Mia suocera ha deciso di venire a vivere nel mio appartamento, lasciando il suo a sua figlia.
Mio marito, Matteo, è cresciuto in una famiglia numerosa, la classica famiglia italiana allantica. Mia suocera, la signora Teresa, ha continuato ad avere figli fino a quando, finalmente, non è arrivata una figlia. Una scelta particolare, ma non sta certo a me giudicare.
Quando ho sposato Matteo, credevo di aver trovato fortuna. Sembrava un uomo affidabile, coraggioso, con la testa sulle spalle. Dava grande importanza alla famiglia, ma non si sarebbe mai distaccato completamente dalla madre e dalla sorella minore. La suocera non si preoccupava molto dei figli maschi, ma per la figlia, Sara, ha sempre fatto i salti mortali.
Sara aveva dieci anni quando lho conosciuta. Allinizio mi stava simpatica, ma col passare degli anni la situazione è cambiata. Crescendo, ha iniziato a disinteressarsi della scuola, frequentava compagnie discutibili, e ogni problema toccava a Matteo risolverlo. Sara non aveva alcun problema a chiamare il fratello nel cuore della notte, aspettandosi che lui accorresse a risolvere tutto.
Mi auguravo che, una volta cresciuta, Sara avrebbe messo la testa a posto e si sarebbe sposata, uscendo di casa. Invece no. Quando decise di sposarsi, la suocera impose ai figli di contribuire alle spese del matrimonio, perché lei non aveva abbastanza soldi. Il nuovo marito di Sara, Antonio, era senza lavoro fisso e guadagnava poco, così gli sposi dovettero vivere ancora con la madre.
Sono arrivati due bambini, e la suocera si è resa conto che vivere tutti insieme non poteva durare ancora a lungo. Ed ecco lilluminazione: avrebbe lasciato il suo appartamento a Sara, trasferendosi da noi. Ma è mai possibile? Io ho comprato la casa con i miei risparmi, e Matteo non ci ha messo nemmeno un centesimo! Eppure lui sembra soddisfatto: dice che mia madre ci aiuterà.
Viviamo in un bilocale: cè giusto lo spazio per noi. Io non voglio rinunciare alla mia autonomia, né dividere la mia quotidianità con qualcun altro. Mia suocera è convinta che sia nostro dovere ospitarla, visto che Matteo è il figlio maggiore e quindi, secondo la tradizione, dovrebbe prendersi cura della mamma.
Io voglio bene a mio marito il divorzio è fuori discussione. Ma come posso farlo ragionare? Come spiegargli che condividere la casa con sua madre sarebbe un inferno? Mi sento con le spalle al muro. Forse qualcuno più saggio di me saprebbe cosa consigliarmi.
Oggi, dopo aver scritto queste righe, ho capito una cosa: mettere dei limiti non è mancanza di rispetto, ma una forma di amore verso me stesso. Spesso in Italia si pensa che la famiglia è tutto, ma anche la mia serenità conta, e adesso lo so.






