L’attesissima nipotina Natalia Michela non smetteva di telefonare al figlio, partito per l’ennesima volta per mare. Ma il segnale, come al solito, mancava. – Guarda che guaio hai combinato, figliolo! – sospirò lei preoccupata, componendo ancora il numero noto. Ma chiamare o meno non faceva differenza, la linea sarebbe tornata solo quando lui sarebbe arrivato nel porto più vicino. E chissà quando sarebbe successo. E adesso, con tutto quello che c’era in ballo! Natalia Michela non riusciva a dormire ormai da due notti – tutto per colpa delle ultime scelte del figlio! * * * Tutto era iniziato anni prima, quando Michele neanche immaginava che la sua carriera sarebbe stata sulle navi. Allora era già uomo fatto, ma con le donne proprio non andava: nessuna sembrava essere quella giusta! Natalia, con dolore nel cuore, assisteva al naufragio delle sue storie con ragazze per bene, secondo lei. – Hai un carattere impossibile! – gli diceva. – Niente ti sta mai bene! Ma chi la trova una donna che riesca a starti dietro? – Non capisco i tuoi rimproveri, mamma. Vuoi una nuora a tutti i costi, e non t’importa che tipo sia? – Non è vero! Mi basta che ti ami, che sia per bene! Michele taceva ostinatamente, e questo faceva infuriare Natalia. Come mai suo figlio, che aveva cresciuto e coccolato da bambino, ora si comportava come se conoscesse la vita meglio di lei? Chi dei due è il più esperto, in fondo? – E cosa aveva che non andava Anastasia?! – sbottava lei. – L’ho già detto. – Va bene… Anastasia forse era stata una scelta sbagliata, ma non mi arrendo. Dici che era falsa… ancora non capisco… – Mamma! Meglio non discuterne. Non era la donna giusta per me. – E Caterina? – Nemmeno. – E Giovanna? Carina, tranquilla, di casa… e sapeva aiutare! Non era perfetta? – Sì, era dolcissima. Ma poi ho scoperto che non mi aveva mai amato. – E tu amavi lei? – Forse nemmeno io. – E Marina? – Mamma! – Eh, ma così sei impossibile! Potresti mettere la testa a posto, sposarti, far figli! – Basta con questa discussione inutile! – a quel punto Michele se ne andava, spazientito. “Testardo come suo padre,” pensava Natalia con stizza. Gli anni passavano, le ragazze cambiavano, ma il sogno di vedere il figlio sistemato e poter coccolare un nipotino sembrava sempre più lontano. Poi Michele cambiò vita, accettando di lavorare sulle navi con un amico. Inutilmente Natalia cercò di dissuaderlo. – Ma dai, mamma! È una grande occasione. Si guadagna bene! Va tutto meglio per noi! – Che me ne faccio dei soldi, se poi non ti vedo mai? Pensa a farti una famiglia! – Anche la famiglia va mantenuta! Quando avrò figli, smetterò col mare. Adesso approfitto finché sono giovane! Dopo ogni viaggio, Michele metteva soldi da parte, regalò a Natalia una carta prepagata. “Così non ti manca niente!” – Ma io ho bisogno solo di un nipotino! – sospirava lei. Natalia non toccava mai quei soldi. Le bastava il suo stipendio da farmacista. “Li lascio lì, così magari un giorno Michele scopre che ha una madre parsimoniosa!” pensava. E così passavano gli anni: i rientri di Michele erano brevi e pieni di amici, birre, ragazze di una sera che ormai non presentava più a casa. Quando Natalia osò farglielo notare, ricevette una risposta brusca: – Meglio così, così non ti dispiace sapere che non ho intenzione di sposarle! La deludeva, ma quello che le fece più male fu quando la chiamò troppo ingenua: – Tu pensi sempre bene di tutti, mamma! Nessuna delle mie “fidanzate” era come sembrava. Quella frase la ferì: “Ingenua=stupida. Mio figlio pensa che io sia stupida!” Poi, una sera, vide Michele con una ragazza: si chiamava Milena, alta, magra, ricciolina, educata. Natalia se ne innamorò subito. Forse finalmente era quella