La nonna si è risvegliata già nella casa di riposo. La nuora aveva organizzato tutto con cura, ma le è sfuggito un dettaglio importante…

La nonna si svegliò già nella casa di riposo. La nuora aveva organizzato tutto con cura, ma le era sfuggito un dettaglio…

La coscienza tornò a Anna Maria Rossi allimprovviso. Aprì gli occhi e si ritrovò in una stanza sconosciuta, che sembrava un reparto ospedaliero. La testa le scoppiava, le tempie pulsavano dal dolore, e nella memoria cera solo un vuoto: come era finita lì? Cosa era successo?

Chiudendo gli occhi, cercò di ricostruire mentalmente gli eventi che potevano averla portata in quel posto. Davanti a lei apparve la sua casaun bilocale modesto ma accogliente. Laveva ereditata dal marito defunto, che aveva lavorato in fabbrica. Dopo la sua morte, era rimasta a vivere lì con il figlio, Luca. Per anni, la casa era stata piena di comprensione e calore.

Tutto cambiò quando Luca si sposò. Con larrivo di Giulia, latmosfera si surriscaldòla tensione tra nuora e suocera nacque quasi subito.

“È uno schifo,” disse Giulia, guardandosi intorno. “I mobili sembrano pezzi da museo, le tende sono dellepoca sovietica. Bisogna buttare via tutto!”

Anna Maria trattenne a malapena la rabbia. Per lei, ogni oggetto in casa era legato a un ricordo prezioso del marito.

“Questa è casa mia, e decido io cosa tenere o buttare. Se non ti piace, la porta è aperta,” rispose seccamente.

Per Giulia, quelle parole suonarono come una sfida. Accumulò rancore e decise di agire a modo suo. Il giorno dopo, pretese di eliminare i libri:

“Qui non si respira! Tutto è pieno di polvere! E tra laltro, stiamo aspettando un bambino!”

Anna Maria esplose:

“Questi libri non sono solo carta per me. Se vuoi respirare, pulisci. Ma alla mia biblioteca non si tocca. E non avete fretta di cambiare larredamentoaspettate che io non ci sia più.”

Le liti divennero quotidiane. Presto Luca, esausto dalle continue discussioni, si trasferì con la moglie in un appartamento in affitto. Tuttavia, continuava a visitare la madre regolarmente. Un giorno, imbarazzato, le chiese:

“Mamma, per favore, cerca di andare daccordo con Giulia. È difficile per noi, e abbiamo bisogno di te.”

“Ci sto provando. Ma ho limpressione che a lei piaccia litigare,” rispose Anna Maria.

“Troveremo una soluzione,” disse lui, anche se non sapeva come.

La vita cambiò radicalmente quando, al parco, conobbe per caso Vittorioun vedovo anziano, gentile e solitario.

La loro conversazione si protrasse a lungoera un momento caldo, autentico. Per la prima volta da anni, Anna Maria si sentì leggera. Vittorio era semplice, sincero e aperto. Era come se fosse rinata.

Più tardi, a cena, decise di presentarlo a Luca e Giulia.

“Luca, Giulia, questo è Vittorio. Abbiamo deciso che vivrà con me.”

“E voi,” aggiunse Vittorio sorridendo, “potete trasferirvi nel mio appartamento. È piccolo, ma è gratis.”

Giulia esplose:

“Vi prendete gioco di me? Noi con un bambino in un monolocale, e voi che vi godete la vita?! Mai!”

Sbatté la sedia e se ne andò. Luca, arrossendo, mormorò: “Scusa gli ormoni” e la seguì.

Anna Maria rimase seduta, sconvolta e confusa.

…I ricordi si interruppero con un dolore acuto. Chiuse gli occhi. Dovera? Come ci era finita?

La porta si aprì, ed entrò una giovane donna in camice bianco. Controllò il polso e la temperatura senza dire una parola.

