La suocera propose la seguente soluzione: trasferirci da lei e affittare il nostro appartamento. Non avevamo molte alternative, quindi accettammo. Finché mio marito era a casa, tutti si comportavano in modo gentile con me, ma appena usciva, tutto cambiava. Mi mettevano subito “al mio posto” e non mi permettevano nemmeno di avvicinarmi al frigorifero.

La suocera propose la seguente soluzione: trasferirci da lei e affittare il nostro appartamento. Non avevamo molte alternative, quindi accettammo. Finché mio marito era a casa, tutti si comportavano in modo gentile con me, ma appena usciva, tutto cambiava. Mi mettevano subito “al mio posto” e non mi permettevano nemmeno di avvicinarmi al frigorifero.

Ho pianto molte volte davanti a mio marito, cercando di spiegargli cosa stava succedendo, ma lui non mi credeva. Diceva che sua madre e sua sorella non avrebbero mai fatto una cosa del genere. Era particolarmente scettico quando gli raccontavo che mi spalmavano qualcosa di appiccicoso sulla spazzola per capelli. Non so quanto ancora avrei resistito se non fosse successo un evento decisivo.

Di solito uscivamo insieme la mattina: lui andava al lavoro e io accompagnavo i bambini all’asilo. Ma quella mattina **Lorenzo** si sentiva un po’ male e decise di rimanere a casa. Sono uscita per sbrigare alcune faccende e, quando sono tornata, mi sono scontrata sulla porta con **Matteo** (il compagno di mia cognata **Chiara**).

– Ehi tu, vai a prendere della birra, subito!
– Sei impazzito? – ho chiesto scioccata.
– Cosa, non hai capito? Ti ho detto di fare in fretta! Devo ripeterlo?

Dalla cucina uscì la suocera:
– Esatto! Almeno per una volta farà qualcosa di utile, questa buona a nulla! E già che c’è, porti fuori anche la spazzatura!

In quel momento la porta della nostra stanza si aprì e apparve **Lorenzo**. Calò un silenzio pesante. La suocera si rifugiò immediatamente in cucina, mentre mio marito si avvicinò a **Matteo**, lo afferrò per il colletto e lo spinse giù dalle scale, urlandogli di non farsi mai più vedere.

**Chiara** voleva dire qualcosa, ma si limitò ad alzare le spalle. La suocera provò a iniziare una discussione, ma **Lorenzo** la interruppe subito. Chiamò immediatamente gli inquilini e li informò che quello sarebbe stato il loro ultimo mese nel nostro appartamento. Poi si rivolse a sua madre e a sua sorella e disse con fermezza:
**”Se entro la fine del mese dite anche solo un’altra parola offensiva su mia moglie, potete considerarmi come se non aveste mai avuto un figlio.”**

Un mese dopo, tornammo nel nostro appartamento. Ma quell’incubo mi perseguitò ancora a lungo. La suocera e il suocero rinnegavano **Lorenzo**, ma a lui non importava affatto. Disse persino che non voleva più vederli né sentirli mai più.

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La suocera propose la seguente soluzione: trasferirci da lei e affittare il nostro appartamento. Non avevamo molte alternative, quindi accettammo. Finché mio marito era a casa, tutti si comportavano in modo gentile con me, ma appena usciva, tutto cambiava. Mi mettevano subito “al mio posto” e non mi permettevano nemmeno di avvicinarmi al frigorifero.