Ciao, ti racconto un po di vita, così, come se fossimo al bar di zona. Alessia, sai, è rimasta sola da un po. Le hanno chiesto di sposarsi un cavaliere, ma lei ha detto no. Meglio una persona vera che un servizio gratis a vita, le diceva la zia. Non devi stare da sola, una donna ha sempre bisogno di un compagno, altrimenti è come un piatto senza sugo. E così, da sola, ha iniziato a chiedersi che cosè la solitudine
Che cosè? gli ha chiesto il marito, ormai stanco di sentire le sue lamentele. La solitudine è una bestia! ha risposto la suocera Marta, senza nemmeno guardare il suo interlocutore. È quando vuoi dare da bere a qualcuno e invece ti resta solo il bicchiere vuoto.
Alessia, che ha già dieci anni di esperienza, ha incontrato un certo Pietro, un tipo tutto doro, che però era sempre più distante. Un giorno è tornato, ma non è rimasto molto più a lungo. Quando Alessia lha scoperto, ha iniziato a parlare con la sua famiglia, a mettere ordine tra i figli e a parlare di cose importanti, anche se il marito cercava solo di dirle una volta è bastata e niente di sorprendente succede senza un po di fortuna. Lei, però, non si è lasciata andare.
Il marito, poi, si è comportato da gentiluomo: ha lasciato la vecchia moglie e i due bambini a casa, ma i figli sono finiti a Napoli, a Roma, a Torino. Il figlio maggiore ha trovato lavoro a Milano, la figlia si è sposata e ha già una casa a Firenze. Alessia è rimasta a vivere da sola in un bilocale super accogliente nel centro di Bologna.
Vivere da sola non la spaventava più. Ha trovato un lavoro come receptionist in un piccolo ufficio, ha iniziato a fare corsi di cucina, a guadagnare qualche soldo, e ha finalmente trovato un po di pace, ospitando anche i figli di Marta e il loro cane Fido. Non ha unintelligenza da genio, ma riesce sempre a tenersi occupata: legge, nuota, fa yoga, viaggia, a volte fa il volontario in un rifugio per animali. In pratica è felice con la sua vita.
Poi, un giorno, Marta le ha proposto di sistemare le cose: Ascolta, Alessia, il tipo giusto è a un passo. È un uomo giovane, ancora inesperto, ma con un buon lavoro, una casa spaziosa, unagriturismo con mucche, capre, maialini e anche qualche gallina. Cibo sano, latte fresco, uova, carne. È tutto a portata di mano. E poi è simpatico, ben educato, parla come nei libri. Alessia ha risposto: Va bene, proviamo a conoscerlo, ma non ho promesso nulla.
Il nuovo cavaliere si è rivelato un tipo robusto, muscoloso, con mani dure ma pulite, unghie curate, sempre impeccabile. Parla poco, ma è forte. Si chiama Giovanni, un nome classico e affidabile. Si sono incontrati più volte, e Giovanni ha cominciato a guardare Alessia con interesse.
Giovanni ha detto: Hai bisogno di una fattoria, vero? Una fattoria dove crescere animali, mungere le mucche, raccogliere le uova, vendere formaggi e latte. Se vuoi anche un po di soldi, possiamo andare al mercato a vendere la carne. Io ti aiuterò a gestire tutto, basta che ti metti in gioco. Alessia ha iniziato a pensare a una vita di campagna: una piccola casa con giardino, una vecchia macchina che ha comprato anni fa, e un orto dove coltiva le verdure.
Nel frattempo ha dovuto preparare il pranzo per il marito, fare la spesa, pulire la casa spaziosa, e mantenere i conti. Il reddito dal nuovo lavoro era buono, ma non bastava per una vita da capogruppo di lusso. Riusciva comunque a mettersi da parte qualche euro per la pensione.
Alla fine, Alessia ha chiamato Marta: Fido, non ti arrabbiare. Ho deciso di rifiutare la proposta di Giovanni perché non è quello che cerco. Non ho bisogno di un uomo che cerca solo il lavoro, ma di qualcuno che capisca la solitudine e mi voglia davvero accanto. Marta lha capito, e Alessia ha chiuso la porta a quel sogno, senza più piangere per il cavaliere che non era il suo.
Alessia ha mandato un messaggio a Giovanni, dicendo che non voleva più incontrarsi, perché aveva cambiato idea e non voleva più complicarsi la vita. Giovanni ha risposto poco tempo dopo, chiedendole se poteva ancora parlare, ma lei ha già chiuso la conversazione.
La mattina, Alessia si è alzata alle otto, ha fatto colazione con un cappuccino e una brioche, ha guardato fuori dalla finestra del suo bilocale e ha pensato a quanto fosse bello vedere i bambini crescere, a come dovrà andare a trovare il figlio a Milano e la figlia a Firenze per le loro feste, e a come comprare una nuova borsa di cuoio e un cappotto caldo per linverno. Ha capito che, nonostante tutto, la vita può andare avanti, anche senza un uomo accanto, e che la solitudine non è una condanna, ma a volte solo un momento di pausa.
Ti ho raccontato, spero ti sia piaciuto. A presto!





