La nonna si svegliò già nella casa di riposo. La nuora aveva organizzato tutto con cura, ma le era sfuggito un dettaglio
La coscienza tornò a Anna Maria Rossi allimprovviso. Aprì gli occhi e si ritrovò in una stanza sconosciuta, che sembrava un reparto ospedaliero. La testa le scoppiava, le tempie pulsavano dal dolore, e nella memoria cera un vuoto: come era finita lì? Cosa era successo?
Chiudendo gli occhi, cercò di ricostruire mentalmente gli eventi che lavevano portata in quel posto. Davanti a lei apparve la sua casaun appartamento di due stanze, semplice ma accogliente. Lo aveva ottenuto grazie al marito, ormai scomparso, che aveva lavorato in fabbrica. Dopo la sua morte, era rimasta lì con il figlio, Luca. Per anni, la casa era stata piena di comprensione e calore.
Tutto cambiò quando Luca si sposò. Con larrivo di Giulia, latmosfera si surriscaldòla tensione tra nuora e suocera nacque quasi subito.
“È uno schifo,” disse Giulia, guardandosi intorno. “I mobili sembrano reperti da museo, le tende sono degli anni Settanta. Qui bisogna buttare via tutto!”
Anna Maria trattenne a stento la rabbia. Per lei, ogni oggetto in quella casa era legato a un ricordo prezioso del marito.
“Questa è casa mia, e decido io cosa tenere e cosa no! Se non ti piace, la porta è aperta,” rispose seccamente.
Per Giulia, quelle parole suonarono come una sfida. Accumulò risentimento e decise di agire a modo suo. Il giorno dopo, chiese di eliminare i libri:
“Qui non si respira! Tutto è coperto di polvere! E tra laltro, aspettiamo un bambino!”
Anna Maria esplose:
“Quei libri per me non sono solo carta. Se vuoi respirare, spolvera. Ma non toccare la mia biblioteca. E non correre a cambiare larredamento, aspetta almeno che io non ci sia più.”
Le liti divennero quotidiane. Presto Luca, stanco delle continue dispute, si trasferì con la moglie in un appartamento in affitto. Ma continuò a visitare la madre regolarmente. Una volta, imbarazzato, le chiese:
“Mamma, per favore, cerca di andare daccordo con Giulia. È difficile per noi, e abbiamo bisogno di te.”
“Ci sto provando. Ma ho limpressione che a lei piacciano i conflitti,” rispose Anna Maria.
“Risolveremo,” disse lui, anche se non sapeva come.
La vita cambiò radicalmente quando, in un parco, conobbe casualmente Vittorioun vedovo anziano, gentile e solo.
La loro conversazione si prolungò, fu un momento di calore sincero. Per la prima volta da tempo, Anna Maria si sentì leggera. Vittorio era semplice, aperto e sincero. Era come se fosse rinata.
Più tardi, a cena, decise di presentarlo a Luca e Giulia.
“Luca, Giulia, questo è Vittorio. Abbiamo deciso che vivrà con me.”
Vittorio aggiunse, sorridendo: “Voi potete trasferirvi nel mio appartamento. È piccolo, ma è gratis.”
Giulia esplose:
“Ma state scherzando? Noi con un bambino in un monolocale, e voi qui a godervi la vita? Mai!”
Sbatté la sedia e se ne andò. Luca, arrossendo, borbottò: “Scusa gli ormoni” e la seguì.
Anna Maria rimase seduta, sconvolta e confusa.
I ricordi si interruppero con un dolore acuto. Chiuse gli occhi. Dovera? Come ci era finita?
La porta si aprì ed entrò una giovane donna in camice bianco. Controllò il polso e la temperatura senza dire una parola.
“Signora, per favore mi dica dove sono. Cosa mi è successo?” chiese Anna Maria.
“Non ricorda?” rispose fredda. “Ha aggredito unanziana. Lhanno salvata per miracolo. È fortunata che sia finita così.”
“Di cosa sta parlando? Io non ho toccato nessuno! Si sbaglia!”
Linfermiera non rispose. Le fece uniniezione e uscì senza degnarla di uno sguardo.
Poco dopo, entrò una donna di circa sessantanni, dal viso aperto.
“Ciao. Sei Anna, vero? Io sono Elena. Sono qui da poco, ma ho già capito molto. Questo non è un ospedale. È una casa di riposo. E quasi nessuno ci finisce per malattia, ma per problemi familiari.”
Anna Maria era confusa:
“Ma io ho tuttouna casa, la pensione. Mio figlio non farebbe mai una cosa del genere”
“Quasi tutti qui avevano ‘tutto’. Eppure, eccoci. Qualcuno ha improvvisamente la demenza, altri attacchi di aggressività. Tutto facile da falsificare.”
“Non sono malata! Ho la mente lucida!” gridò Anna Maria, trattenendo le lacrime.
“Allora ricorda cosè successo prima. Qualcosa di strano? Sintomi?”
Anna Maria tacque. Gli ultimi giorni erano stati pesanti. Ma qualcosa le tornò in mente Giulia aveva iniziato a portarle più spesso da mangiare. Soprattutto quei deliziosi dolci, ai quali non poteva resistere. Dopo, si sentiva assonnata I pensieri si confondevano.
“È lei. È stata sua lidea. Mi ha sempre odiata. Ma Luca non glielo avrebbe permesso E Vittorio mi troverà.”
Elena scosse la testa:
“Non sperarci troppo. Qui non si chiama, non si scrive. Siamo dimenticati. I documenti sono in regola. Tutto ‘legale’.”
“Non mi arrenderò. Non resterò qui! Scapperò!” disse Anna Maria con determinazione, asciugandosi le lacrime.
“Non ora. Hai visto Irina, quellinfermiera? Non è solo cattivaè pericolosa.”
Le parole di Elena la fecero rabbrividire, ma Anna Maria strinse la mano alla nuova amica:
“Non possiamo restare qui. Dobbiamo uscire, a qualsiasi costo.”
“Ho unidea,” sussurrò Elena. “Qui lavora uninfermiera buona, Daniela. Vuole aiutarci, ma non sa a chi rivolgersi. Qui nessuno ha contatti con il mondo esterno.”
“Ma io sì!” esclamò Anna, piena di speranza. “Vittorio, una persona cara, un ex militare. Non ci abbandonerà!”
La sera dopo, quando linfermiera Daniela entrò nella stanza, le donne si scambiarono unocchiata e si fecero coraggio. Controllato che nessuno le stesse osservando, Daniela le passò un cellulare e sussurrò:
“Avete pochi minuti. Sbrigatevi.”
Con mani tremanti, Anna Maria compose il numero. Dopo pochi squilli, una voce rispose:
“Vittorio, sono io, Anna. Ti racconterò tutto dopo. Ora, vieni a prendermi a questo indirizzo. Ti fidi di me?”
Non passarono due ore che le sirene risuonarono fuori. Anna corse alla finestra e gridò:
“Sono arrivati! Siamo salve!”
La polizia entrò rapidamente nelledificio, dirigendosi verso lamministrazione. Vittorio irruppe nella stanza dove erano Anna Maria ed Elena.
La strinse forte, sollevato:
“Giulia mi ha ingannato. Mi ha detto che eri gravemente malata. Luca era via, e lei ha sostenuto che non volevi parlare con nessuno Mi sei mancata tanto”
Anna Maria tornò a casa con Vittorio. Elena la invitò a stare da loro finché le cose non si sarebbero sistemate. Quando Luca tornò e scoprì cosa aveva fatto sua moglie, rimase sconvolto.
Sul