«Lasciatelo andare!: ho solo detto di sì…»

«Lascia perdere Denis!». Ho semplicemente accettato…

«Dove pensi di andare?» chiese Serena con voce calma, mentre osservava il marito infilarsi una camicia pulita.

«Esco con gli amici. Birra e due chiacchiere» rispose Denis, senza neanche guardarla.

«E quando mai passi del tempo con me?» Tentò di sorridere, ma il sorriso si spezzò in un’amara smorfia.

«Ma sei sempre al lavoro! Come potevo sapere che oggi saresti tornata prima?»

Domanda logica, in apparenza. Ma ormai erano troppe, le scuse logiche e comode. E Serena era stanca. Stanca di essere quella che capisce, perdona e paga.

Una volta credeva di aver trovato l’uomo giusto. Denis era affettuoso, timido, un po’ più giovane—ma cosa importa l’età, se le anime si capiscono? Li avevano presentati le amiche di sua madre, si sposarono, andarono a vivere nel suo ampio appartamento. Lui lavorava… più o meno. Ma a lei bastava. Per entrambi.

I primi segni arrivarono dopo un anno. Una storia, poi un’altra, e un’altra ancora. Scuse, lacrime, promesse. E poi le spese. Console, computer, telefono nuovo… Ora una macchina.

«Serenella, ma sarebbe comodo! Potrei venirti a prendere dal lavoro, portare il bambino all’asilo…» sognava Denis.

«Prima impara a tornare a casa» sbottò lei. Ma l’abitudine di perdonare era più forte.

Poi, una domenica mattina, squillò il telefono.

«Pronto, lasci stare Denis!» Una voce giovane e decisa.

«Chi parla?»

«Io e lui ci amiamo! Lei… lei è solo un ostacolo!»

Serena rimase in silenzio.

«Ne sei sicura? Che il vostro amore valga più dei soldi?» chiese alla fine.

«Certo!»

«Vediamo.»

«Come?»

«Prenditelo. Per sempre.»

Appese e cominciò a riempire la valigia con le sue cose.

Dieci minuti dopo, Denis tornò. Si fermò sulla soglia, fissando la valigia.

«Partiamo?»

«Tu, sì. Dove vuoi.»

«Cosa?»

«Siamo divorziati.»

«Per quella stupida? Scherzavo, Serena! Volevamo una famiglia! La macchina!»

«Sì. Ora me la comprerò da sola. Prenderò la patente. E, se vorrò, avrò anche un bambino senza di te. Grazie per la motivazione.»

Provò a discutere, supplicare, manipolare. Ma Serena era tranquilla.

Un anno dopo, scese dalla sua auto nuova nel parcheggio del centro commerciale. Patente, sguardo sicuro, sorriso leggero. E un vestito nuovo, che piaceva tanto al suo nuovo uomo—maturo, affidabile, senza pretese.

Vide Denis in lontananza e lo fissò un istante.

«L’hai comprata quella? Ma… io volevo nera.»

«Io la volevo rossa. E l’ho presa.»

Andò oltre, lasciandolo nell’ombra. Senza parole. Senza rimpianti. Senza di lui.

A volte, perdere qualcuno è solo il prezzo per ritrovare se stessi.

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