«La suocera riunisce la famiglia per annunciare l’eredità: quando al fratello del marito spetta la parte più grande»

Ieri sera mia suocera ha riunito tutta la famiglia per annunciare chi avrebbe ricevuto cosa.

Lo so bene che potrei essere giudicata, ma mi dispiace davvero per mio marito. Ieri sera sua madre, Maria Grazia Rossi, ha voluto organizzare una specie di consiglio di famiglia. Erano presenti tutti: figli, nipoti, nuore. Pensavamo fosse il solito ritrovo con caffè e biscotti, e invece no. Lei ha deciso di rivelare… chi avrebbe ereditato cosa dopo la sua morte. Proprio così. Ha distribuito tutto in anticipo, come ha detto lei, «per evitare litigi dopo». Peccato che, dopo questa conversazione, la pace in famiglia sia più che mai a rischio.

Quando Maria Grazia ha dichiarato: «L’appartamento in centro a Milano andrà al più giovane, Luca», le mani di mio marito, Francesco, hanno tremato. E poi ha continuato: «Al figlio maggiore, Francesco, lascio la casetta in campagna. Beatrice (ovvero io) avrà i gioielli di famiglia e il servizio di porcellana della nonna. Agli altri: chi azioni, chi il microonde, chi la vecchia sveglia del nonno.» Tutti seduti a tavola si sono scambiati sguardi. Per dirla con delicatezza, erano sconcertati. Io, invece, ho sentito un nodo alla gola per l’ingiustizia.

Mentre gli ospiti se ne andavano, Francesco, pur confuso, si è avvicinato a sua madre e le ha chiesto con calma, senza rimproveri:
«Mamma, perché hai deciso di dividere così? Non metto in discussione il tuo diritto, ma potevi farlo diversamente. Spiegami il motivo.»

Ed ecco la risposta. A quanto pare, da giovane, i suoi genitori avevano investito tutto in Francesco. Speravano che diventasse diplomatico, che vivesse e lavorasse all’estero. Erano fieri di lui, gli hanno pagato un matrimonio sontuoso e si sono occupati del nipote quando eravamo giovani. Insomma, secondo lei, il figlio maggiore aveva già avuto la sua parte di attenzioni e sostegno.

Luca, il più piccolo, invece, era sempre stato trascurato. Tra lavoro, impegni e i problemi del fratello maggiore, è cresciuto un po’ smarrito. Ha abbandonato gli studi, non ha mai avuto una carriera stabile e si è sposato con la prima che ha accettato. Ora vive con moglie e figlio nell’appartamento dei suoceri. Lui sta a casa col bambino, lei lavora e guadagna più di lui. Comprare casa? Neanche a pensarci, col mutuo che c’è oggi. Maria Grazia ha detto: «È fragile perché non lo abbiamo sostenuto abbastanza. Voglio che almeno abbia un tetto suo.»

Ma il punto è questo: io e Francesco non siamo parassiti. Abbiamo preso un mutuo, comprato casa, lavoriamo sodo. Ci siamo fatti il nostro posto. E ora veniamo penalizzati perché… abbiamo fatto le cose per bene?

Capisco che certe scelte siano personali, ma mi brucia il cuore. Non per me, per mio marito. Lui tace, non si lamenta, ma so che è ferito. E non so come comportarci con Maria Grazia adesso. Dopo questa «distribuzione», non ho nemmeno voglia di parlarle. Alla fine, quando i genitori non ci sono più, resta solo il ricordo. E può essere dolce… oppure amaro.

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