La suocera riunisce la famiglia per distribuire l’eredità: come affrontare la disparità tra fratelli

Ieri mia suocera ha riunito tutta la famiglia per annunciare chi avrebbe ottenuto cosa.

Capisco che potrei essere giudicata, ma mi fa male il cuore per mio marito. Ieri sera sua madre, Ludovica Rossi, ha organizzato una riunione di famiglia. Eravamo tutti presenti: figli, nipoti, nuore. Sembrava un semplice momento di convivialità, invece no. Ci ha riuniti per comunicare… chi avrebbe ereditato cosa dopo la sua morte. Sì, avete capito bene. Ha deciso di distribuire tutto in anticipo, per evitare, come ha detto lei, “future liti”. Ma dopo quella discussione, dubito che la pace in famiglia possa rimanere intatta.

Quando ha pronunciato le parole: “L’appartamento in centro andrà al più giovane, Matteo”, le mani di mio marito, Luca, hanno tremato. Poi ha proseguito: “Al figlio maggiore, Luca, lascio la casa al mare. Beatrice, mia nuora, avrà i gioielli di famiglia e il servizio di porcellana della nonna. Agli altri toccheranno azioni, piccoli elettrodomestici o l’orologio antico del nonno”. Tutti seduti a tavola si sono scambiati sguardi. Per non dire altro: sbigottiti. Io, invece, ho sentito una stretta al petto per l’ingiustizia.

Mentre tutti si congedavano, Luca, pur confuso, si è avvicinato a sua madre. Con calma, senza rimproveri, le ha chiesto:
“Mamma, perché hai scelto di dividere così? Non contesto la tua decisione, ma avresti potuto fare diversamente. Dimmi solo perché.”

E lei ha risposto. A quanto pare, da giovane, i suoi genitori avevano investito tutto su Luca. Speravano che diventasse diplomatico, che lavorasse all’estero. Erano orgogliosi di lui, gli hanno finanziato un matrimonio sontuoso. Si sono anche occupati del nipote quando eravamo giovani. Insomma, secondo lei, il figlio maggiore aveva già avuto la sua parte di attenzioni e sostegno.

Matteo, invece, il più piccolo, era sempre stato trascurato. Tra lavoro, impegni e i problemi del fratello maggiore… È cresciuto insicuro. Ha abbandonato gli studi, non ha mai avuto una carriera stabile, si è sposato con la prima che ha accettato. Ora vive con la moglie e il figlio nell’appartamento dei suoceri. Lui sta a casa con il bambino, lei lavora e guadagna più di lui. Un alloggio proprio sembra un sogno, figuriamoci un mutuo. Ludovica ha detto: “È fragile perché non lo abbiamo sostenuto. Voglio che almeno abbia una casa sua.”

Ma il punto è questo: io e Luca non abbiamo mai approfittato dei genitori. Abbiamo preso un mutuo, comprato casa, lavoriamo sodo. Ci siamo fatti da soli. E allora perché adesso sembra che veniamo penalizzati proprio per questo?

So che queste decisioni sono personali. Eppure, mi brucia. Non per me, ma per Luca. Lui tace, non si lamenta, ma vedo che è ferito. E non so come comportarci con Ludovica adesso. Dopo questa “ripartizione”, non ho nemmeno voglia di parlarle. Alla fine, quando i genitori non ci saranno più, resteranno solo i ricordi. Che possono essere dolci… o amarissimi.

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