**Diario di Luca**
Finalmente io e Giulia abbiamo comprato il nostro appartamento. Era un sogno che inseguivamo da anni, con nostra figlia Sofia che ormai ha quasi cinque anni e noi sempre a saltare da un affitto all’altro.
“Luca, sono così felice,” mi sussurrò Giulia quella prima mattina nella nostra casa, stringendosi a me. “Dormo nel nostro appartamento… è fantastico!” La sua voce era piena di emozione.
“Anch’io sono contento,” risposi con più calma. Sono sempre stato più tranquillo di lei, e questa mia serenità ha salvato più volte il nostro matrimonio. Giulia è passionale, io la bilancio. E poi, ovviamente, c’è l’amore. Senza quello, che matrimonio sarebbe?
“Però ora ci aspetta la ristrutturazione,” dissi, guardandomi intorno. “L’appartamento ha bisogno di tutto…”
“Lo so, ma ce la faremo!” esclamò lei. “Il problema sono i soldi. Abbiamo speso tutto per l’acquisto…”
“Potremmo chiedere un prestito,” proposi. “Se siamo riusciti a comprare la casa senza mutuo, un piccolo finanziamento per i lavori si può fare.”
Giulia sospirò. “Ancora debiti? Abbiamo appena finito di pagare la macchina…” Poi, rassegnata: “Ma hai ragione. Dove li troviamo, i soldi? I nostri genitori ci hanno già aiutato con l’acquisto. Prendiamolo, questo prestito.”
Decidemmo così. Una volta finiti i lavori, finalmente avremmo potuto rilassarci, magari fare un viaggio.
Giulia aveva mille idee per la casa. “Quando avrò il mio appartamento, saprò esattamente come sistemarlo,” diceva sempre. Peccato che la realtà si rivelò più complicata. Le porte erano posizionate male, i tubi ovunque, ogni dettaglio sembrava ostacolare i suoi piani.
“Luca, sai quanto costa un architetto d’interni?” chiese una sera.
“Tanto,” risposi. “Troppo per noi.”
Passammo la serata seduti per terra a scegliere i colori. Optammo per un beige caldo in camera. Il sabato saremmo andati da Leroy Merlin a comprare il necessario.
Ma il venerdì tornai dal lavoro con una notizia.
“Giulia, oggi al lavoro ho parlato con i colleghi del restauro. Uno di loro conosce un’architetto, bravissima. Ha progettato la casa del nostro capo!”
“Ma Luca, hai detto che non possiamo permettercela,” replicò lei, scettica.
“Con lo sconto che ci fa, potrebbe starci. Chiederebbe diecimila euro.”
“Diecimila?! Solo per dirci dove mettere i mobili?!” esclamò, indignata.
“Ma avremmo una casa perfetta! Se vuoi vivere bene, devi investire,” cercai di calmarla.
Alla fine cedette. L’architetta, Anna, arrivò il giorno dopo.
“Piccolo, questo appartamento,” commentò, guardandosi intorno. “Ho già qualche idea.”
Giulia tentò di proporre le sue: “Volevo mettere un armadio qui…”
“No, sconsiglio. Questo spazio è inadatto,” tagliò corto Anna. Poi aggiunse: “Il laminato andrebbe sostituito con piastrelle e dettagli in metallo. Stiloso. Ma visto che non volete cambiarlo, concentriamoci sull’illuminazione. Questa lampada non va.”
Giulia serrò le labbra. Sentivo la sua frustrazione.
“Anna vuole stravolgere tutto,” mi sussurrò.
“Ma è una professionista,” replicai.
Quando l’architetta propose pareti blu-acciaio e grigie, Giulia esplose.
“Luca, ma sei impazzito? Voglio una casa accogliente, non un ospedale! E quella lampada mi piace!”
“Ma lei è un’esperta…”
“Basta con ‘è un’esperta’! Se non mi piace, non lo accetto!”
Litigammo. Per tre giorni non ci parlammo. I lavori si fermarono, perché gli operai ricevevano ordini contrastanti.
Alla fine, Giulia mi affrontò: “Ho detto di pitturare di beige.”
“Ma Anna ha scelto il blu…”
“Allora tieniti il blu! Io me ne vado dai miei genitori con Sofia!”
“Giulia, non scherziamo! Non voglio divorziare per una ristrutturazione!”
Ero disorientato. Anna mi aveva confuso con i suoi discorsi sul direttore entusiasta.
“Fa’ come vuoi,” dissi, arrendendomi. “L’importante è che tu sia felice.”
Licenziammo Anna. Giulia diresse i lavori seguendo i suoi schizzi.
Alla fine, l’appartamento era perfetto.
“Strano,” rifletté Giulia. “Quella architetta mi ha fatto capire esattamente cosa volevo.”
Eravamo tutti sollevati. Perché una ristrutturazione, si sa, è sempre un’avventura. E il materiale più prezioso che si consuma… sono i nervi.
**Lezione:** A volte, la felicità sta nel seguire il proprio cuore, non i consigli degli esperti. Soprattutto quando si tratta di casa.