla fine, i coniugi si erano allontanati:

– Ieri ha urlato tanto contro di me che le pareti tremavano, – si lamentò Maria. – E ora è geloso di tutti, persino di te. Pensa che lo lascerò per qualcun altro. A dir la verità, ho paura di lui.

– Alza le mani? – Alessandro si preoccupò.

– No, non è arrivato a tanto, ma urla contro di me in continuazione. Beve quasi ogni sera per alleviare lo stress. Sul lavoro è terribilmente sotto pressione. Non so quanto ancora resisterò.

Alessandro l’ascoltava in silenzio e all’improvviso con orrore realizzò che un pensiero continuo lo tormentava: “E se Luca e Maria si lasciassero?” E allora avrebbe potuto confessare i suoi sentimenti.

Ma poi Maria disse:

– Perché siamo così diversi io e Luca? Quanto sarebbe più facile se amassi, ad esempio, te.

Fu un colpo basso. Spazzò via tutte le illusioni di Alessandro. Fu sul punto di scoppiare a ridere. Naturalmente, in tutto quel tempo non aveva fatto altro che pensare a sé e ai propri sentimenti. Non gli era mai passato per la testa che Maria potesse non provare per lui niente di simile. Lei era solo sua amica!

Quando si fu calmata, Alessandro le promise che avrebbe parlato con Luca. E accompagnandola a casa, sentì un senso di sollievo. Come se gli avessero tolto un dente malato. Doloroso, ma sapendo che domani si sentirà meglio.

La conversazione con Luca non andò bene. Era infatti diventato terribilmente geloso della moglie.

– Non intrometterti, – tagliò corto. – E smettete pure con quelle visite alle mostre.

Qualche mese dopo Alessandro ricevette un messaggio dal suo amore scolastico, tornato improvvisamente a casa dopo anni.

Iniziò una corrispondenza intensa, come se non fossero passati dieci anni. Alessandro smise di pensare a Maria. Coincidenza dei casi, c’era il compleanno di un amico comune, e ci andarono insieme. Lì, prevedibilmente, trovarono Luca e Maria.

Alessandro non si staccò per un momento dalla sua compagna, invano. Al momento di riaccompagnarla a casa e baciarla, la ragazza si tirò indietro:

– Non mi va. Ho visto come guardi lei. Tra te e Maria c’è qualcosa. Gli altri puoi ingannare, ma io ti conosco dall’infanzia.

Stava per addormentarsi quando il telefono squillò:

– Alessandro, vieni, aiutami, per favore, – Maria sussurrava spaventata al telefono. – Luca è fuori di sé. È ubriaco, mi sono chiusa in bagno per sicurezza, minaccia di sfondare la porta.

Alessandro chiamò un taxi. Temendo che Luca non avrebbe aperto la porta, sarebbe stato costretto a chiamare la polizia, ma alla fine non fu necessario.

– Ecco il salvatore, – sbuffò Luca maliziosamente. Tentò di colpirlo in faccia. Alessandro evitò facilmente. Non era dell’umore di litigare con un ubriaco.

– Basta! – urlò Luca. – Alessandro qua, Alessandro là, abbiamo così tanto in comune io e lui… Alessa-sand-ro… Portala via!

Alessandro guardò l’amico con pietà:

– Sei un idiota. Maria non mi ha mai amato.

Luca alzò di nuovo il pugno…

Alessandro scosse la testa:

– Dovresti bere di meno. Maria stanotte viene via con me. Chiama quando torni in te.

In macchina chiese alla donna spaventata:

– Hai dove passare la notte?

– Non posso da te?

– Non credo sia una buona idea.

– Sì, penso che tu abbia ragione, – singhiozzò Maria. – Ma ti sbagli di grosso su un’altra cosa. Ti amo. Con te sto benissimo.

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