giusta! Milena venne più volte a casa durante la licenza, e Natalia non stava nella pelle dalla gioia. Ma, partito Michele per un nuovo viaggio, Milena sparì. – Non la vedo più, mamma. Non chiedere altro! Natalia non riuscì mai a sapere di più. * * * Passò un anno, le visite di Michele si succedettero, ma di Milena non si parlava più. – Ma che aveva di male anche questa? – sbottò Natalia. – Mamma, riguarda solo me! Se ho chiuso, il motivo c’era. Non immischiarti! Le lacrime le salirono agli occhi. Michele ripartì per il mare, e Natalia, ferita, tornò alla routine. Un giorno, però, in farmacia entrò Milena, con una bimba nel passeggino. Natalia la riconobbe all’istante. – Milena cara! Che piacere vederti! Michele non mi ha detto più nulla, è partito senza dirmi niente! – esclamò Natalia. – Così è la vita – rispose lei piano – Noi stiamo bene così. Natalia la invitò a passare. Piano piano scoprì la verità: Milena era rimasta incinta, Michele le aveva detto di non volere la responsabilità e lei era rimasta sola. Pensava di tornare dai suoi genitori, perché a Milano era troppo difficile mantenersi con una bambina piccola. Natalia, spaventata all’idea di perdere la nipotina, insistette: – Venite a stare da me, Milena, con la piccola Anna! Ti aiuto io a trovare un lavoro stabile, qui avrai tutto! – Ma Michele che dirà? – Chi se ne importa! Ha fatto lui il guaio, ora ci penso io a rimediare! E così Milena e Anna si trasferirono da Natalia. Lei rinunciò a molti turni per stare con la nipotina, e Milena trovò un impiego, tornando tardi la sera, stanca ma felice. Intanto si avvicinava il ritorno di Michele, e Milena era sempre più in ansia. – Sicuro che ci caccerà via! – Non lo permetterò – assicurò Natalia. – Appena torna gliene dico quattro! Natalia voleva addirittura intestare la casa ad Anna, per fare tutto in regola, ma senza il consenso di Michele non si poteva procedere. Milena, però, man mano che si avvicinava il ritorno di Michele, diventava più inquieta, finché un giorno Natalia capì che la ragazza stava per andarsene. Arrivò finalmente il giorno del ritorno di Michele. Natalia sognava la scena: avrebbe sgridato il figlio e imposto le sue condizioni davanti ad Anna e Milena. Ma quando andò a svegliare le ragazze, trovò Anna sola: Milena era sparita. Suonò il campanello: Michele era tornato. – Mamma, chi è questa bambina? – chiese stranito. – Dovresti saperlo meglio di me! – Non capisco. Cos’è successo mentre non c’ero? – Ho trovato mia nipote, Anna! Ecco cos’è successo! – Quale nipote? Ho fratelli o sorelle che ignoro? – Non fare lo gnorri! Milena mi ha raccontato tutto! Michele rimase sconvolto. – Non è mia figlia, mamma! Milena ti ha solo preso in giro. Le interessavano i soldi. Controlla subito le tue cose: vedrai che si è presa quello che poteva! Il conto era stato svuotato. Milena era sparita nel nulla, lasciando solo la bambina. Natalia, in lacrime, fece denuncia. Passarono mesi, senza notizie di Milena. La piccola Anna fu affidata a Natalia, che ormai non riusciva più a farne a meno. Il test del DNA confermò che Michele non era il padre, ma madre e figlio decisero di adottarla comunque. Natalia riprese il lavoro per poter mantenere la piccola. Un anno dopo, Michele tornò dal mare… con una moglie, Sonia: – Mamma, questa è Sonia. Vivremo qui con te e Anna. – E Anna? – chiese sconcertata Natalia. – So tutto, signora Natalia – sorrise Sonia. – Ammiro quello che ha fatto, e se mi vorrà come aiuto per crescere Anna, sarei felicissima! – Io chiudo con le navi – aggiunse Michele – e insieme adotteremo Anna ufficialmente! Natalia si illuminò di gioia: – Ma che felicità! Entrate tutti, ho preparato di tutto! Adesso si ricomincia davvero, insieme!

