Nella nostra casa non cè più posto per la tua famiglia, questa non è un hotel.
Non voglio più vedere i tuoi parenti a casa nostra, qui non è un albergo! la moglie era stanca delle pretese degli ospiti
Nessuno aveva fretta, ma quando Cristina ottenne finalmente la laurea in psicologia, Igidio le chiese di sposarlo in fretta, come lei aveva sempre desiderato. Celebrarono un matrimonio semplice. La zia e lo zio di Igidio proposero di usare i risparmi e i regali ricevuti per migliorare la loro vita privata.
Così Igidio divenne proprietario di un piccolo terreno vicino alla città. I genitori di Cristina vendettero la macchina e diedero i soldi alla coppia per la costruzione, tanto in città lauto non era indispensabile.
Cristina era un po preoccupata della vita in campagna: acqua dal pozzo, blackout elettrici, allevare galline e riscaldarsi con la stufa. Igidio rise e le disse che non erano più nei tempi passati: per meno del costo di un appartamento in città, avrebbero avuto ogni comfort e molto più spazio.
La casa fu costruita sorprendentemente in fretta. Fu daiuto che Igidio ebbe una promozione al lavoro, mentre Cristina iniziò a offrire consulenze online. I genitori contribuirono finanziariamente, e anche lo zio e la zia non si tirarono indietro.
Elena Alessandra visitava spesso il cantiere con varie scuse: un consiglio sul colore delle pareti, un lampadario perfetto. Agiva sempre con buone intenzioni, ma col tempo Cristina sentì il suo spazio personale svanire. Un giorno, la goccia che fece traboccare il vaso fu quando Marcello Giorgio si fermò a dormire nella loro casa quasi finita senza preavviso. Aveva affari nelle vicinanze e, visto che si era fatto tardi, decise di passare la notte dal nipote.
Se almeno lavesse avvisato, sarebbe stato diverso. Ma la sua presenza improvvisa spaventò così tanto Cristina che, da allora, controllava sempre ogni stanza prima di entrarvi.
Ragazzi, portate le cose di là Elena Alessandra indicò la stanza degli ospiti sbrigatevi, il cibo potrebbe rovinarsi mentre perdete tempo! Cristina, libera degli spazi in frigo per i loro alimenti ordinò alla padrona di casa.
A Cristina parve strano che avessero portato del cibo, ma forse volevano contribuire alla cena.
Su, sistematevi, vi sentirete a casa continuò Elena Alessandra senza sosta.
Marcello Giorgio si rilassava in salotto, cambiando canale in TV. Chiese a Igidio di versargli un po di cognac, ricordando che il suo datore di lavoro gliene aveva regalato una bottiglia costosa. Igidio tornò con la bottiglia e due bicchieri.
Vittorio, lascia che le donne facciano da sole, vieni qui con noi! chiamò Marcello Giorgio al figlio.
Quando tutti si furono sistemati, era già sera. Cristina correva avanti e indietro: pantofole per gli ospiti, calze se avessero freddo, una coperta leggera se avessero caldo. Con orrore ricordò le parole di Olga: “Siamo qui solo per poco”. Sperava fosse un modo di dire. Chi viene a festeggiare una casa nuova per una settimana intera? Non le piaceva che si fossero sistemati nella stanza che lei aveva destinato ai futuri figli. Al piano di sopra cera già una camera per gli ospiti.
Cristina, hai bisogno di aiuto? chiese il marito.
Finalmente qualcuno che me lo chiede rispose lei a bassa voce ma da loro accennò al tavolo non aspettarti alcun aiuto.
Su, sopporta, non sono troppo invadenti sorrise Igidio, affettando le patate.
Grazie rispose Cristina strizzandogli locchio.
A pranzo, i parenti si annoiarono e uscirono a passeggiare nel bosco, per poi ritirarsi nelle loro stanze, come disse Elena Alessandra, “a riposare”.
Igidio, svegliaci se per caso non ci alziamo entro le cinque, così saremo tutti a tavola per le sei gli accarezzò la guancia e si ritirò.
Questo è un piatto a base di pesce spiegò Cristina a Olga simile a un paté, molto delicato. Assaggia.
Oh no, Vittorio non può mangiarlo, e Alessia è allergica al salmone!
Cè del salmone rispose Cristina allarmata.
Sì, e anche a lui fa male, a tutti i pesci rossi continuò Olga, scuotendo la testa e questi cos