La Seconda Volta Ha Il Suo Valore

Mamma, non voglio andare dalla nonna! gridò la piccola Beatrice, di sette anni, cercando di scappare dalle braccia della madre. Lei non mi vuole bene! Vuole bene solo allo zio Marco!

Beatrice, non dire sciocchezze rispose Caterina, stanca, mentre le abbottonava il cappotto. La nonna ama tutti i nipoti allo stesso modo.

Non è vero! la bambina batté il piede per terra. Ieri ha dato il gelato a Luca, il figlio della zia Elena, e a me niente!

Forse avevi mal di gola? cercò di giustificarsi Caterina.

No! Semplicemente non le piaccio perché non sono la figlia di suo figlio!

Caterina si bloccò, con la spazzola ancora in mano. Come faceva una bambina di sette anni a sapere queste cose? Chi glielaveva detto?

Beatrice, chi te lha raccontato?

Nessuno la bambina si girò verso la finestra. Lho capito da sola. Luca dice che suo padre e il mio sono fratelli. E so che il mio papà non è il mio vero papà. Il mio papà vero vive lontano.

Il cuore di Caterina si strinse. Si sedette accanto alla figlia sul divano.

Beatrice, ascoltami bene. Papà Giovanni è il tuo vero padre. Ti ama tantissimo, si prende cura di te da quando avevi due anni. E anche la nonna Rosa ti vuole bene.

Allora perché elogia sempre Luca e sgrida me? gli occhi della bambina si riempirono di lacrime.

Caterina non seppe cosa rispondere. Perché Beatrice aveva ragione. La suocera trattava davvero sua figlia diversamente dal nipote del figlio maggiore.

Mamma, siamo in ritardo entrò Giovanni in salotto. Beatrice, vestiti sennò la nonna ci aspetta.

Non voglio andare! piagnucolò Beatrice. Lei non mi vuole bene!

Gianni guardò la moglie, confuso.

Che succede?

Te lo spiego dopo sussurrò Caterina. Beatrice, vestiti. Andiamo tutti insieme.

Camminarono nel parco della città in silenzio. Beatrice trascinava i piedi dietro di loro, singhiozzando ogni tanto. Giovanni portava una borsa della spesa per la madre, e Caterina pensava a come sarebbe stata la visita.

Rosa era sempre stata una donna difficile. Quando Giovanni presentò Caterina e la figlia di due anni, la suocera li accolse con freddezza.

Perché prenderti una bambina che non è tua? diceva al figlio. Trova una ragazza perbene e fai i tuoi figli.

Ma Giovanni era testardo. Amava Caterina e Beatrice come se fosse sua figlia. Si sposarono, lui la adottò legalmente e le diede il suo cognome.

Rosa accettò, ma non riuscì mai ad amare la nipote come avrebbe dovuto. Soprattutto quando il figlio maggiore, Matteo, le diede un nipote “vero” Luca.

È in casa? chiese Giovanni, bussando alla porta.

Sì, sì arrivò la voce dallinterno. Entrate.

Rosa aprì la porta e abbracciò il figlio.

Mio Giovanni, quanto mi manchi! gli baciò la guancia e fece un cenno a Caterina. Ciao, Caterina.

Ciao, signora Rosa.

E dovè la mia nipotina? la nonna notò Beatrice, che si nascondeva dietro il padre.

Sono qui mormorò la bambina.

Sedetevi Rosa li accompagnò in salotto. Come state? Giovanni, sei dimagrito?

No, mamma, sto bene rise lui. Caterina cucina benissimo.

Meno male. E Beatrice, come va a scuola? Bei voti?

Sì borbottò la bambina.

Beatrice, rispondi alla nonna con educazione la rimproverò Caterina.

Lasciala stare Rosa fece un gesto con la mano. I bambini sono così. Luca ha preso un quattro in matematica ieri. Matteo ha passato il pomeriggio a studiare con lui.

Beatrice prende solo otto in matematica disse Giovanni con orgoglio.

Bravo la nonna elogiò senza entusiasmo. Matteo ha detto che viene oggi con Luca. Ti manca lo zio?

Caterina vide il viso di Beatrice scurirsi. Sapeva che la nonna era più felice con la visita di un nipote piuttosto che dellaltro.

Mamma, ricordi quando io e Beatrice siamo venuti il mese scorso? chiese Giovanni. Ti ha recitato una poesia.

Me lo ricordo annuì Rosa. Era carina.

Vuoi che te ne reciti unaltra? si offrì timidamente Beatrice.

Certo, dimmi pure.

La bambina si mise in piedi in mezzo al salotto e iniziò a recitare una poesia sulla primavera. Caterina vedeva lo sforzo della figlia, il desiderio di piacere.

Brava la nonna applaudì quando finì. Ora vai a lavarti le mani, è pronto il pranzo.

Beatrice obbedì, e Caterina restò in cucina ad aiutare a preparare la tavola.

Signora Rosa, posso parlarle? sussurrò.

Di cosa?

Di Beatrice. Si sente trattata diversamente.

La suocera sbatté un piatto sul tavolo.

Non so di cosa parli.

Lo sa. I bambini capiscono tutto. Oggi ha pianto perché non voleva venire.

E cosa faccio di male? Rosa si girò. Le do da mangiare, la invito qui.

Ma sente la differenza. Quando viene Luca, la baci, labbracci, le fai regali. Con Beatrice sei fredda.

Perché non è mia! esplose la nonna. Non lho partorita io! Ha una nonna sua, che se la tenga!

Signora Rosa, Beatrice non ha colpa se non è figlia di Giovanni. È sua nipote da cinque anni. Lui lha adottata, le ha dato il nome.

Sono solo carte roteò gli occhi. Il sangue non è acqua. Luca è mio nipote, questa è una figlioccia.

Caterina sentì un nodo in gola.

Quindi non lamerai mai?

Perché dovrei? Quando avrete figli veri, ne riparliamo.

In quel momento, Beatrice entrò in cucina.

Mamma, perché la nonna dice che sono una figlioccia? chiese, con la voce tremante. Io sono sua nipote!

Caterina capì che aveva sentito tutto. Rosa arrossì.

Beatrice, vai da tuo padre le chiese Caterina.

No! Voglio sapere perché la nonna non mi vuole bene!

Beatrice, io ti voglio bene tentò Rosa.

Bugia! Hai detto che sono una figlioccia! Io non lo sono, sono la figlia di papà Giovanni!

La bambina scoppiò in lacrime e scappò via. Caterina lanciò unocchiata furiosa alla suocera e la seguì.

In salotto, Beatrice era sul divano accanto a Giovanni, singhiozzando. Lui le accarezzava i capelli, confuso.

Che è successo?

Tua madre ha chiamato Beatrice “figlioccia” disse Caterina con freddezza. E non lha negato.

Gianni impallidì.

Mamma, è vero?

Rosa uscì dalla cucina, imbarazzata.

Figlio mio, non volevo È successo.

La nonna ha detto che non sono sua singhiozzò Beatrice. Che ho la mia nonna.

Giovanni si alzò. Caterina vide la sua mascella serrarsi.

Mamma, come hai potuto?

Figlio, io solo

Solo cosa?

Alla fine, dopo molte lacrime e parole, la nonna Rosa abbracciò Beatrice e promise di am

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