La tanto attesa nipotina

Maria Grazia non smetteva di chiamare suo figlio Luca, che era in viaggio per lavoro, imbarcato su una delle navi mercantili dellAdriatico. Ma niente, la linea non prendeva.

Eh, ne hai combinata unaltra, figlio mio! sospirò agitata, mentre ridialava ancora il suo numero. Chiedi pure, tanto la risposta non cambia: la linea tornerà solo quando lui sarà vicino a un porto. E chissà quando succederà. E proprio adesso che succede questo!

Era la seconda notte che Maria Grazia non trovava pace nel letto per colpa di quello che aveva combinato suo figlio!

* * *

Tutto era iniziato qualche anno prima, quando Luca manco immaginava di fare il marittimo. Era già un uomo fatto e non riusciva però a metter su una relazione seria tutte le ragazze che frequentava secondo lui avevano qualche difetto e nessuna gli andava bene! Maria Grazia, con tanta amarezza, lo vedeva rompere una dopo laltra storie con ragazze che, ai suoi occhi, erano più che dignitose e adatte.

Hai davvero un carattere impossibile! gli diceva. Nulla ti va bene! Ma chi vuoi che ti sopporti, con queste pretese?

Non capisco i tuoi rimproveri, mamma. Tu pensi solo a trovare una nuora, poco importa chi sia come persona?

Ma come fai a dire così! Certo che mi importa! Voglio che ti ami, sia una brava persona!

Poi seguiva quel silenzio, quasi offeso, che la faceva andare su tutte le furie. Da quando suo figlio, che aveva cresciuto tra le sue braccia, pensava di sapere più della madre? Chi era il più saggio dei due?

Ma che cosaveva che non andava, la Stefania? sbottava Maria Grazia.

Te lho già spiegato.

Va beh… Stefania era stato un esempio infelice, ma Maria Grazia non aveva intenzione di cedere la partita. Mettiamo che, come dici tu, non fosse sincera con te. Anche se non lo capisco…

Mamma! Credo dovremmo evitare certi dettagli. Stefania non è la compagna che voglio al mio fianco.

E Giulia?

Nemmeno lei, rispondeva calmo Luca.

E Martina? Era così tranquilla, di casa. Gentile. Veniva sempre, chiedeva se poteva aiutare nei lavori, segno che ci teneva.

Sì, mamma, hai ragione: era dolce. Poi si è scoperto che non mi aveva mai amato.

E tu? Tu la amavi?

Forse no, nemmeno io.

E Annalisa?

Basta, mamma!

Eh, cosa basta? Non ti va bene nessuna! Sembri un donnaiolo qualsiasi! Invece di pensare alla famiglia, ai figli!

Possiamo smetterla con questa discussione inutile? alla fine Luca alzava la voce e se ne andava.

«Tutto suo padre, con quella precisione maniacale e quellorgoglio!» pensava stizzita Maria Grazia.

Così, intanto cambiavano le ragazze intorno a Luca, ma il suo sogno di vederlo sistemato e, magari, diventare nonna, restava nel cassetto. Poi Luca aveva anche cambiato mestiere, quando un suo vecchio compagno lo aveva coinvolto in un lavoro sulle navi mercantili. Maria Grazia aveva disperatamente cercato di fargli cambiare idea.

Ma cosa fai, mamma? È unoccasione! Sai quanto si guadagna in mare? Ci aiuterà a vivere meglio!

E che mi importa dei soldi, se poi ti vedo solo ogni morte di papa? Sarebbe meglio se ti sposassi!

Ma la famiglia va anche mantenuta! E quando arriveranno i bambini non si andrà più per mare. Quindi meglio fare cassa adesso, che posso ancora viaggiare, e poi penserò al resto!

In effetti Luca iniziò subito a guadagnare bene. Dopo la prima missione rimise a nuovo la casa. Dopo la seconda, aprì un conto in banca e diede la carta a sua madre.

Così non ti manca nulla!

Ma non mi manca nulla! Quello che non ho sono i nipoti, il tempo passa e io divento vecchia!

Ma finiscila! Non sei vecchia per niente, alla pensione manca ancora!

Maria Grazia, comunque, quella carta non la toccava: aveva già il suo stipendio dignitoso da farmacista. Che restino lì sulla carta, come si deve. Luca non controlla mai. Vedrai che si sorprenderà di quanto la mamma sa fare economia! pensava tra sé.

