L’Amico d’Infanzia

Amico dinfanzia
Scusa, Marco, ma mi sono innamorato di tua moglie.

Lo disse fissando il vuoto, come se le parole gli fossero sfuggite contro la propria volontà.

Sergio rimase immobile. Sul suo volto scivolò un turbine di emozioni; laria sembrava incollarsi al petto.

Ti giuro, non è succeso nulla, continuò lamico di fretta, Benedetta non ha idea di nulla

Sergio tacque. Il tempo parve fermarsi.

E quando hai deciso che dovevo saperlo? chiese, freddo e piatto.

Siamo amici, rispose, evitando lo sguardo, pensavo che mi avresti consigliato su cosa fare la sua voce tremò, tradendo lagitazione interiore.

Vuoi un consiglio da me? rise amaramente Sergio, ti sei infilato nella mia moglie e ora vuoi che io vi benedica? Geniale!

No, non hai capito! Se volessi portarmela, la prenderei. Non dubitare. Mi conosci. Ma non posso. Tu sei come un fratello per me.

Fratello? si alzò dal divano, ti ricordi quando hai portato via Lucia da Antonio? Allora giurasti amicizia eterna.

Ah, quel ricordo! Era alle elementari! Benedetta è unaltra cosa.

Proprio così. È mia moglie! Ed è incinta, se non ti era chiaro. Quindi, fatti da parte!

Sul serio? Sei pronto a tradire la nostra amicizia per una donna? la sua voce tradiva stupore e rancore.

Per la famiglia. Capisci la differenza. E poi: è giusto rimproverarmi di tradimento?

Non sei stato tu a cominciare? scoppiò una domanda amichevole e velenosa. Porta Benedetta al cinema, non ho tempo, Aiutala con i lavori, Portala dai genitori. Tu stesso mi hai messo la moglie sotto il naso! Io volevo solo essere utile! Capisci?

Esci, Sergio spalancò la porta. Il suo silenzio era inquietante. E non tornare più. Svanisci da noi.

Va bene. Sai, amico, mi aspettavo una discussione diversa. Ora la mia coscienza è pulita.

Luomo uscì e, non appena la porta si chiuse, passò allazione.

Chiamò Benedetta.

Dobbiamo incontrarci. È importante.

È successo qualcosa? si agitò lei, entra, Marco è ancora al lavoro. Aspettiamo insieme.

Non posso. Lui mi ha vietato di avvicinarmi a casa vostra

Come? Perché?

Non lo so. Pensavo mi avresti spiegato.

Non capisco nulla, balbettò Benedetta, allora vediamoci al parco

Si incontrarono.

Lei ascoltava, senza interrompere, mentre lui raccontava di come Sergio fosse esploso allimprovviso, lo avesse accusato di motivi incomprensibili, parlando di una relazione inesistente tra lui e Benedetta

Non mentiva, ma tralasciava i dettagli cruciali.

Tuo marito crede che io stia distruggendo la tua famiglia, concluse, fissando i suoi occhi smarriti.

È una follia, sussurrò lei.

Sergio è solo geloso, disse con unaltruismo forzato, non ti sei mai accorta?

Vide in lei il puzzle che si componeva: domande improvvise del marito, il suo malcontento verso le amiche, i sospetti continui. Un terreno fertile per il dubbio

Cosa devo fare? chiese con voce rotta.

Parla con lui. Dì che si sbaglia. Che siamo solo amici.

Non mi crederà.

Allora non dire nulla, le accarezzò la mano con dolcezza. Resta qui stasera. Che senta comè stare solo

Benedetta guardò il suo sguardo spaventato, lottando tra dubbio, paura, rabbia verso il marito e qualcosa di nuovo, pericoloso.

Va bene, alla fine accettò. Ma conto sulla tua onestà

Il primo passo fu compiuto.

Quella sera recitò il perfetto amico comprensivo. Bevvero tè, ricordarono aneddoti divertenti, e lui catturò il suo sguardo confuso, ma già interessato.

Quando lospite si addormentò sul divano, non la svegliò.

Al mattino suonò il cellulare. Sergio, voce rauca, appena sveglio.

Benedetta è da te?

Sì, rispose senza battere ciglio. Tutto a posto. Ha deciso di non tornare.

