La Nuova Moglie di Papà
Alessandra teneva tra le mani l’invito di nozze e faticava a credere a ciò che leggeva. Lettere dorate su carta avorio annunciavano il matrimonio di suo padre, Vittorio De Luca, con una certa Sofia Martini. La data era fissata tra una settimana.
«Tra una settimana», mormorò, rigirando il biglietto tra le dita. «Non ha nemmeno avuto la decenza di avvisarci per tempo.»
Il telefono squillò, interrompendo i suoi pensieri. Sul display, il nome della sorella minore, Giulia.
«Ale, hai ricevuto quell’invito?» La voce di Giulia tremava di incredulità.
«Sì. Tu sapevi qualcosa?»
«Niente! Proprio niente! Credevo che papà frequentasse qualcuno, ma arrivare al matrimonio…»
Alessandra raggiunse la cucina e accese il bollitore. Fuori, una pioggerella sottile rendeva l’aria grigia, come il suo umore.
«Giulia, l’hai mai vista? Questa Sofia?»
«Una volta, per caso. Uscivano da un bar mentre passavo in macchina. Giovane, sui trentacinque, bionda tinta, piena di gioielli e pellicce.»
Alessandra aggrottò le sopracciglia. Suo padre aveva sessantotto anni: più di trent’anni di differenza.
«Pensi sia per i soldi?» ipotizzò Giulia. «Ricordi quando papà ha venduto la casa al mare? E poi ha quel bilocale in centro…»
«Non so», sospirò Alessandra. «Dobbiamo andare da lui, parlare.»
«Andiamo insieme. Domani esco prima dal lavoro.»
Il giorno dopo, le sorelle si ritrovarono davanti alla casa del padre. Vittorio si era trasferito lì dopo aver venduto il vecchio trilocale dove erano cresciute. Allora aveva detto che voleva vivere più vicino al centro, ma ora sorgevano dubbi.
«Ragazze mie!» Il padre le accolse con un abbraccio. «Che bello che siete venute! Vi presento la mia Sofia.»
Sembrava ringiovanito: capelli tagliati di fresco, camicia alla moda, persino il passo era più energico.
«Papà, dobbiamo parlare», disse Alessandra con serietà.
«Certo, certo! Sofia sta preparando la cena. È una cuoca eccezionale, vedrete.»
Dalla cucina provenivano rumori di stoviglie e una voce femminile che canticchiava. Vittorio le accompagnò in salotto.
«Care, sono così felice che conosciate Sofia. È una donna meravigliosa, dolce, premurosa. Non credevo di poter innamorarmi di nuovo, alla mia età.»
Alessandra e Giulia si scambiarono un’occhiata. La parola “innamorarsi” suonava strana sulle labbra di un uomo di sessant’anni.
«Papà», iniziò Giulia, «da quanto vi conoscete?»
«Quattro mesi. Ci siamo incontrati all’ospedale, in fila dal cardiologo. Sua madre era ricoverata, e lei era molto preoccupata. L’ho consolata, l’ho accompagnata a casa…»
«Quattro mesi, e già matrimonio?» sbottò Alessandra. «Non è troppo presto?»
«Alla nostra età non c’è tempo da perdere», rispose lui, leggermente contrariato. «Sappiamo cosa vogliamo.»
In quel momento entrò una donna, e Alessandra capì che Giulia aveva ragione. Sofia sembrava al massimo trentacinquenne, alta, slanciata, con capelli color miele e trucco marcato. Indossava un vestito aderente e molti gioielli.
«Ragazze, eccola!» esclamò Vittorio. «La mia Sofia. E queste sono le mie figlie, Alessandra e Giulia.»
«Piacere», disse Sofia, tendendo la mano con unghie lunghe e laccate. «Vittorio mi ha parlato tanto di voi!»
La sua voce era melodiosa, ma ad Alessandra quel tono dolciastro non piacque affatto.
«La cena è pronta», annunciò Sofia. «Venite a tavola.»
In cucina, la tavola era apparecchiata con eleganza: posate costose, candele, fiori. Tutto perfetto, ma innaturale.
«Sofia, racconta qualcosa di te alle ragazze», chiese Vittorio versando il vino.
«Oh, cosa c’è da dire?» rise Sofia. «Sono una estetista, lavoro in un centro benessere. Senza figli. Sono stata sposata, ma mio marito era… complicato.»
«Complicato?» chiese Giulia.
«Beveva, alzava le mani. Alla fine ho chiesto il divorzio. Da allora avevo paura degli uomini, finché non ho conosciuto vostro padre…»
Guardò Vittorio con adorazione, e Alessandra si sentì rabbrividire.
«I tuoi genitori?» continuò Giulia.
«Mia madre è viva. Mio padre è morto anni fa. Mia madre è malata, mi occupo di lei. Vittorio mi aiuta molto, persino con le medicine. È così generoso!»
Il padre sorrise, fiero.
«Papà, possiamo parlarti un attimo?» insisté Alessandra.
Uscirono nel corridoio. Sofia rimase in cucina.
«Cosa volete dirmi?» chiese lui, sulla difensiva.
«Papà, capisci che è giovane? Ha la mia età.»
«E allora? Non la obbligo, lo fa di sua spontanea volontà.»
«Non hai pensato al perché?» intervenne Giulia. «Guarda la realtà: una donna così giovane sposa un uomo che potrebbe essere suo padre…»
«Basta!» sbottò Vittorio. «Siete solo gelose perché io ho trovato l’amore e voi no!»
Alessandra sentì il volto bruciare. Era vero, il suo divorzio era recente.
«Gelose? Noi ci preoccupiamo per te!»
«Non c’è bisogno. Sono adulto e so cosa faccio.»
Tornarono a tavola. Il resto della serata fu teso. Sofia parlò dei preparativi del matrimonio, mostrò foto del vestito. Vittorio annuiva, guardandola con occhi innamorati.
«Dove vivrete dopo le nozze?» chiese Alessandra.
«Qui», rispose Sofia. «Vittorio ha già liberato l’armadio per le mie cose. Che amore!»
«E tua madre? Dicevi che ti occupi di lei.»
Sofia esitò.
«Ha una badante. Io la visito, ma non devo esserci ogni giorno.»
Tornando a casa, le sorelle rimasero in silenzio a lungo. Poi Giulia scoppiò:
«Mente.»
«Su cosa?»
«Non so, ma qualcosa non quadra. Prima dice che si occupa della madre, poi salta fuori la badante…»
«È tutto strano», concordò Alessandra. «Quattro mesi e già si sposano.»
«Cosa facciamo?»
«Dobbiamo saperne di più. Hai un’amica che lavora nel suo stesso salone?»
Il giorno dopo, Giulia chiamò l’amica Claudia, estetista in un centro vicino.
«Sofia Martini? Certo, la conosco. Dicevi lavora in centro, no?»
«Sì. Cosa sai di lei?»
«Brava con i clienti, ma le colleghe dicono che cerca uomini benestanti. Aveva una storia con un imprenditore più grande di vent’anni. Si vantava dei suoi soldi, poi è finita e tornata a prendere l’autobus.»
«È stata sposata?»
«Diceva di sì, ma non so i dettagli. Ama raccontare storie.»
«E sua madre è malata?»
Claudia esitò.
«Sua madre… mi pare sia morta anni fa. O forse confondo con un’altra…»
Giulia la ringraziAlessandra e Giulia scoprirono troppo tardi che Sofia era già sposata e che il loro amato padre era soltanto un altro nome nella lunga lista delle sue vittime.