La suocera che complica la mia vita

L’ex suocera non mi lascia in pace

Mio ex marito ormai vive la sua vita e cresce un altro figlio, mentre sua madre ancora non mi permette di respirare. A sentir lei, è solo preoccupata per la nipotina. Magari si preoccupasse che il suo adorato figliolo pagasse gli alimenti puntualmente invece!

Con Luca abbiamo passato sei anni insieme. Un vero inferno. Sono scappata via da lui senza nemmeno temere di rimanere sola con una bambina piccola. Per quanto i parenti cercassero di convincermi che una figlia ha bisogno del padre, sapevo bene di non voler più sopportare le sue scappatelle e le sbronze.

Elena Rossi (che già di rispetto verso di me ne aveva poco) dopo il divorzio ha iniziato a dedicarmi un’attenzione maniacale, usando la scusa della nipote. Chissà, forse temeva che dopo la separazione non avrebbe più avuto nessuno che le portasse pure un bicchiere d’acqua.

«Ma che ti credi di fare? Non ti picchia, porta lo stipendio a casa. È un uomo normale!» si lamentava la suocera.

Ah, certo, perché dovrei aggrapparmi a un uomo solo perché non alza le mani. Per carità. Sapevo che discutere era inutile, quindi ignoravo le sue prediche. Non ho nemmeno chiesto gli alimenti, così il mio ex non avrebbe pretese sulla bambina in futuro. Lui prometteva di aiutare economicamente, ma… pazienza.

Dopo sei mesi, il mio ex si è risposato. La notizia dell’arrivo di un nuovo nipotino, stranamente, non la entusiasmava. Continuava a spiarmi e a cercare di mettermi di nuovo con suo figlio. La signora si presentava a casa mia senza avvisare, per controllare la mia vita privata. «Ho tutto il diritto di vedere la mia nipotina!» – un’ottima scusa.

Ma perché prima non era così attaccata alla bambina? Ho capito subito: voleva solo tenere d’occhio la situazione.

Dopo il divorzio, ho ricominciato da zero. Se prima non mi staccavo dai fornelli e dalla scopa, non vedevo le amiche e non superavo il parco giochi, adesso mi dedico più tempo. Nel weekend incontriamo i miei genitori, andiamo in campagna, al cinema o allo zoo.

«Basta trascinare la bambina in giro! Che impari i doveri di casa!» ha sbottato un giorno l’ex suocera.

«Il weekend è per riposarsi. A lei piace, e le pentole e lo straccio possono aspettare.»

Secondo lei, avrei dovuto chiudermi in casa a piangere l’ex marito. E pure insegnare a una bambina di otto anni a cucinare e pulire. Perché? Io credo che un bambino debba godersi l’infanzia, poi le preoccupazioni da grandi arriveranno comunque. Lei mette in ordine i giochi, apparecchia la tavola – più che sufficiente per la sua età.

«Sei una pessima massaia, e tua figlia farà la tua stessa fine!» commentava la suocera.

Una volta ho dimenticato di buttare lo spazzolino vecchio, e quello nuovo era nel bicchiere. La signora ha subito pensato che portassi uomini in casa e mi divertissi con la bambina presente. Non mi sono giustificata – sono adulta, posso fare quel che voglio.

«Non hai diritto a una vita sentimentale, perché sei una madre. Devi pensare alla figlia, non agli uomini!» urlava per tutto il palazzo.

«E a suo figlio invece sì? Ha già fatto un altro pupo!»

«Tu l’hai lasciato, e gli uomini perbene non si trovano per strada!»

Le ho chiesto di non venire più a casa nostra a rovinarmi i nervi. Se vuole vedere la nipotina, ci incontriamo al parco. La porta di casa resta chiusa. Ora si lamenta e minaccia di chiamare i servizi sociali. Ma io non ho paura – sono una brava mamma, nonostante quello che inventa l’ex suocera.

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