Il silenzio cadde. Immaginò il volto di Sergio e provò una strana soddisfazione.

Dille Sergio rimase in attesa, scegliendo le parole. Che la porta è chiusa. Per sempre.

Riportò il ricevitore al suo posto.

Benedetta si svegliò, sentendo la conversazione.

Che è successo?

Sergio non vuole più vederti. Ha detto che hai fatto la tua scelta.

Scoppiò in lacrime. Lui la strinse, pronunciando parole di conforto senza sentirne il peso. Perché piangeva per un passato felice, ora spezzato così facilmente?

Una settimana dopo Benedetta fece le valigie.

Vado da mia madre, disse senza guardarlo, ho bisogno di stare sola, riflettere.

Certo, rispose lui, vai

Partì, lasciandogli un addio:

Non credo più né a te, né a lui, né a me stessa accanto a voi

***

Rimase solo nellappartamento vuoto. Il silenzio lo schiacciava, ribaltando i pensieri.

Il piano, così chiaro e raffinato, si incrinò. Doveva farla oscillare tra loro! Aveva voluto tormentar Sergio, trattenerla, assaporare la sua umiliazione. Ma lei se ne andò e rovinò tutto!

***

Si lasciò cadere sul divano, fissando il soffitto. Nella mente riaffiorarono ricordi dinfanzia.

Sergio, il fortunato! Segnava sempre il gol decisivo, passava gli esami senza studiare, attirava gli sguardi delle ragazze. Gli veniva tutto con facilità!

Linvidia si era accumulata per anni, silenziosa e acida, finché non fu odio.

Poi la vita li spinse su strade diverse. Una casuale ricomparsa.

E ancora Sergio imprenditore di successo, moglie splendida, un bambino in arrivo. Il suo sorriso sereno, la sicurezza di un domani stabile, riaccendevano la vecchia, non detta rancore.

Non poteva più tollerare. Sentì un impulso irresistibile a far cadere lorgoglio di quel fortunato, a strappargli anche solo un frammento di felicità! Anche per un attimo!

Non immaginava che tutto sarebbe stato così semplice

***

Il telefono squillò, rompendo il silenzio. Numero sconosciuto. Una voce riferì un incidente. Benedetta era rimasta coinvolta in un tamponamento mentre correva da sua madre

Lui rimase sbalordito, immobile. Non era più un piano astuto, né vendetta. Era una tragedia!

***

Sergio, informato dellaccaduto, passò giorni e notti in ospedale.

Riprendendosi, Benedetta, tra lacrime e dolore, gli raccontò tutto: come lavevano convinta che il marito fosse geloso senza motivo, come lavevano persuasa a parlare solo per punirlo. Sergio la ascoltò stringendole la mano.

Non gli importava più lincidente. Era felice che la moglie fosse viva. Capì di aver rischiato di perderla per sempre.

Qualche giorno dopo, Sergio tornò a casa per cambiarsi.

Allingresso lo fermò lamico dinfanzia. Il volto pallido, gli occhi nervosi.

Come sta? sbuffò.

Sergio, stanco, con lo sguardo spento, rispose pensando al bambino perduto:

È finita.

Lamico impallidì ancora di più, credendo di aver perso Benedetta.

Non volevo! scoppiò a piangere. Sono stato invidioso per tutta la vita! Tu avevi tutto, io nulla! Ti ho visto così felice e non ho più potuto sopportarlo! Ho deciso di rovinarti, di distruggere la tua famiglia, per farti soffrire! Non immaginavo che te ne saresti andata, che sarebbe finita così! Non volevo la sua morte!

Sergio ascoltò in silenzio quel flusso isterico, poi disse:

Non mi aspettavo nulla di buono da te. Ma mi hai sorpreso, ti sei confessato. Spero ti senta più leggero.

Scusa, uscì un grido soffocato. Non pensavo che sarebbe arrivato così lontano

E bisognerebbe pensarci di più, interruppe Sergio. Si dice aiuti. Addio.

Lamico scomparve nellandrone.

Rimase solo, indeciso su quale via prendere. Dopo un lungo istante, iniziò a camminare lentamente verso il nulla.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

one × 1 =

L’Amico d’Infanzia