«L’amore non ha età: una storia senza tempo»

**«L’amore non conosce età: la storia di Isabella»**

Quando anni fa arrivò nella nostra provincia di Treviso una donna alta, elegante, di notevole bellezza, proveniente da Trieste, tutto il quartiere rimase senza fiato. Si chiamava Isabella Mariani, e sembrava venire da un altro pianeta — portamento regale, sorriso discreto, uno sguardo che faceva perdere la testa agli uomini e alle donne… beh, alcune invidiavano, altre ammiravano. Era arrivata dopo l’università per un incarico di lavoro, e a noi, gente della zona, sembrava che sulla nostra strada fosse sbarcata una vera straniera.

Isabella non aveva bisogno di boutique e negozi. Bastava un pezzo di stoffa, un gomitolo di filo, un ago — e dopo un paio di giorni usciva di casa con un cappotto che avrebbe potuto essere sulla copertina di una rivista di moda. Cuciva da sola, ricamava, lavorava a maglia, e i delicati decori sui suoi abiti suscitavano sussurri e sguardi invidiosi. Noi bambini correvamo a casa sua, giocavamo con i suoi ombrelli colorati — ne aveva una collezione intera! E lei, ridendo, ci insegnava a “sfilare” e ci permetteva di immaginarci modelle in passerella.

Nonostante l’attenzione degli uomini, Isabella non si sposò per molto tempo. Forse li spaventava la sua indipendenza, la bellezza e, soprattutto, la dignità. Ma tutto cambiò verso i quarant’anni. Allora lavorava come economista in una fabbrica di mobili, e iniziò una storia appassionata con il direttore. Lui era sposato, e i personaggi non mancarono. Soprattutto quando nacque suo figlio — Matteo, identico al padre. Nel quartiere si diffusero pettegolezzi, critiche, parlar alle spalle. Ma Isabella mantenne la testa alta. Si licenziò, ma non rimase in povertà. Lui si comportò con decoro: le assicurò un sostentamento, le comprò un appartamento, e, come è facile immaginare, i mobili erano tutti di quella stesa fabbrica.

Io crebbi con Matteo — quel bambino. La nostra sabbiera, i giochi, le feste. Isabella andava d’accordo con tutte le donne del quartiere, aiutava, cuciva, accoglieva tutti con calore. La sua casa era un’oasi — aperture, profumo di torte, occhi gentili. Ma prima delle scuole medie la mia famiglia si trasferì in un altro quartiere, e lentamente perdemmo contatto.

Anni dopo, dopo l’università, durante un viaggio di lavoro a Bologna, vidi una camminata che riconobbi. Una donna stava salendo in macchina, aiutata da un uomo in cui riconobbi, con stupore, Matteo ormai cresciuto. Mi avvicinai, e all’improvviso si aprì lo sportello:

— Martina! Mi riconosci? Io ti ho riconosciuta subito! — era lei, Isabella, immutata, elegante, vitale.

Andammo insieme, chiacchierammo. E all’improvviso mi disse una cosa che mi fece venire i brividi:

— Figurati, mi sono innamorata… alla mia età! Io e Alessandro ci siamo conosciuti al mare, all’inizio solo un’avventura estiva, poi è diventato amore vero. Cinque anni insieme… Ma ora i suoi figli — adulti, benestanti — temono che io “porti via” loro la casa. E così sono iniziati i rimproveri, le pressioni… Lui si è raffreddato, e ci siamo lasciati.

Nella sua voce c’era tristezza, ma gli occhi non si erano spenti. Ci salutammo all’hotel. Lei partì con Matteo, io tornai in camera e non riuscii a dormire.

Passarono un paio d’anni. Casualmente incontrai Matteo in un bar. Ci sedemmo, parlammo dei vecchi tempi, e lui mi raccontò il seguito:

— Mamma non ce l’ha fatta. È partita per raggiungerlo. Senza avvertire,.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

fourteen + 1 =

«L’amore non ha età: una storia senza tempo»