“Signora, per favore mi dica dove sono. Cosa mi è successo?” chiese Anna Maria.

“Non ricorda?” rispose fredda. “Ha aggredito unanziana signora. Lhanno salvata per poco. È stata fortunata.”

“Che cosa sta dicendo?! Io non ho toccato nessuno! Si sbaglia!”

Linfermiera non rispose. Le fece uniniezione e uscì, ignorandola.

Poco dopo, arrivò una donna sulla sessantina, dal viso aperto.

“Ciao. Sei Anna Maria, vero? Io sono Elena. Sono qui da poco, ma ho già capito molto. Questo non è un ospedale. È una casa di riposo. E la maggior parte delle persone ci finisce non per malattia, ma per problemi familiari.”

Anna Maria era sconcertata:

“Ma io ho tuttocasa, pensione. Mio figlio non farebbe mai una cosa del genere”

“Quasi tutti qui avevano ‘tutto’. Eppure, eccoci. Alcuni hanno improvvisamente sviluppato demenza, altri crisi di aggressività. Tutto può essere manipolato.”

“Io non sono malata! Ho la mente lucida!” gridò Anna Maria, trattenendo le lacrime.

“Allora ricordati cosè successo prima. Qualcosa di strano? Sintomi insoliti?”

Tacque. Gli ultimi giorni erano stati pesanti. Ma qualcosa le tornò in mente Giulia aveva iniziato a portarle più spesso da mangiare. Soprattutto quei deliziosi dolcetti a cui non poteva resistere. Dopo averli mangiati, si sentiva assonnata I pensieri si confondevano.

“È lei. È stata sua lidea. Mi ha sempre odiato. Ma Luca non avrebbe permesso E Vittorio mi troverà.”

Elena scosse la testa:

“Non illuderti. Qui non si chiama, non si scrive. Siamo dimenticati. I documenti sono in regola. Tutto è ‘legale’.”

“Non mi arrenderò. Non resterò qui! Scapperò!” disse Anna Maria decisa, asciugandosi le lacrime.

“Non ora. Hai visto quellinfermiera, Irina? Non è solo cattivaè pericolosa.”

Le parole di Elena la fecero rabbrividire, ma Anna Maria strinse la mano della nuova amica:

“Non possiamo restare qui. Dobbiamo uscire, a qualsiasi costo.”

“Ho unidea,” sussurrò Elena. “Qui lavora uninfermiera buonaDaniela. Vuole aiutare, ma non sa a chi rivolgersi. Nessuno qui ha contatti con lesterno.”

“Io sì!” esclamò Anna Maria piena di speranza. “Vittorio, la persona che mi è più cara, è un ex militare. Non ci abbandonerà!”

La sera dopo, quando linfermiera Daniela entrò nella stanza, le donne si scambiarono unocchiata e si fecero coraggio. Assicuratesi che nessuno le stesse osservando, Daniela porse un cellulare e sussurrò:

“Avete pochi minuti. Sbrigatevi.”

Con mani tremanti, Anna Maria compose il numero. Dopo pochi squilli, una voce rispose:

“Vittorio, sono io, Anna Maria. Ti spiego dopo. Ora, vieni subito allindirizzo che ti dico e portaci via. Mi credi?”

Non passarono due ore che le sirene risuonarono fuori. Anna Maria corse alla finestra e gridò:

“Sono arrivati! Siamo salve!”

I poliziotti entrarono rapidamente nelledificio, dirigendosi verso lufficio del direttore. Vittorio irruppe nella stanza dove si trovavano Anna Maria ed Elena.

La abbracciò forte, sollevato:

“Giulia mi ha ingannato. Mi ha detto che eri gravemente malata. Luca era via per lavoro, e lei sosteneva che non volevi parlare con nessuno Mi sei mancata così tanto”

Anna Maria tornò a casa con Vittorio. Invitò Elena a vivere con loro finché le cose non si sarebbero sistemate. Quando

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