**Diario Personale**
Una fredda sera di ottobre ha cambiato per sempre la vita di Giulia. Era in piedi davanti al cancello di quella che un tempo era stata la sua casa, stringendo una borsa riempita in fretta, mentre la voce stridula della suocera ancora risuonava nelle sue orecchie:
*”Fuori di casa mia! E non mettere mai più piede qui!”*
Dieci anni di matrimonio finiti in una sola notte.
Giulia non poteva credere che Marcosuo maritoabbassasse lo sguardo e restasse in silenzio mentre sua madre la cacciava via. Era iniziato tutto con lennesima lamentela della suocerastavolta sul minestrone mal preparato:
*”Non sai nemmeno cucinare! Che razza di moglie sei? E poi non ci dai nemmeno un nipote!”*
*”Mamma, calmati,”* borbottò Marco, ma sua madre continuò imperterrita:
*”No, figlio mio, non starò a guardare mentre questa inutile rovina la tua vita. Sceglilei o io!”*
Giulia trattenne il fiato, aspettando che suo marito la difendesse. Invece, lui si limitò ad allargare le mani in segno di rassegnazione.
*”Giulia, forse è meglio che te ne vada per un postai da qualche amica, rifletti.”*
Ora, fuori casa con solo cinquecento euro in borsa e un telefono pieno di numeri che non chiamava da anni, Giulia sentì il terreno mancarle sotto i piedi. La sua vita era ruotata attorno a quella casa, suo marito e sua madre.
Camminò per la strada, indifferente alla pioggerellina e al freddo. La luce dei lampioni tremolava sullasfalto bagnato mentre i pochi passanti correvano al riparo, ma tutto le sembrava distanteirreale.
**Un Nuovo Inizio**
Le prime settimane si fusero in un unico giorno grigio e infinito. Lucia, una vecchia amica, le offrì il suo divano, ma era solo una soluzione temporanea.
*”Devi trovarti un lavoro,”* insisteva Lucia. *”Qualsiasi cosasolo per rimettersi in piedi.”*
Giulia cominciò a lavorare come cameriera in un piccolo bar: turni di dodici ore, gambe doloranti, lodore stucchevole del cibo. Ma il lavoro non le lasciava tempo per piangere.
Una sera tranquilla, un uomo sulla quarantina entrò, ordinò solo un caffè e si sedette in un tavolo in fondo. Quando Giulia lo servì, le disse con gentilezza:
*”I tuoi occhi sono tristi. Scusami, ma tu non sei fatta per questo posto.”*
Le venne da rispondergli malema con sua stessa sorpresa, si sedette. Fu così che conobbe Matteo.
*”Possiedo una piccola catena di negozi,”* spiegò. *”Ho bisogno di unamministratrice capace. Potremmo parlarne domani, in un posto più comodo.”*
*”Perché offrire un lavoro a una sconosciuta?”* chiese lei.
*”Perché vedo intelligenzae coraggionei tuoi occhi,”* sorrise. *”Solo che ancora non lo sai.”*
**Dal Bar allUfficio**
Lofferta era reale. Una settimana dopo, Giulia imparava a gestire fatture e turni invece di bilanciare vassoi. Allinizio fece errori, ma Matteo si rivelò un mentore paziente.
*”Sei talentuosasolo schiacciata dai giudizi degli altri. Non pensare Non posso, ma Come posso migliorare?”*
Piano piano, cambiò.
*”Ora sorrididavvero,”* notò Matteo un giorno. Aveva ragione.
Un anno dopo, gestiva tre negozi. I profitti aumentavano, il personale la rispettava. Durante una cena, Matteo le strinse la mano:
*”Giulia, per me sei più di una collega.”*
Lei si tirò indietro con delicatezza: *”Ti sono grata, ma sto ancora trovando me stessa.”*
Lui annuì: *”Aspetterò. Non sei più la ragazza spaventata che ho conosciuto.”*
**Trovare Se Stessa**
Ora indossava tailleur eleganti, guidava la sua auto, parlava con sicurezza con i partner.
*”Sai la cosa più strana?”* disse a Matteo. *”Non sono più arrabbiata con mio marito o sua madre. Sono come figure di un vecchio sogno.”*
Le feste si avvicinavano, insieme allapertura di un nuovo negozio. Dopo una riunione mattutina, Lucia la chiamò:
*”Signora manager, quando ci vediamo?”*
*”Questo weekendal bar dove lavoravo prima.”*
Lucia la studiò sorseggiando il cappuccino. *”Sei cambiata dentro,”* disse. *”E Matteo?”* Giulia esitò: la linea tra lavoro e qualcosa di più profondo era sottile.
*”Ho paura,”* ammise. *”E se mi perdessi di nuovo in un uomo?”*
*”Sciocchezze,”* rispose Lucia. *”Lui apprezza la donna che sei diventata.”*
Quella sera, dopo una trattativa di successo, Giulia e Matteo erano soli al ristorante.
*”Sei stata fantastica,”* disse lui. *”Offrirti quel lavoro è stata la migliore scommessa della mia vita.”*
I loro occhi si incrociarono; il suo cuore accelerò. Forse Lucia aveva ragione.
**Successoe una Domanda**
Il nuovo negozio aprì nei tempi previsti. Tornata in ufficio, un bussare alla porta: era Matteo, con un mazzo di peoniei suoi fiori preferiti.
*”Al nostro successo,”* disse. *”Ceniamo staserasolo Giulia e Matteo.”*
In una trattoria tranquilla del centro, lui parlò delle sue umili origini, un matrimonio fallito e una tenace fiducia in se stesso. Lei raccontò della sua infanzia in un paesinoe della paura di perdersi di nuovo.
Prendendole la mano, le disse:
*”Sono innamorato di te. Non della managerdella donna che sei.”*
Il telefono di Giulia squillò: problemi con una consegna. Matteo le coprì la mano.
*”Stasera niente lavoro. Il tuo vice può gestire.”*
Per la prima volta dopo tanto tempo, si rilassò. Parlarono di libri, viaggi, sogni. Fuori, cadeva una nevicata delicata. Lui le mise la sua giacca sulle spalle.
*”Andiamo al maredomani. Facciamo una follia.”*
**Tempesta sulla Costa**
La mattina dopo volarono a sud. Sorrento li accolse con pioggia e una passeggiata deserta.
*”Il mare non è mai lo stessocome la vita,”* disse Matteo.
Passarono due giorni tra passeggiate, vin brulé e confidenze. Capì che il vero amore rafforza, non indebolisce.
Lultima sera, una tempesta sferzò la costa. Il vento le scompigliava i capelli. Matteo la strinse a sé:
*”Sposami.”*
Lei si irrigidì.
*”È improvvisolo so. Ma non voglio passare un altro giorno senza di te.”*
Da quel momento in poi, le loro vite diventarono una.