Lasciamola qui, che se la cavi da sola!” dissero, abbandonando la vecchietta nella neve

**Diario di un uomo**
“Lasciamola qui, che muoia da sola!” dissero, gettando la vecchia nella neve. Quei furfanti non capirono che il boomerang sarebbe tornato presto.
Valentina Rossi camminava verso il portone del suo palazzo. Le signore sulla panchina commentavano lautomobile di lusso parcheggiata lì vicino.
“Di chi è?” chiese Valentina.
“Non lo sappiamo!” rispose una delle donne. “Forse è di Maria. Da queste parti non arrivano macchine così costose.”
“Da noi passa solo lambulanza!” aggiunse unaltra.
Le vicine continuarono a chiacchierare di politica e pettegolezzi. Poi uscì proprio Maria, quella a cui apparteneva lauto. Se ne andò senza degnarle di uno sguardo, ignorando anche la macchina parcheggiata sullerba. Valentina rientrò in fretta a casa.
“Valentina Rossi?” disse un uomo, vedendola nellandrone. “Mi riconosce? Abbiamo parlato qualche giorno fa. Sono suo nipote.”
“Oh, Luca!” esclamò lei, riconoscendolo. “Perché non mi hai avvisato che saresti venuto? Quellauto sullerba è tua?”
“Sì, mia.”
“Allora vai a spostarla, prima che la gente cominci a lamentarsi! Come ti è venuto in mente di parcheggiare sui miei fiori?”
Il nipote corse fuori, mentre Valentina andò a preparare il tè. Doveva vendere lappartamento, non voleva lasciare ai vicini un giardino rovinato.
Tempo fa, suo zio veniva a trovarla con il figlio. Poi, i parenti si erano persi di vista. E ora, quel ragazzo era riapparso! Ma qualcosa in lui la metteva in guardia. Fumava troppo, e nonostante la giovane età, i denti erano già gialli. Almeno era venuto. Lei non voleva affidarsi a un agente immobiliare per vendere casa. Meglio lasciare qualcosa al nipote. Ma lui rifiutò i soldi.
Valentina, ormai anziana, era rimasta senza marito e figli. Voleva trasferirsi in campagna. Laria pulita sarebbe stata meglio del quarto piano senza ascensore. In paese cera un asilo. Finché aveva le forze, voleva coltivare un orto. In autunno, si presentò un compratore.
“Domani è già inverno. Aspettiamo la primavera per vendere,” decise Valentina, rimandando laffare.
“Ma i prezzi saliranno!” obiettò il nipote. “Con il freddo, è più facile controllare il riscaldamento. E poi, il compratore cè già. E se poi cambia idea?”
“Ma non mi hai ancora trovato una casa! Dove vivrei? Prima troviamo una sistemazione, poi vendiamo,” sospirò Valentina.
Luca accettò.
In poco tempo, il nipote le propose alcune case. Scegliendone una, partirono per il paese. Dopo la visita, Valentina si scoraggiò. Ovunque servivano lavori. Ma con i soldi della vendita, avrebbe avuto abbastanza per la casa e le riparazioni.
Luca si intendeva di edilizia e le spiegò i costi dei materiali e della manodopera. Promise di aiutarla.
La vecchia si tormentava:
“Linverno è alle porte. Non ho voglia di ristrutturazioni. Voglio entrare in casa e vivere come una persona normale.”
“Ma io la aiuterò!” rispose il giovane.
A Valentina dava fastidio che Luca volesse vendere lappartamento in fretta per comprarle una casupola qualunque. Ma decise che lui non ci avrebbe guadagnato nulla, e che aiutarla gli dava solo fastidio. Gli fu grata comunque. Scelta la casa, fissò la data del rogito.
Il compratore e il notaio arrivarono puntuali. Luca servì il tè a tutti. Valentina ebbe un groppo in gola. Vendere la sua casa… tutta una vita lì. Ma ormai non cera scampo. Le cose erano già imballate, laffare concluso.
“Ecco fatto. Possiamo trasferirci nella nuova casa!” annunciò Luca dopo la firma.
“Aspetta, proprio ora? Non ho nemmeno finito di svuotare la credenza,” cercò di opporsi Valentina, ma lui insistette: dovevano partire subito. Il compratore non aveva dove dormire!
“Va bene, se è per oggi, sia. Ma devo raccogliere le stoviglie,” cedette Valentina.
Partirono in fretta col furgone. La vecchia sbadigliò e si addormentò. Ogni tanto riprendeva coscienza, vedeva la strada dal finestrino, sentiva gli uomini parlare.
“Signora, mi sente?” le parve di udire la voce lontana di Luca. Non aveva la forza di rispondere.
“Lasciamola qui,” sentì di nuovo, riaprendo gli occhi. Tutto le sembrava fumoso. La lasciarono nella neve.
“Che muoia da sola,” aggiunse Luca.
Valentina capì che il nipote laveva ingannata. Doveva averle messo qualcosa nel tè per farla addormentare e firmare. Chiusi gli occhi, si preparò alla fine.
Intanto, una ragazza osservava la scena. Passando in auto e vedendo il furgone fermo, pensò che il conducente avesse bisogno daiuto e decise di fermarsi. Poi vide gli uomini trascinare qualcosa verso il bosco. Nevica

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