Il vicino che ha cambiato la mia vita: una storia d’amore nata dalle pulizie
Quando Luisa vide per la prima volta Andrea, il nuovo inquilino del sesto appartamento, non poteva immaginare quanto la sua vita sarebbe cambiata. Tutto iniziò in modo banale — una serata autunnale, sacchetti della spesa e i gradini scricchiolanti del cortile di un piccolo palazzo a due piani alle porte di Firenze.
Mentre saliva al secondo piano, Luisa si imbatté in un uomo con un cagnolino. Il piccolo Fido si mise subito a annusare i suoi sacchetti, mentre Andrea, con gli occhiali, aggrottò le sopracciglia con aria seccata:
— Fido, smettila, andiamo a passeggio, — disse sbrigativo, senza nascondere l’irritazione.
Luisa non resistette:
— Qui gli inquilini si occupano delle pulizie delle scale. Domani tocca a me, dopodomani a voi.
— Cosa? Noi? — si stupì il vicino. — Non c’è una donna delle pulizie?
— E chi la paga? Il palazzo è piccolo, quindi ci pensiamo noi.
L’uomo scosse la testa e se ne andò.
Luisa borbottò fra sé e sé mentre toglieva il cappotto, sentendo dalla cucina il soffriggere della padella della nonna.
— Con chi litigavi nel corridoio? — chiese la nonna, sedendosi al suo solito posto vicino alla finestra. — Il nuovo vicino? Sembra carino, e pare sia single. Solo che va in giro col suo cagnolino.
— Se ha un cane, non è poi così solo, — rise Luisa.
Quella sera si mise a pulire. Mentre strofinava il corrimano e lavava persino la finestra, notò che Andrea sbirciava per vedere chi fosse a strisciare lo straccio con tanto rumore.
— Ah, siete voi… Prendo il mio turno. Ce la farò, — disse, aggiustandosi gli occhiali. — Non sono un pigro. E non sono mai stato sposato.
Luisa rimase sorpresa. Pensò: «Educato, diligente… Forse non è così scorbutico come sembra?»
La settimana dopo lo rivide, ma questa volta lui le sorrise. Fido smise di abbaiarle contro e iniziò a scodinzolare. Luisa notò come Andrea le facesse un timido cenno del capo, imbarazzato, aggiustandosi di nuovo gli occhiali.
Poi fu Andrea a iniziare a pulire le scale. Con tanto entusiasmo che i vicini sussurravano: «Ormai qui c’è una pulizia di prim’ordine ogni weekend!» Persino Luisa ammise:
— Dobbiamo tutti alzare il livello di pulizia… Avvertitemi se volete brillare così tanto!
— Non sono sempre così preciso, — arrossì Andrea. — È solo che… beh, volevo fare bella figura con voi.
E Luisa capì che tra loro stava succedendo qualcosa.
Quando Andrea dovette partire per lavoro, le chiese di badare a Fido. Lei accettò. E la nonna, sempre pronta, commentò:
— Ah, ecco perché ha bisogno di te — per portare a spasso il cane. O forse è solo che si sente solo…
Luisa si prese cura di Fido, pulì le scale e persino il pavimento di casa sua, e all’improvviso si rese conto che le mancava Andrea. Al suo ritorno, lui le portò dei fiori e la invitò a bere un tè, e nel suo cuore scoppiò una sinfonia.
— Mi hanno promosso, — esultò, offrendole una fetta di torta. — Ora sono il capo reparto.
Poi le regalò un profumo. E tutto sembrava perfetto, ma…
Il giorno dopo, Luisa vide una donna sconosciuta che lavava le scale.
— Per chi lavorate? — chiese.
— Per l’appartamento sei. Aiuto un familiare.
Luisa si gelò. Una familiare? Chi era? Sorella? Amica? O… qualcosa di più?
I dubbi la tormentavano. Seduta vicino alla finestra, ripensava alle passeggiate, al tè, ai fiori… Era tutto una messinscena?
Al mattino, vide Andrea uscire di casa a braccetto con quella donna. E la nonna, ovviamente, notò:
— Guarda, il tuo “timido” se ne va in giro con un’altra. E non ti ha nemmeno invitata…
— Magari è sua sorella, — cercò di giustificarsi Luisa.
— A braccetto con la sorella? Ma per favore. Ti sei innamorata di lui?
Luisa non rispose.
Quella stessa sera, Andrea bussò alla sua porta.
— Non credo che porterò più Fido a passeggio… — iniziò lei, trattenendosi.
— Non ti sto chiedendo di portare Fido a passeggio, ma di venire a cena con me e mia mamma, — disse, sorridendo.
— Tua mamma?! Era tua mamma?!
— Sì, ha 45 anni, mi ha avuto a 18. Spacciamo per fratello e sorella, — rise lui.
Luisa cenò con Andrea e Sabrina. Era tutto caldo, accogliente, familiare. La mamma si rivelò aperta, gentile, e invitò Luisa a visitarli in campagna.
Sulla via del ritorno, passeggiarono nel parco, Fido che correva loro intorno.
— Ti adora, — disse Andrea. — E anche mia madre.
— E tu? — chiese piano Luisa.
Lui le prese le mani.
— Aspetto ogni sera per vederti. Sono felice che tu viva accanto a me. E se accetti… voglio che tu resti qui per sempre.
Si baciarono. E in quel bacio c’era la risposta a ogni dubbio.
— Nonna, credo che mi sposerò… — disse Luisa più tardi.
— Già? Ti ha chiesto la mano?
— Dopo il bacio. Mi ha detto che mi ama e che sogna solo me…
— E tu lo ami?
— Tantissimo, — sussurrò. — Non è il più elegante, ma è il più dolce, affidabile e innamorato.
— Allora sarà felicità, — disse la nonna asciugandosi una lacrima. — Perché quando c’è amore vero, tutto riesce.
Dopo il matrimonio, Luisa si trasferì da Andrea, ma le porte tra i due appartamenti rimasero aperte.
— Basterà abbattere un muro e avremo una casa enorme, — rideva la nonna. — Busserò se avrò bisogno di aiuto!
Vide nascere i pronipoti. E ogni sera raccontava loro la favola di come la mamma aveva incontrato il papà nel corridoio. E concludeva:
— Il destino ti trova anche dove non te l’aspetti.
E i bambini ridevano e correvano a casa — da mamma e papà, dove si respirava sempre amore e felicità.