Così passarono alcuni anni. Al ritorno da ogni viaggio, Luca recuperava il tempo perso: uscite con gli amici, cene e serate, incontri con ragazze ormai sconosciute alla madre. Un giorno la rimproverò anche:

Così evito che poi ti dispiaccia se non le sposo. Tanto non mi interessa metter su famiglia con quel tipo di ragazze, mamma!

Maria Grazia ci rimase molto male, soprattutto quando lui la accusò di essere troppo fiduciosa nelle persone:

Sei troppo buona, mamma. Le tue famose future nuore non le conoscevi affatto. Davanti a te sembravano sante, ma erano tutta una finta.

Quella frase le bruciava dentro suo figlio laveva data della sciocca. Lui davvero si credeva migliore!

Ma quello spirito di riscatto materno tornava ogni volta che lo vedeva con qualcuna. Così quando un giorno incontrò Luca per strada con una ragazza e gli impose una presentazione, lui, ormai adulto, si imbarazzò, ma dovette ubbidire.

Teresa piacque subito a Maria Grazia: alta, magra, con un sorriso così dolce e modi gentili. Magari davvero il destino aveva riservato a Luca proprio questa ragazza! pensava la madre entusiasta.

La storia tra Luca e Teresa durò per tutta la sosta a terra e, grazie allinsistenza di Maria Grazia, Teresa venne più volte a cena. Lei era intelligente, sapeva conversare, e Maria Grazia non smetteva di rallegrarsi. Ma, poco prima della nuova partenza, Teresa sparì.

Non ci vediamo più. E nemmeno tu dovresti vederla, disse solo il figlio prima di andarsene.

La madre restò a rimuginare: che sarà mai successo? Ma nessuno sapeva niente.

* * *

Passò un anno. Luca era tornato più volte, sempre accompagnato da un muro di silenzio quando la madre chiedeva notizie di Teresa.

Ma almeno questa, cosa poteva avere che non andava bene? sbottò finalmente Maria Grazia.

Sono cose mie, mamma. Ti prego, lasciami vivere!

Quasi ci rimase male Maria Grazia.

Ma ci tengo a te, Luca! Mi preoccupo!

Basta! gridò Luca. Ti ho già detto di non parlare più né con Teresa né di lei!

E così, con il cuore a pezzi, la madre riprese la solita routine.

Fu un giorno al lavoro, mentre era dietro il banco, che una giovane donna venne a comprare degli omogeneizzati. Era Teresa. E con lei una bimba in passeggino.

Tesoro! Che piacere vederti! Misha non mi ha mai spiegato nulla. Solo partito e mi disse non chiedere. Ma tu, dimmi, tra voi cosa è successo? esclamò Maria Grazia.

Teresa abbassò lo sguardo, sistemando il cappellino alla bambina.

Eh, così è la vita disse piano , lasciamo che sia.

Teresa, qualunque cosa sia accaduta, dimmelo. So comè mio figlio. È stato lui a ferirti?

Non ha senso ormai Non gli porto rancore. Va, adesso devo andare anche al supermercato.

Passa a trovarmi in farmacia, almeno per due chiacchiere!

E Teresa tornò, unaltra mattina, a comprare ancora omogeneizzati. A poco a poco Maria Grazia riuscì a parlare con lei: Teresa era rimasta incinta di Luca, ma lui aveva detto che non voleva il bambino, che non era pronto e che con i viaggi non voleva un impegno. Poi era sparito.

Sarà partito, sospirò Teresa. Non importa! Siamo felici anche solo io e la bambina.

Maria Grazia quasi si inginocchiò accanto al passeggino:

Vuoi dire che questa è mia nipote?

Esatto, disse piano Teresa. Si chiama Chiara.

Chiaretta.

***

Da quel giorno, Maria Grazia non ebbe più pace. Si fece raccontare che Teresa, non essendo della città, faticava a pagare laffitto con una bambina piccola e senza un lavoro fisso. Stava pensando di tornare dalla famiglia dorigine. Solo lidea che Chiara sarebbe andata via e non lavrebbe più vista le faceva star male.

Venite a vivere da me, Teresa. Con Chiara! È pur sempre mia nipote. Ti aiuterò, troverai un lavoro stabile. E Luca ormai mi manda tanti soldi che non so come spenderli. Chiara avrà tutto quello che le serve!

