**16 marzo 2024**
Mai avrei immaginato di ritrovarmi a scrivere queste parole, con il cuore così pesante da sembrare di affogare. Forse qualcuno leggerà e capirà. O forse servirà solo come monito per chi pensa che lamore sia eterno.
Mi chiamo Caterina, ho quarantacinque anni. Con Fabrizio abbiamo condiviso ventiquattro anni di vita. Credevo fossero pieni di amore, rispetto e complicità. Abbiamo superato tutto: gli inizi difficili, le notti insonni con i bambini, il mutuo, la malattia dei genitori. Lui era la mia roccia, il mio destino.
Fabrizio non mi aveva mai dato motivo di dubitare. Non era perfetto, ma lo amavo così comera. Non controllavo il telefono, non facevo domande. Ero certa che il nostro matrimonio si reggesse sulla fiducia. Che errore.
Un mese fa, dovevamo andare dai suoi genitori in campagna per un weekend. Allultimo, si è tirato indietro, inventando scuse sul lavoro. Sono partita con i figli, ma domenica mia figlia si è annoiata e abbiamo deciso di tornare prima. Quel viaggio mi ha cambiato la vita.
Appena entrati in casa, qualcosa non quadrava. La porta della camera era socchiusa, sentivo rumori strani. Lho spinta e Dio mio. Sul nostro letto, quello dove avevamo fatto lamore, dormito abbracciati, cresciuto i nostri figli, cera lui. Con una ragazzina. Diciannove anni, forse. Non so come non sia svenuta. Lei è scappata senza una parola, Fabrizio era impietrito.
Mio figlio, ventanni, ha cercato di colpirlo. Mia figlia, ventidue, ha urlato che non era più suo padre. Lo hanno cacciato di casa. Più tardi ho saputo che era in un hotel. Io restai in cucina, incapace di crederci.
Quel giorno ho chiesto il divorzio. Non potevo sopportare di vivere con lui. Portare unestranea, una bambina, nella nostra casa? Sul nostro letto? Mi sentivo sporca, tradita. Lui ha distrutto tutto in un attimo.
Scoprii poi che quella ragazza era più giovane di nostra figlia. Fabrizio ne ha quarantaquattro. Che gli è preso? Crisi di mezzetà? O era sempre stato così, e io non avevo voluto vederlo?
Ripenso agli ultimi anni. Non era felice? Viaggiavamo, cucinavamo insieme, guardavamo film. Diceva di amarmi. E io ci credevo. Ora so che le parole non contano, se poi sei capace di un tradimento così.
La notte mi sveglio con un nodo in gola. A volte tremo solo a ricordare quella scena. Né le lacrime, né gli amici, nulla allevia il dolore. È una ferita che non si rimargina.
I figli non parlano più con lui. Sono il mio sostegno, ma soffrono. Come ha potuto farci questo? Per una ragazzina che tra un mese lo dimenticherà?
Non so come andrà avanti. Tutto ciò che sembrava solido è crollato. Mi sento persa. Mai avrei pensato di finire come quelle mogli lasciate per una ventenne. Credevo che noi fossimo diversi. Invece niente dura per sempre.
A volte mi guardo allo specchio e chiedo: dove ho sbagliato? Sono stata una buona moglie, madre, donna di casa. Ho dato tutto. E questo è il ringraziamento.
Non so se lo perdonerò mai. Probabilmente no. Ma so che sopravvivrò. Per me, per i miei figli. Per dimostrare che spezzare una donna è facile, ma non il suo spirito. Le lacrime non aiutano, ma purificano. Un giorno, tornerò a sorridere.
Sarà linizio di una vita nuova. Senza bugie, senza tradimenti. Dove sarò io la protagonista.
**Lezione:** La fiducia è fragile. E a volte, chi pensi di conoscere, non esiste davvero.
