L’inatteso invito alla nonna scatena il caos durante la visita alla nipotina

Mi chiamo Alessandro. Sono un uomo come tanti, ma sfortunatamente mi sono trovato stretto tra due fuochi: la moglie che amo e mia madre. Quello che è successo dopo la nascita di nostra figlia ha sconvolto la mia vita e messo in dubbio il mio matrimonio. E, a dirla tutta, non so come rimediare.

Mia madre è una donna complicata. Non ha mai saputo rispettare i confini degli altri, né capire quando fermarsi, e si è sempre sentita in diritto di intromettersi nella mia vita. Perché? Perché sono io il suo figlio prediletto. L’unico. Il migliore. E quindi tutto ciò che mi riguarda riguarda anche lei. E non permetterà a nessuno, nemmeno a mia moglie, di prendere il controllo.

Mia moglie si chiama Beatrice. Siamo insieme da cinque anni e la amo profondamente. È intelligente, calma, testarda ma giusta. Quando abbiamo iniziato a frequentarci, mia madre l’ha subito rifiutata. La irritava tutto di Beatrice: il modo di parlare, di cucinare, perfino di ridere. Ho sempre pensato che fosse semplice gelosia, perché mia madre è convinta che nessuno possa prendersi cura di me meglio di lei. E forse è stato proprio questo il seme del nostro dramma familiare.

Tre settimane fa, Beatrice ha dato alla luce la nostra piccola, la bambina che aspettavamo da tanto. Il parto è stato difficile, e mia moglie ha impiegato tempo per riprendersi. Mia madre, appena ha saputo che le doglie erano iniziate, ha avuto una crisi: pretendeva di essere in sala parto. Ovviamente Beatrice ha rifiutato — non voleva nemmeno sua madre accanto in quel momento, figuriamoci la mia.

Quando mia madre si è vista esclusa, ha inscenato una scenata nel corridoio dell’ospedale. Gridava, piangeva, accusava tutti di volerle negare il diritto di essere nonna.

Dopo la dimissione, Beatrice, nonostante tutto, ha permesso ai miei genitori di venire a conoscere la nipotina. Ma ha posto una condizione: che mia madre stesse zitta. E lei aveva promesso di comportarsi. Ma appena varcata la soglia di casa nostra, tutto è andato a rotoli.

“Che schifo avete in giardino? Vivete in una stalla?” ha esordito. “Non ti vergogni, Beatrice? Sei una madre ora! Almeno avresti potuto lavare il pavimento prima che arrivassero gli ospiti.”

Beatrice l’ha ascoltata in silenzio, poi, con voce calma ma ferma, ha detto:

“Non mettere più piede in questa casa. E dimentica la strada per arrivarci.”

Da allora, tutti i parenti — sia i miei che i suoi — sono venuti a farci visita. Persino mio padre. Solo mia madre no. A Beatrice non è mai mancata, neanche un attimo. Io e la piccola stavamo bene nel nostro nido tranquillo.

Ma un giorno, mentre Beatrice era dal dottore, sono rimasto solo con la bambina. Mi è dispiaciuto per mia madre: voleva tanto vederla. Che male poteva fare in due ore? Così l’ho chiamata.

Lei è arrivata di corsa. Le ho avvertita: hai due ore, non un minuto di più. Ma ovviamente l’ha ignorato. Dopo due ore e mezza, Beatrice è tornata e ha trovato sua suocera che cullava nostra figlia.

Quello che è successo dopo, sarebbe stato meglio non accadesse mai.

Beatrice è esplosa. Ha urlato, pianto, strappato la bambina dalle braccia di mia madre con le mani che tremavano. Ha ordinato che se ne andasse. Mia madre ha iniziato a giustificarsi, io sono intervenuto. Non ce l’ho fatta:

“Non sei l’unica che ha partorito questa bambina!” ho gridato. “È mia figlia tanto quanto tua. E ho lo stesso diritto di decidere chi può vederla. Non puoi cacciare mia madre!”

“Allora andatevene entrambi!” ha urlato lei in risposta. “Subito!”

Beatrice ci ha buttati fuori, me e mia madre. E mi ha detto di non tornare mai più.

Ora vivo dai miei genitori. Mio padre non dice nulla, mentre mia madre sputa veleno su Beatrice ogni giorno. E io non so cosa fare. Mi manca mia figlia. Mi manca casa mia. So di aver sbagliato. Ma credo anche che Beatrice sia andata troppo oltre.

Come trovare una soluzione, quando sei stretto tra due donne per le quali devi sempre essere l’unico che ha ragione, anche quando non è vero?

Forse potreste dirmi voi, chi di noi ha davvero torto? O ormai ho perso la famiglia che ho cercato di costruire per tanto tempo?

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