E Luca cosa ne penserà?

Chi lo chiede a lui? Ha fatto tutto questo, ha lasciato una bambina e non mi ha detto nulla! Tocca a me cercare di rimediare! E quando torna, gli faccio una bella ramanzina!

Così cominciarono a vivere insieme. Maria Grazia non badava né a spese né a fatica per Chiara e tornò a lavorare solo part-time per stare più tempo con lei. Teresa trovò lavoro, affidando la bambina alla nonna. Tornava spesso sfinita la sera.

Tutto il giorno in piedi, clienti insopportabili!

Non fa niente! Vai a riposarti, a Chiara ci penso io!

Si avvicinava il rientro di Luca. Maria Grazia si preparava ad accoglierlo e fargli capire ben bene le cose, mentre Teresa si mostrava sempre più ansiosa. Maria Grazia voleva soltanto difendere quella ragazza fragile.

Ho paura che Luca ci mandi via, appena torna! Forse ho fatto male ad accettare il tuo invito. Meglio se cerco subito un appartamento tutto mio.

Nessuno caccia nessuno! E se ci prova, gliene dico quattro!

Ma magari penserà che voglio solo i soldi! Non voglio nulla! Tu sei una persona splendida! Hai fatto tanto per noi. Ma è ora che torni dai miei.

Ma che dici! In questa casa decido io. Può venire a vivere chi voglio!

Teresa provava a insistere, ma Maria Grazia fu inflessibile. Restarono.

Sto pensando che questa casa bisogna intestare direttamente a Chiara! disse una sera Maria Grazia. Così non ci saranno mai discussioni. Tanto Luca non si sposa mai. E poi ufficialmente non risulta nemmeno suo padre, vero? guardò interrogativa Teresa, che abbassò gli occhi.

Mi dispiace pensavo bisbigliò.

Capisco tutto. Ma se succede qualcosa, dimostrare che è di Luca sarà difficile. Meglio sistemare ora le cose.

Non serve, grazie. I miei hanno comunque un appartamento

Basta, ho deciso! Andiamo domani dal notaio!

Ma il notaio rifiutò:

Prima bisogna che suo figlio Luca risulti non più residente qui.

Maria Grazia era contrariata, però Luca stava tornando e avrebbe risolto presto. Intanto, Teresa diventava sempre più sfuggente.

Ma dove stai tutto il giorno? le chiese una sera Maria Grazia. Teresa tentennava.

In negozio… Voglio chiedere un anticipo al capo, ma non mi lascia finché non consegno tutto il lavoro.

Perché ne hai bisogno? Ti manca qualcosa?

Teresa si cambiava in silenzio, ma Maria Grazia notò una valigia pronta nascosta dietro il letto.

Dove pensi di andare?! Hai deciso di cercarti casa?

Devo andare, Maria Grazia! Quando torna Luca…

Io non ti lascio andare via con la piccola! E smettila di ammazzarti di lavoro! Ti ho lasciato la carta, sai il codice; prendila e compra quel che serve, non cè bisogno di strafare. Chiara quasi si dimentica della mamma! Se vuoi che Luca ti accetti, dovrai imparare a gestire la casa.

Teresa tacque. Luca tornò due giorni dopo.

* * *

La mattina stessa, Maria Grazia andò a dare una sbirciata nella stanza delle ragazze. Teresa non cera, solo Chiara dormiva serena.

«Ma che strano, dove sarà? Sono appena le sei. Non è mai uscita così presto!»

Andò in cucina a finire di cucinare i piatti preferiti di Luca, confortandosi con lidea della grande scena che avrebbe fatto: il figlio, la nipote in braccio, le scuse a Teresa.

Arrivò il tanto atteso suono del campanello.

Luca entrò e si bloccò nel vedere la madre con una bambina in braccio.

Ciao, mamma. Chi è questa bambina? Cosa mi sono perso?

Questo dovresti saperlo tu!

Non capisco si tolse le scarpe, perplesso. Raccontami tu!

La tua avventura! Ho trovato la nipotina, Chiara! lo guardò fiera.

Nipote? Che intendi, ho fratelli e sorelle nascosti? rise Luca.

Smettila di scherzare! Teresa mi ha detto tutto! Sono mortificata da quello che hai fatto!

