“Lasciamola qui, che crepi da sola!” dissero, gettando la vecchietta nella neve. Quei mascalzoni non sapevano che il boomerang sarebbe presto tornato indietro.
Valentina Rossi camminava verso il suo palazzo. Le signore anziane sulla panchina discutevano dell’auto di lusso parcheggiata poco prima.
“Di chi è?” chiese Valentina.
“Non lo sappiamo!” rispose una delle donne. “Forse è di Maria. Da noi non arrivano macchine così costose.”
“Qui vengono solo le ambulanze!” aggiunse un’altra.  
Le vicine continuarono a chiacchierare di politica e pettegolezzi, quando uscì proprio Maria, la proprietaria dellauto. Se ne andò senza nemmeno guardarle, ignorando completamente le chiacchiere e lauto parcheggiata sullerba. Valentina rientrò in fretta.
“Valentina Rossi?” disse un uomo vedendola nel portone. “Mi riconosce? Abbiamo parlato qualche giorno fa. Sono suo nipote.”
“Oh, Alessandro!” lo riconobbe Valentina. “Perché non mi hai avvisato che venivi? Quellauto sullerba è tua?”
“Sì, è mia.”
“Allora vai a spostarla prima che la gente cominci a lamentarsi! Come ti viene in mente di parcheggiare sui miei fiori?”  
Il nipote si affrettò a muoverla, mentre Valentina andò a preparare il tè. Doveva vendere lappartamento, non voleva lasciare ai vicini un giardino rovinato.
Tempo prima, suo zio veniva a trovarla col figlio. Poi i parenti si erano persi di vista. E ora, ecco quel giovane! Ma qualcosa in lui la metteva in sospetto. Fumava troppo, i denti già gialli nonostante letà. Almeno era venuto. Lei non voleva affidarsi a un agente immobiliare per vendere casa. Meglio lasciare qualcosa al nipote. Ma lui rifiutò i soldi.
Valentina, ormai vedova e senza figli, voleva trasferirsi in campagna. Meglio laria pulita che salire e scendere dal quarto piano. In paese cera un orto. Finché ne aveva la forza, voleva piantare qualcosa. In autunno si presentò un compratore.
“Domani è già inverno. Aspettiamo la primavera per vendere,” decise Valentina, rimandando lacquisto.
“Ma in primavera i prezzi saliranno!” obiettò il nipote. “Con il freddo si controlla meglio il riscaldamento. E poi cè già un compratore. Se poi si tira indietro?”
“Ma non mi hai ancora trovato una casa! Dove vivo? Prima troviamo, poi vendiamo,” sospirò Valentina.
Alessandro accettò.  
In poco tempo, il nipote trovò alcune case. Scelta quella giusta, andarono a vederla. Valentina si scoraggiò. Dappertutto cera bisogno di lavori. Ma con i soldi della vendita, avrebbe potuto sistemarla.
Alessandro, esperto di edilizia, le spiegò i costi dei materiali e della manodopera. Promise di aiutarla.
La vecchia si tormentava:
“Linverno è alle porte. Non ho voglia di ristrutturazioni. Voglio entrare e vivere come una persona normale.”
“Ma io la aiuterò!” rispose il giovane.  
Valentina era sospettosa: Alessandro voleva vendere in fretta e comprarle una casa qualunque. Ma decise che non ci guadagnava nulla, e che aiutarla gli dava solo fastidio. Lo ringraziò comunque.
Scelta la casa, fissò la data del rogito.  
Il compratore e il notaio arrivarono puntuali. Alessandro preparò il tè per tutti. Valentina ebbe un rimpianto: vendere la sua casa, dove aveva vissuto tutta la vita. Ma ormai non cera più scampo. Le cose erano già imballate, il contratto firmato.
“Ecco fatto! Possiamo trasferirci!” esclamò Alessandro una volta firmato.
“Aspetta, proprio ora? Non ho nemmeno finito di svuotare la credenza,” provò a obiettare lei, ma lui insistette: dovevano partire subito, il compratore non aveva dove dormire!  
“Daccordo, se è per oggi, sia. Ma finisco di prendere le stoviglie,” cedette Valentina.
Partirono in fretta col furgone. La signora si addormentò, svegliandosi a tratti. Sentiva i discorsi degli uomini, vedeva la strada dal finestrino.
“Signora, mi sente?” la voce di Alessandro le sembrava lontana. Non aveva la forza di rispondere.
“Lasciamola qui,” sentì dire in un altro momento di lucidità. Tutto le sembrava confuso. La lasciarono semplicemente nella neve.
“Che crepi da sola,” aggiunse Alessandro.  
Valentina capì di essere stata ingannata. Probabilmente le aveva messo qualcosa nel tè per farla addormentare e firmare. Chiusi gli occhi, si preparò a morire.
Ma una ragazza aveva visto tutto. Passando in macchina, notò il furgone fermo e pensò che servisse aiuto. Poi vide gli uomini trascinare qualcosa nel bosco. Nevica




