La Seconda Volta Ha Il Suo Valore

**La Seconda Volta Ha Il Suo Valore**

Mamma, non voglio andare dalla nonna! urlò la piccola Giulia, di sette anni, cercando di sfuggire alle braccia della madre. Lei non mi vuole bene! Preferisce lo zio Marco!

Giulia, non dire sciocchezze rispose Elena, stanca, mentre le abbottonava il cappotto. La nonna ama tutti i nipoti allo stesso modo.

Non è vero! la bambina batté i piedi per terra. Ieri ha dato il gelato a Matteo, figlio della zia Francesca, e a me niente!

Forse avevi mal di gola? tentò di giustificarsi Elena.

No! Semplicemente non le piaccio perché non sono figlia di suo figlio!

Elena si bloccò, con la spazzola ancora in mano. Come faceva una bambina di sette anni a saperlo? Chi glielaveva detto?

Giulia, chi ti ha parlato di questo?

Nessuno la bambina si voltò verso la finestra. Lho capito da sola. Matteo dice che suo padre e il mio sono fratelli. E so che il mio papà non è il mio vero papà. Il mio vero papà vive lontano.

Il cuore di Elena si strinse. Si sedette accanto alla figlia sul divano.

Giulia, ascoltami bene. Il papà Luca è il tuo vero padre. Ti ama tantissimo, si prende cura di te da quando avevi due anni. E anche la nonna Anna ti vuole bene.

Allora perché elogia sempre Matteo e sgrida me? gli occhi di Giulia si riempirono di lacrime.

Elena non seppe cosa rispondere. Perché Giulia aveva ragione. La suocera, infatti, trattava sua figlia diversamente dal nipote del figlio maggiore.

Mamma, siamo in ritardo entrò Luca in salotto. Giulia, vestiti, altrimenti la nonna ci aspetta.

Non ci voglio andare! pianse di nuovo Giulia. Lei non mi vuole bene!

Luca guardò la moglie, confuso.

Cosa succede?

Te lo spiego dopo sussurrò Elena. Giulia, vestiti. Andiamo tutti insieme.

Camminarono nel parco cittadino in silenzio. Giulia trascinava i piedi dietro di loro, singhiozzando ogni tanto. Luca portava una busta della spesa per la madre, ed Elena pensava a come sarebbe stata la visita.

Anna era sempre stata una donna difficile. Quando Luca presentò Elena e la bambina di due anni, la suocera li accolse con freddezza.

Perché prenderti una bambina che non è tua? diceva al figlio. Trova una ragazza perbene e fatti i tuoi figli.

Ma Luca era testardo. Amava Elena e Giulia come se fosse sua figlia. Si sposarono, la adottò legalmente e le diede il suo cognome.

Anna accettò, ma non riuscì mai ad amare la nipote come meritava. Soprattutto quando il figlio maggiore, Roberto, le diede un nipote “vero” Matteo.

È in casa? chiese Luca, bussando alla porta.

Sì, sì arrivò la voce dallinterno. Entrate.

Anna aprì la porta e abbracciò il figlio.

Luca mio, quanto mi manchi! gli baciò la guancia e fece un cenno a Elena. Ciao, Elena.

Ciao, signora Anna.

E dovè la mia nipotina? la nonna notò Giulia, che si nascondeva dietro il padre.

Sono qui mormorò la bambina.

Sedetevi Anna li portò in salotto. Come state? Luca, sei dimagrito?

No, mamma, sto bene rise lui. Elena cucina benissimo.

Meno male. E Giulia, come va a scuola? Buoni voti?

Bene borbottò la bambina.

Giulia, rispondi alla nonna con educazione la rimproverò Elena.

Lasciala stare Anna fece un gesto con la mano. I bambini sono così. Matteo ha preso un quattro in matematica ieri. Roberto ha passato il pomeriggio a studiare con lui.

Giulia prende solo nove in matematica disse Luca con orgoglio.

Bravo la nonna elogiò senza entusiasmo. Roberto ha detto che passa oggi con Matteo. Avete visto lo zio?

Elena vide il viso di Giulia oscurarsi. Sapeva che la nonna era più felice con la visita di un nipote rispetto allaltro.

Mamma, ti ricordi quando siamo venuti io e Giulia il mese scorso? chiese Luca. Ti ha recitato una poesia.

Me lo ricordo annuì Anna. Era carina.

Vuoi che ne dica unaltra? si offrì Giulia timidamente.

Certo, vai.

La bambina si mise in piedi in mezzo al salotto e iniziò a recitare una poesia sulla primavera. Elena vedeva lo sforzo di sua figlia, il desiderio di piacere.

Bravo la nonna applaudì quando finì. Ora vai a lavarti le mani, pranziamo.

Giulia obbedì, ed Elena rimase in cucina ad aiutare a preparare la tavola.

Signora Anna, posso parlarle? sussurrò.

Di cosa?

Di Giulia. Sente che la tratta diversamente.

La suocera sbatté un piatto sul tavolo.

Non so di cosa parli.

Lo sa. I bambini capiscono tutto. Oggi ha pianto perché non voleva venire.

E cosa faccio di male? Anna si girò. Le do da mangiare, la invito qui.

Ma percepisce la differenza. Quando viene Matteo, lo baci, lo abbracci, gli fai regali. Con Giulia sei fredda.

Perché non è mia! esplose la nonna. Non lho partorita io! Ha una nonna sua, che se la tenga!

Signora Anna, Giulia non ha colpa se non è figlia di Luca. È sua nipote da cinque anni. Lui lha adottata, le ha dato il suo nome.

Sono solo carte rollò gli occhi. Il sangue non è acqua. Matteo è mio nipote, questa è una figlioccia.

Elena sentì un nodo in gola.

Quindi non amerà mai mia figlia?

Perché dovrei? Quando avrete figli veri, ne riparliamo.

In quel momento, Giulia entrò in cucina.

Mamma, perché la nonna dice che sono una figlioccia? chiese, con la voce che tremava. Io sono sua nipote!

Elena capì che aveva sentito tutto. Anna arrossì.

Giulia, va da tuo padre chiese Elena.

Non voglio! Voglio sapere perché la nonna non mi vuole bene!

Giulia, io ti voglio bene tentò Anna.

Bugia! Ha detto che sono una figlioccia! Io non sono una figlioccia, sono figlia di papà Luca!

La bambina scoppiò in lacrime e corse via. Elena lanciò unocchiata furiosa alla suocera e la seguì.

In salotto, Giulia era sul divano accanto a Luca, singhiozzando. Lui le accarezzava i capelli, confuso.

Cosa è successo?

Tua madre ha chiamato Giulia “figlioccia” disse Elena con freddezza. E non lo nega.

Luca impallidì.

Mamma, è vero?

Anna uscì dalla cucina, imbarazzata.

Figlio mio, non volevo È successo.

La nonna ha detto che non sono sua singhiozzò Giulia. Che ho una nonna mia.

Luca si alzò. Elena vide la sua mascella serrarsi.

Mamma, come hai potuto?

Figlio, io solo

Solo cosa?

Alla fine, dopo molte lacrime e parole, la nonna Anna abbra

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