Teresa? Non sai che ti avevo chiesto di non parlarle? Non capisco, che centra lei e questa bambina?

Allora Maria Grazia, ormai furibonda, raccontò tutto come un fiume in piena, con tutti i rimproveri possibili. Luca, sentita la storia, si strinse la testa tra le mani:

Ma tu… mamma! gridò.

Vuoi chiamarmi stupida di nuovo? Va bene, fa pure. Ma io…

Quella non è mia figlia, mamma! Teresa ti ha imbrogliata! Non capisco come tu faccia ancora a fidarti così… Stava solo dietro ai soldi! Che ti ha preso?

Niente! E tu

Controlla i tuoi risparmi! Teresa sarà scappata con tutto!

Ma è solo al lavoro! insisteva Maria Grazia.

Litigarono a lungo. Infine Luca si arrese: aspettarono il ritorno di Teresa per mettere tutto in chiaro.

Passarono ore e poi giorni, ma Teresa non tornò più. Non si trovava. Il telefono muto. Al negozio dove diceva di lavorare nessuno la conosceva. Maria Grazia mostrò pure delle foto, inutilmente.

Sconvolta, rientrò a casa e seguì i consigli del figlio: controllò i risparmi. Niente soldi, carta sparita. Tra i vestiti, solo quelli della piccola. Allora capì davvero: lavevano truffata.

Non è possibile… Non avrà lasciato la bambina qui per davvero!

Ne è capace! rispose cupo Luca. Lo dicevano già in giro Dopo quello che hai combinato con lei! Ho saputo anche che aveva imbrogliato altri, pure rubando a uno che conoscevo. Poi è apparsa incinta, dicendo che era mio figlio ma era impossibile. Tutti giuravano che era sempre in giro con altri.

Sono una scema ingenua! Maria Grazia scoppiò in lacrime. Perché non me lhai detto? Così sapevo chi era veramente!

Volevo evitarti ulteriori delusioni, mamma. Tanto ti fidi delle persone

E ora cosa facciamo?

Denunciamo tutto ai carabinieri! Meno male che la casa non è mai passata alla bambina, ora saremmo senza tetto!

Denunciarono. Ma di Teresa non si seppe più nulla; sembrava sparita dallItalia. Passarono mesi senza notizie. Dal conto sparì poco, per fortuna Luca intervenne subito bloccando tutto. La carta fu ritrovata in una stazione fuori città.

Nel frattempo, le autorità permisero di lasciare Chiara con Maria Grazia, ma dovette lasciare il lavoro per un po. Per fortuna i soldi inviati da Luca bastavano. Il test del DNA confermò che Luca non era il padre; eppure, Maria Grazia si era così affezionata a Chiara che non voleva lasciarla andare. Dopo un confronto con Luca, decisero di crescere la piccola come fosse loro. Teresa restava irreperibile e fu dichiarata decaduta dalla patria potestà. Quanto tempo ci volle per ottenere laffido! Documenti, visite, ricerca dellasilo. Maria Grazia dovette anche trovarsi un lavoro nuovo, per garantire il reddito richiesto. Ma col tempo tutto si assestò. Si ritrovarono a fare una vera famiglia.

Un anno dopo, Luca, appena rientrato dal mare, si presentò con una sorpresa:

Mamma, ti presento Sonia, mia moglie. Vivrà qui con noi.

E Maria Grazia guardò la stanza della bambina, ancora incerta se il figlio avesse avvertito la giovane sposa.

Sonia sorrise:

Piacere, signora Maria Grazia! Misha mi ha raccontato ogni cosa, e la verità è che la ammiro moltissimo! Se mi permette, vorrei partecipare anchio a crescere Chiara. Guardò il marito.

Sì, intendo lasciare la vita da marittimo e adottare Chiara con Sonia. Ormai nessuno ce lo impedisce!

Maria Grazia quasi scoppiò di gioia:

Oh, che felicità! Venite a tavola, ho cucinato di tutto! Festeggiamo la famiglia, finalmente! e si asciugò una lacrima di emozione.

Oggi, da uomo adulto, quando ripenso a quegli anni, capisco una cosa essenziale. Alla fine, non sono i legami di sangue o gli errori a definire una famiglia, ma la capacità di accogliere, perdonare e amare. Oggi Chiara è la mia vera nipote, e mi ha insegnato che il cuore può tutto, anche quando la vita prende strade inattese.

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L’attesissima nipotina Natalia Michela non smetteva di telefonare al figlio, partito per l’ennesima volta per mare. Ma il segnale, come al solito, mancava. – Guarda che guaio hai combinato, figliolo! – sospirò lei preoccupata, componendo ancora il numero noto. Ma chiamare o meno non faceva differenza, la linea sarebbe tornata solo quando lui sarebbe arrivato nel porto più vicino. E chissà quando sarebbe successo. E adesso, con tutto quello che c’era in ballo! Natalia Michela non riusciva a dormire ormai da due notti – tutto per colpa delle ultime scelte del figlio! * * * Tutto era iniziato anni prima, quando Michele neanche immaginava che la sua carriera sarebbe stata sulle navi. Allora era già uomo fatto, ma con le donne proprio non andava: nessuna sembrava essere quella giusta! Natalia, con dolore nel cuore, assisteva al naufragio delle sue storie con ragazze per bene, secondo lei. – Hai un carattere impossibile! – gli diceva. – Niente ti sta mai bene! Ma chi la trova una donna che riesca a starti dietro? – Non capisco i tuoi rimproveri, mamma. Vuoi una nuora a tutti i costi, e non t’importa che tipo sia? – Non è vero! Mi basta che ti ami, che sia per bene! Michele taceva ostinatamente, e questo faceva infuriare Natalia. Come mai suo figlio, che aveva cresciuto e coccolato da bambino, ora si comportava come se conoscesse la vita meglio di lei? Chi dei due è il più esperto, in fondo? – E cosa aveva che non andava Anastasia?! – sbottava lei. – L’ho già detto. – Va bene… Anastasia forse era stata una scelta sbagliata, ma non mi arrendo. Dici che era falsa… ancora non capisco… – Mamma! Meglio non discuterne. Non era la donna giusta per me. – E Caterina? – Nemmeno. – E Giovanna? Carina, tranquilla, di casa… e sapeva aiutare! Non era perfetta? – Sì, era dolcissima. Ma poi ho scoperto che non mi aveva mai amato. – E tu amavi lei? – Forse nemmeno io. – E Marina? – Mamma! – Eh, ma così sei impossibile! Potresti mettere la testa a posto, sposarti, far figli! – Basta con questa discussione inutile! – a quel punto Michele se ne andava, spazientito. “Testardo come suo padre,” pensava Natalia con stizza. Gli anni passavano, le ragazze cambiavano, ma il sogno di vedere il figlio sistemato e poter coccolare un nipotino sembrava sempre più lontano. Poi Michele cambiò vita, accettando di lavorare sulle navi con un amico. Inutilmente Natalia cercò di dissuaderlo. – Ma dai, mamma! È una grande occasione. Si guadagna bene! Va tutto meglio per noi! – Che me ne faccio dei soldi, se poi non ti vedo mai? Pensa a farti una famiglia! – Anche la famiglia va mantenuta! Quando avrò figli, smetterò col mare. Adesso approfitto finché sono giovane! Dopo ogni viaggio, Michele metteva soldi da parte, regalò a Natalia una carta prepagata. “Così non ti manca niente!” – Ma io ho bisogno solo di un nipotino! – sospirava lei. Natalia non toccava mai quei soldi. Le bastava il suo stipendio da farmacista. “Li lascio lì, così magari un giorno Michele scopre che ha una madre parsimoniosa!” pensava. E così passavano gli anni: i rientri di Michele erano brevi e pieni di amici, birre, ragazze di una sera che ormai non presentava più a casa. Quando Natalia osò farglielo notare, ricevette una risposta brusca: – Meglio così, così non ti dispiace sapere che non ho intenzione di sposarle! La deludeva, ma quello che le fece più male fu quando la chiamò troppo ingenua: – Tu pensi sempre bene di tutti, mamma! Nessuna delle mie “fidanzate” era come sembrava. Quella frase la ferì: “Ingenua=stupida. Mio figlio pensa che io sia stupida!” Poi, una sera, vide Michele con una ragazza: si chiamava Milena, alta, magra, ricciolina, educata. Natalia se ne innamorò subito. Forse finalmente era quella giusta! Milena venne più volte a casa durante la licenza, e Natalia non stava nella pelle dalla gioia. Ma, partito Michele per un nuovo viaggio, Milena sparì. – Non la vedo più, mamma. Non chiedere altro! Natalia non riuscì mai a sapere di più. * * * Passò un anno, le visite di Michele si succedettero, ma di Milena non si parlava più. – Ma che aveva di male anche questa? – sbottò Natalia. – Mamma, riguarda solo me! Se ho chiuso, il motivo c’era. Non immischiarti! Le lacrime le salirono agli occhi. Michele ripartì per il mare, e Natalia, ferita, tornò alla routine. Un giorno, però, in farmacia entrò Milena, con una bimba nel passeggino. Natalia la riconobbe all’istante. – Milena cara! Che piacere vederti! Michele non mi ha detto più nulla, è partito senza dirmi niente! – esclamò Natalia. – Così è la vita – rispose lei piano – Noi stiamo bene così. Natalia la invitò a passare. Piano piano scoprì la verità: Milena era rimasta incinta, Michele le aveva detto di non volere la responsabilità e lei era rimasta sola. Pensava di tornare dai suoi genitori, perché a Milano era troppo difficile mantenersi con una bambina piccola. Natalia, spaventata all’idea di perdere la nipotina, insistette: – Venite a stare da me, Milena, con la piccola Anna! Ti aiuto io a trovare un lavoro stabile, qui avrai tutto! – Ma Michele che dirà? – Chi se ne importa! Ha fatto lui il guaio, ora ci penso io a rimediare! E così Milena e Anna si trasferirono da Natalia. Lei rinunciò a molti turni per stare con la nipotina, e Milena trovò un impiego, tornando tardi la sera, stanca ma felice. Intanto si avvicinava il ritorno di Michele, e Milena era sempre più in ansia. – Sicuro che ci caccerà via! – Non lo permetterò – assicurò Natalia. – Appena torna gliene dico quattro! Natalia voleva addirittura intestare la casa ad Anna, per fare tutto in regola, ma senza il consenso di Michele non si poteva procedere. Milena, però, man mano che si avvicinava il ritorno di Michele, diventava più inquieta, finché un giorno Natalia capì che la ragazza stava per andarsene. Arrivò finalmente il giorno del ritorno di Michele. Natalia sognava la scena: avrebbe sgridato il figlio e imposto le sue condizioni davanti ad Anna e Milena. Ma quando andò a svegliare le ragazze, trovò Anna sola: Milena era sparita. Suonò il campanello: Michele era tornato. – Mamma, chi è questa bambina? – chiese stranito. – Dovresti saperlo meglio di me! – Non capisco. Cos’è successo mentre non c’ero? – Ho trovato mia nipote, Anna! Ecco cos’è successo! – Quale nipote? Ho fratelli o sorelle che ignoro? – Non fare lo gnorri! Milena mi ha raccontato tutto! Michele rimase sconvolto. – Non è mia figlia, mamma! Milena ti ha solo preso in giro. Le interessavano i soldi. Controlla subito le tue cose: vedrai che si è presa quello che poteva! Il conto era stato svuotato. Milena era sparita nel nulla, lasciando solo la bambina. Natalia, in lacrime, fece denuncia. Passarono mesi, senza notizie di Milena. La piccola Anna fu affidata a Natalia, che ormai non riusciva più a farne a meno. Il test del DNA confermò che Michele non era il padre, ma madre e figlio decisero di adottarla comunque. Natalia riprese il lavoro per poter mantenere la piccola. Un anno dopo, Michele tornò dal mare… con una moglie, Sonia: – Mamma, questa è Sonia. Vivremo qui con te e Anna. – E Anna? – chiese sconcertata Natalia. – So tutto, signora Natalia – sorrise Sonia. – Ammiro quello che ha fatto, e se mi vorrà come aiuto per crescere Anna, sarei felicissima! – Io chiudo con le navi – aggiunse Michele – e insieme adotteremo Anna ufficialmente! Natalia si illuminò di gioia: – Ma che felicità! Entrate tutti, ho preparato di tutto! Adesso si ricomincia davvero, insieme!